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Limoni di Sorrento, l’oro giallo della Campania

I limoni di Sorrento rappresentano una specificità assoluta – per modalità di coltivazione e proprietà organolettiche – che si differenzia anche rispetto ai limoni della più che vicina Costiera Amalfitana. Sono infatti distinti da una Indicazione Geografica Protetta, legata a un’area di produzione strettamente limitata alla Penisola Sorrentina, tra Massa Lubrense, Meta di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento e Vico Equense, fino a toccare l’isola di Capri. Comunemente, questa tipologia di limone viene chiamata “femminello sorrentino” o, anche, “ovale di Sorrento”, e si distingue per una polpa di colore giallo paglierino e un succo decisamente acido.

Fonte: la Cucina Italiana

Il limone di Sorrento viene coltivato grazie al posizionamento delle piante sotto le cosiddette “pagliarelle”, ovvero stuoie di paglia che vengono poggiate su appositi pali di sostegno in modo da coprire e proteggere le cime degli alberi dal freddo e, in questo modo, per prolungarne la fase di maturazione. Questa specifica coltivazione è anche la più estesa nella regione Campania, costituendo il 40% del prodotto complessivo.

Lemon orchard in the south of Italy

La storia

Il limone di Sorrento vanta una storia antica, visto che la sua coltivazione è testimoniata da documenti storici risalenti al 1500, anche se la sua presenza in zona risalirebbe almeno all’epoca romana: appare infatti raffigurato – con le specifiche caratteristiche che ancora oggi lo contraddistinguono – in numerosi affreschi e mosaici ritrovati nelle antiche città di Pompei ed Ercolano. Al ‘600, invece, risalgono numerosissimi documenti e opere d’arte che ne documentano la coltivazione e l’impiego in svariati usi, soprattutto in riferimento al territorio compreso tra Sorrento e Massalubrense, fino a essere citato nelle opere di letterati come il sorrentino Torquato Tasso, e Giovanni Pontano e Giambattista della Porta.

Fonte: Il giornale del cibo

Tutte le proprietà del limone di Sorrento

Il succo del limone della Penisola Sorrentina è particolarmente acido e aspro, ed è naturalmente ricco i vitamina C (38 gr. ogni 100 gr. di prodotto), oltre che di sali minerali come calcio, fosforo, ferro, sodio, potassio e manganese. A ciò si aggiunge una rilevante proprietà disintossicante e antiossidante, assicurata dal ricco apporto di flavonoidi. Inoltre, è efficace nel contrastare gli effetti della nausea e nel rafforzare l’apparato circolatorio. La sua buccia è particolarmente ricca di oli essenziali, che ne garantiscono l’inconfondibile profumo.

Fonte: galano Raffaele

I limoni sorrentini in cucina

Le sue specifiche caratteristiche qualitative fanno del limone sorrentino un’assoluta eccellenza agroalimentare, che alimenta non solo il mercato dei limoni freschi, ma anche la produzione del famoso “Limoncello”, lo squisito infuso di bucce di limone in alcool purissimo, divenuto un prodotto apprezzato e consumato in tutto il mondo. I limoni di Sorrento, inoltre, trovano ampio utilizzo in cucina, dove vengono impiegati per condire e aromatizzare svariate specialità caratteristiche della Penisola Sorrentina, tra cui antipasti, primi piatti, secondi piatti e contorni, e naturalmente dolci. Tra questi ultimi, spiccano la squisita versione del babà al limone e le “delizie al limone”.

Fonte: Chef e Ricette

Spaghetti ai limoni di Sorrento e peperoncino

Un primo piatto di grande interesse, che prevede l’utilizzo di questo delizioso agrume sono gli spaghetti ai limoni di Sorrento e peperoncino. La preparazione non è particolarmente complessa.

  • Si scotta della scorza di un limone in acqua bollente per qualche minuto, quindi la si taglia a striscioline sottili
  • Dopo ave pulito e tagliato a striscioline del lemongrass, si sminuzza il peperoncino
  • A parte si fa bollire 100 grammi di succo di limone di Sorrento con 25 grammi di zucchero per 10 minuti, fino a ottenere una riduzione
  • Dopo aver cotto gli spaghetti, si scalda l’olio in una padella con l’aggiunta di una noce di burro, e poi si unisce la scorza di limone, il lemongrass, il peperoncino e un ciuffo di prezzemolo tritato
  • Dopo aver scolato gli spaghetti, si versano in padella proseguendone la cottura, aggiungendo un tocco di acqua di cottura e, alla fine, la riduzione di limone
Fonte: Melarossa

Sorrento

Sorrento è una cittadina posta in posizione incantevole ed elevata, con una splendida vista sul Golfo di Napoli, nella parte settentrionale della Penisola Sorrentina, tra il mare e un entroterra lussureggiante. L’antico centro storico, sorto sul tracciato originario della romana Surrentum, ancora in parte circondato dalle mura risalenti al ‘500, racchiude il Duomo del XV secolo, la chiesa di San Francesco con il piccolo chiostro in stile arabo e il Museo Correale di Terranova – ospitato nella Villa alla Rota – con la raccolta di reperti greci e romani, e una quadreria del XVII-XIX secolo.

Fonte: Dove e quando andare

Nei suoi pressi sono visibili le rovine i due ville romane: quella di Pollio Felice e quella di Agrippa Postumo, a cui si aggiungono ville meno antiche ma altrettanto affascinanti, come Villa Silvana, residenza in stile liberty con una splendida terrazza affacciata sul golfo, e la notissima Villa Tritone. Tra le numerose mete da visitare, un cenno va fatto anche ai Bagni della Regina Giovanna, e alla splendida Grotta delle Sirene.

Fonte: Si Viaggia

Cosa fare a Sorrento in primavera

La città di Sorrento è una meta ideale nel periodo primaverile. La bella stagione, infatti, è uno dei migliori momenti per apprezzarne tutte le numerose attrattive grazie anche a un clima particolarmente dolce e piacevole: dalla deliziosa tranquillità alle sue bellezze naturali, dalle attrattive storico-culturali alle straordinarie attrattive enogastronomiche. Le spiagge ne fanno un paradiso per chi voglia godersi il sole e gli influssi benefici del mare, mentre il suo bel centro storico la rendono un’ottima occasione per la scoperta artistica e culturale. Senza dimenticare le innumerevoli specialità culinarie che comprendono piatti a base di pesce e altri ingredienti genuini, come mozzarella, pomodori, olio, basilico, tra cui i famosi “gnocchi alla sorrentina”. Inoltre, partendo da Marina Piccola, è possibile imbarcarsi su un aliscafo per un’escursione sulla splendida isola di Capri, ma anche in direzione di altri centri lungo il Golfo di Napoli e della costa cilentana.

Fonte: You know boat

La costiera sorrentina

Il termine Costiera Sorrentina indica il tratto di costa affacciato sul Golfo di Napoli e compreso tra Sant’Agata sui due Golfi, a Massalunbrense, e Vico Equense. La costiera è rinomata per la sua straordinaria bellezza naturalistica, che comprende l’area naturale marina protetta della Baia di Leranto, presso Punta Campanella. Ma anche per la sua straordinaria tradizione enogastronomica, di cui il limoncello è forse il prodotto più internazionalmente riconosciuto, insieme al provolone del Monaco Dop, alla mozzarella di bufala campana e ai limoni di Sorrento, e alla pasta di Gragnano. Una tradizione che riscuote anche un grande successo sotto il punto di vista della ristorazione: sono circa venti il ristoranti stellati attivi nel territorio della Costiera.

Fonte: Napoli Turistica

Immagine copertina: International Flora

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