I proverbi e i modi di dire fanno parte da sempre della cultura linguistica italiana, e vengono utilizzati dalla stragrande maggioranza della popolazione anche durante le conversazioni quotidiane. Sebbene i proverbi siano molto più utilizzati dagli anziani, infatti, a colmare la loro quasi totale assenza dal linguaggio dei più giovani arrivano in soccorso i modi di dire, alcuni tra i quali sono dei veri e propri intercalari, intraducibili in altre lingue e utilizzati per rafforzare un concetto, definire un’immagine o una situazione e creare delle analogie che favoriscano la comprensione della frase che si sta per dire.
La lingua Italiana, incredibilmente ricca e sfaccettata dal punto di vista della terminologia, è anche un tripudio di massime e modi di dire. Alcuni di questi sono particolarmente interessanti e fanno parte a pieno titolo della lingua parlata di tutti i giorni. Altri, più particolari e legati a precisi occasioni d’uso, vengono invece tirati fuori all’occorrenza. Ma quali sono i 10 proverbi e modi di dire più famosi d’Italia? Scopriamoli insieme.
I proverbi italiani più famosi
I proverbi, massime che sono frutto dell’esperienza comune, si fondano su ciò che comunemente viene ritenuto “vero”, o presumibilmente tale. Tra i proverbi Italiani più belli di sempre ne ricordiamo alcuni in particolare, come ad esempio:
- A carnevale ogni scherzo vale: utilizzato per giustificare le marachelle di carnevale
- A mali estremi, estremi rimedi: proverbio che vuole sottolineare come, in condizioni avverse, sia necessario ricorrere a rimedi “estremi” senza pensarci due volte
- Aprile dolce dormire: proverbio che descrive la tipica sensazione di torpore e sonnolenza primaverile
- Chi si loda, si imbroda: proverbio usato per ricordare all’interlocutore che chi tende a lodare troppo sé stesso finisce per “sporcarsi”, cadere in basso.
I modi di dire italiani più famosi
I modi di dire si differenziano dai proverbi (le cosiddette “massime”) perché non hanno nulla a che vedere con la saggezza popolare. I proverbi infatti sono legati quasi sempre ad un vissuto, ecco perché vengono utilizzati spessissimo soprattutto dalle persone più anziane. I modi di dire invece si appoggiano a frasi o altri elementi della conversazione per creare delle analogie. Alcuni esempi?

- Correre via “a gambe levate” (velocemente, senza rifletterci troppo);
- Quando si dice: mi raccomando, ”acqua in bocca” (mantenere un segreto);
- mandare in fumo (distruggere qualcosa, un progetto o un’idea);
- avere “poco sale in zucca” (essere poco intelligenti, o meglio ancora poco furbi);
- “cascare dal pero” (prendere atto di un qualcosa del quale non si aveva idea, ma che in realtà era abbastanza scontato).
Detti dialettali: i proverbi delle regioni
Ovviamente, essendo l’Italia un paese estremamente variegato dal punto di vista linguistico a livello regionale e provinciale (poiché ogni regione tende ad avere uno o più propri dialetti) è facile imbattersi in proverbi e modi di dire dialettali, utilizzati soltanto in alcune zone. Tra i proverbi e modi di dire più famosi d’Italia in versione dialettale troviamo sicuramente quelli legati ai dialetti napoletano e siciliano. Tra i detti napoletani citiamo: “A cicala canta, canta e po’ schiatta” (ovvero “la cicala canta, canta e poi muore”); proverbio utilizzato per sottolineare l’importanza del vivere senza pensieri e senza curarsi del giudizio altrui. Tra i proverbi più famosi della cultura siciliana, invece, c’è il celebre: “l’omu gilusu mori curnutu” (ovvero ”l’uomo gelose muore cornuto”) ; il proverbio vuole indicare come spesso, il troppo attaccamento verso cose o persone, finisce per ritorcercisi contro.