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Fano: cosa fare e vedere nella città del Carnevale

Al nord della regione Marche, in provincia di Pesaro-Urbino, Fano è una città conosciuta per l’antico carnevale, uno tra i più famosi e antichi d’Italia. Scopriamo insieme cosa fare e cosa vedere a Fano! La città di Fano nasce in epoca romana, conosciuta all’epoca come Fanum Fortunae, il tempo della Fortuna, costruito come testimonianza della Battaglia di Metauro. La sua posizione è riuscita, nei secoli, a garantire il passaggio di diverse popolazioni che hanno lasciato al territorio una enorme ricchezza in termini di patrimonio culturale.

Fonte: Camping Stella Maris

La vicinanza al mare, inoltre, ha sempre reso la città un punto nevralgico sia per le popolazioni antiche sia per il turismo moderno, incentivato anche dal famoso Carnevale, cosa che potrebbe renderla la meta ideale per l’estate 2022.

Cosa vedere a Fano

Il passaggio dei Romani è testimoniato dalle numerose opere di epoca romana che si trovano in tutto il territorio, come le Mura Augustee, o i diversi musei archeologici come il Museo del Palazzo Malatestiano e il Museo della Via Flaminia.

Fonte: Wikipedia

Gli amanti dell’arte e dell’architettura rimarranno sicuramente ammaliati da quante bellezze sono celate nella città di Fano, come anche l’ex chiesa di San Francesco, un monumento a cielo aperto risalente al medioevo, il cui tetto sembrerebbe essere crollato a seguito del terremoto del 1930.

Fonte: Marina dei Cesari

Cosa che, invece, per ovvie ragioni non può di certo mancare in una città portuale è il porto: da sempre simbolo di tradizione e di incontro tra persone. Il centro pulsante di Fano si snoda infatti intorno al suo porto, simbolo della tradizione marinara della città, dove la pesca ha sempre rappresentato l’attività maggiore e il più importante motore dell’economia locale.

Cosa fare a Fano

Durante la vostra vacanza a Fano, oltre alle bellissime escursioni culturali di cui abbiamo appena parlato, ci sono tantissime altre attività da poter fare. Dopo essersi rilassati su una spiaggia, perché non dedicare del tempo ad una passeggiata lungo il molo dei trabucchi?

Fonte: Hotel Astoria Fano

In questo modo, si può assaporare completamente l’atmosfera marinara e tradizionale del luogo, ammirando panorami spettacolari, specialmente se al tramonto. Ancora, per chi ama muoversi e fare lunghe passeggiate, molto consigliata è anche la passeggiata di Lisippo, un tratto di lungomare che termina con la statua del Lisippo.

Le spiagge di Fano

Gli amanti del mare troveranno a Fano un piccolo paradiso dove potersi rilassare senza pensare ad altro. Ci sono infatti due litorali, il Lido e la Sassonia, dove di giorno ci si può rilassare in riva al mare e di sera si concentra la movida locale.

Fonte: Dog Welcome Fano

Le spiagge di Fano sono attrezzate in maniera impeccabile per le famiglie, per i bambini ma anche – e questa è una notizia che farà felici molti – per i nostri amici a quattro zampe. Ci sono infatti alcuni stabilimenti e spiagge libere che ospitano molto volentieri i cani che passano le vacanze con le proprie famiglie.

Cosa mangiare a Fano

Anche l’aspetto gastronomico non è da sottovalutare, quando parliamo di Fano. Perché, oltre a tutte le comodità già elencate per quanto riguarda le spiagge, la cultura gastronomica locale è in grado di lasciare del tutto a bocca aperta. I due simboli culinari più conosciuti sono la Moretta e il Brodetto.

La Moretta è una bevanda a base di caffè, mix di alcolici e scorza di limone che simboleggia l’identità della città e ne costituisce letteralmente il simbolo. Immaginate di sedervi sul lungomare, al tramonto, e concedervi una Moretta per concludere il bellezza la giornata.

Il Brodetto, invece, è un piatto comune all’intera regione marchigiana, che viene preparato in tutta la zona costiera, ovviamente con piccole variazioni in base alla località. La nascita del brodetto risale a quando i pescatori, durante le notti trascorse sui pescherecci, usavano preparare zuppe di pesce con il pesce più povero, aggiungendovi aceto e altri ingredienti poveri che si potevano conservare in condizioni di emergenza.

Fonte: La Cucina Italiana

Immagine di copertina: OhGa!

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