Alzi la mano chi non ha mai provato l’Ichnusa. Tutti infatti amiamo berla, ma quanti conosco le sue origini? La Birra Ichnusa, famosa anche come la “bionda di Sardegna”, è una birra chiara, di tipo lager con gradazione alcolica di 4,7% e fra i cui ingredienti è presente il mais. La sua nascita risale al 1912, anno di costruzione del primo stabilimento di birra. Il suo nome deriva dalla parola greca Ἰχνοῦσσα (da Ἰχνοῦσ = orma di piede), ossia l’antica denominazione di origine greca della Sardegna. Per la verità, ci sono delle controversie circa il nome del vero pioniere. Alcune fonti attribuiscono il merito a Giovanni Giorgetti, che avrebbe fondato la “Birraria Ichnusa” nel 1912, per passarla poi nelle mani di Amsicora Capra e della sua società Vinalcool. Altri, invece, attribuiscono direttamente ad Amsicora Capra l’apertura del birrificio sardo, sempre nel 1912.
Negli anni immediatamente successivi alla crisi che colpì la viticoltura sarda a partire dal 1911, dopo che la fillossera aveva portato danni ingenti ai vigneti sardi, Amsicora si dedica al settore birraio. Il marchio diviene famoso in Sardegna, ma per parecchi anni la sua notorietà non supera i confini dell’Isola, solo dopo il secondo dopoguerra si espande a livello nazionale. A seguito di questo successo, negli anni Sessanta venne inaugurata la costruzione di un nuovo stabilimento ad Assemini che divenne operativo a partire dal 1967, ed fu il primo in Italia a utilizzare serbatoi di fermentazione cilindro-conici verticali.
Sono tre le birre attualmente prodotte ad Assemini per il brand Ichnusa: la “classica” Ichnusa, la Ichnusa Speciale, lanciata sul mercato nel maggio del 2002, per festeggiare i 90 anni del birrificio sardo; e la più recente Jennas, il cui nome si ispira al Gennargentu, la famosa area montuosa sarda. Per un breve periodo è stata commercializzata anche una versione “Spirtu” della Ichnusa, aromatizzata al mirto. Ora che conosciamo le curiosità della birra più nota in Sardegna, la berremo con ancor più piacere!