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Villa D’Este: la storia dell’elegante residenza di Cernobbio

Villa d’Este sorge sulle rive del Lago di Como, a Cernobbio. Questa elegante residenza, conosciuta originariamente come Villa del Garovo, nacque come residenza estiva del Cardinale Tolomeo Gallio, per poi diventare – a partire dal 1873 – un albergo di lusso.

In questo luogo, nei pressi del torrente Garovo –  nel 1442 –  il Vescovo di Como Gerardo Landriani fece costruire un convento femminile. Nel ‘500, il Cardinale Gallio fece demolire il convento, affidando all’architetto Pellegrino Baldi la progettazione e la costruzione della sua residenza. L’edificio fu circondato da giardini di straordinaria bellezza, e terminato nel 1570. Dopo la morte del suo fondatore, la villa andò progressivamente in rovina, e solo nel ‘700 fu trasformata dai Gesuiti in un luogo adibito agli esercizi spirituali. In seguito, passò prima al Conte Mario Odescalchi, poi al Conte Marliani, infine fu acquistata dalla famiglia Calderari di Milano, che la fece interamente restaurare e dotare di un nuovo splendido giardino all’italiana. Alla costruzione, inoltre, fu aggiunto un Ninfeo e un Tempio, in cui si distingue la statua di un Ercole che getta in mare Licas.

Alla morte di Bartolomeo Calderara, la vedova Vittoria Peluso, ballerina del Teatro alla Scala di Milano, si risposò con il conte Domenico Pino, in cui onore fu costruita una piccola fortezza all’interno del parco. Dal 1815 la residenza passò a Carolina Amalia di Brunswick, Principessa del Galles, moglie di Re Giorgio IV. Risale a quell’anno il cambio di nome dell’edificio, che divenne Nuova Villa D’Este, in riferimento alle origini estensi della nuova proprietaria. In seguito, dopo il 1821, la villa fu acquisita dal Principe Giovanni di Torlonia, dai principi Orsini e poi da Ippolito Ciani, che la trasformò in un punto di riferimento per le attività patriottiche italiane. In seguito, fu proprietà, per soli due anni della Zarina di Russa Maria Feodorovna, che portò l’edificio a nuovo splendore e lo rese famoso per le eleganti e raffiante feste notturne.

Dopo un periodo di nuova decadenza, grazie all’intervento del sindaco di Milano Giulio Bellinzaghi, fu creata una Società Villa d’Este e la dimora divenne un albergo di lusso, col nome di Villa d’Este. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Villa d’Este divenne particolarmente nota per la vita mondana e fu teatro, nel 1948, del “delitto Bellentani”, fatto di cronaca denominato all’epoca “Delitto dell’ermellino”. La Contessa Bellintani, infatti, uccise nei locali della Villa, nel corso di una festa, l’amante Carlo Sacchi, coprendo poi la pistola che aveva usato con una preziosa stola di ermellino.

L’eleganza del passato

Delle varie trasformazioni architettoniche che hanno segnato l’edificio, sono ancora visibili oggi il Ninfeo seicentesco, impreziosito da mosaici policromi, da cui si accede al Viale d’Ercole, il percorso di scalinate e catene d’acqua che attraversa i Giardini fino alla statua di Ercole e Lica. Oltre a ciò, è ancora visibile la scenografica fortificazione fatta costruire da Vittoria Peluso, circondata dal giardino all’inglese. In tempi recenti, poi, è stato aggiunto il cosiddetto Giardino delle Chef, un vero e proprio orto botanico.

L’esclusività di oggi

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L’albergo Villa d’Este si distingue per avere una clientela di assoluto rilievo, oltre a essere meta assidua di turismo congressuale internazionale, ospita il Forum Ambrosetti, luogo di incontro riservato alle più importanti personalità della politica, della finanza e dell’industria mondiali. Una nota di distinzione in più, infine, è conferita a Villa d’Este dall’annuale “Concorso d’eleganza” riservato agli autoveicoli d’epoca.

Come arrivare a Villa d’Este

Villa d’Este è raggiungibile in automobile da Milano, in circa un’ora, percorrendo la A9, o la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga.

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