Il caffè espresso è un’invenzione tutta Made in Italy che si deve al torinese Angelo Moriondo. Verso la fine dell’Ottocento, l’uomo mise a punto le prime macchine per la preparazione del caffè e, agli inizi del Novecento, Luigi Bezzerra brevettò l’apparecchio, dando ufficialmente il via alla sua diffusione. La sua preparazione è piuttosto semplice, considerando il motivo per cui è stato inventato: preparare un buon caffè in poco tempo. L’acqua bollente viene fatta passare attraverso un contenitore dotato di filtro che contiene la polvere di caffè macinata e, a seconda della miscela delle polveri di caffè e della macinatura dei chicchi, si avrà una bevanda dall’aroma più o meno intenso: in Italia si preferisce bere un caffè molto concentrato, mentre negli altri Paesi si predilige un caffè più “lungo”, dall’aroma più leggero e meno intenso.
Il caffè moka, invece, è quello che solitamente viene preparato a casa con la classica caffettiera in alluminio. È il caffè per eccellenza, quello preferito dalla maggior parte degli italiani. Spesso è detto semplicemente moka, prendendo il nome dall’apparecchio con il quale viene preparato, nato nel 1933 per opera dell’imprenditore piemontese Alfonso Bialetti. Anche il caffè moka è molto semplice da preparare: innanzitutto bisogna riempire d’acqua la parte inferiore della caffettiera, finché non fuoriesce leggermente sul filtro metallico posto al di sopra; successivamente è necessario riempire il filtro con il caffè macinato e avvitare la parte superiore della caffettiera. Il caffè macinato per la moka deve avere una grana più grossa del macinato per l’espresso. Mettendo sul fuoco la moka, l’acqua inizierà a bollire e il caffè fuoriuscirà fumante dal filtro superiore, andando a riempire la parte superiore della caffettiera.