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Vino biologico, Un mercato in crescita

È indiscutibilmente il trend del momento! Nel Belpaese il boom del biologico sembra destinato a non fermarsi. Cresce il mercato, cresce la richiesta da parte dei consumatori, e crescono i viticoltori che passano dalla parte del vino biologico. Quando si parla di vino biologico, sia in Italia che nel resto del mondo, ci si riferisce ad una realtà ormai consolidata. Dati e numeri della viticoltura biologica, infatti, sono in costante aumento, con sempre più aziende che aderiscono a questa tendenza.

Ad analizzare le più importanti case delle cantine italiane, dai marchi storici ai grandi gruppi, dalle piccole realtà fino alle griffe più famose convertite al biologico, è un’indagine condotta da Vinitaly, il super evento internazionale dedicato al mondo del vino che, dal 2014, dedica a questo settore uno specifico spazio chiamato Vinitalybio.

Ma perché sempre più aziende passano dalla parte del bio? I motivi sono tanti: lo stimolo di attrarre i wine lover, la volontà di diversificare la produzione, l’attenzione per l’ambiente, il desiderio di sperimentare. A prescindere però da quale sia la motivazione, è un dato di fatto che l’ Italia può vantarsi di essere il primo paese europeo per numero di produttori biologici, e tra i dieci maggiori al mondo; con oltre 45.000 aziende vitivinicole, è leader in Europa, prima di Francia Spagna.

Ma cosa si intende esattamente per vino biologico?

Un vino si può fregiare dell’etichetta di vino bio se risponde a due condizioni: essere prodotto a partire da uve bio ed essere vinificato secondo precise direttive dettate da un regolamento apposito dell’Unione Europea, entrato in vigore nel 2012, che stabilisce in modo preciso cosa è consentito e cosa è vietato fare nel corso della lavorazione del frutto.

Quali sono le sue caratteristiche?

Il vino biologico nasce da uve coltivate secondo i principi di un’agricoltura che utilizza solo concimi organici, evita pesticidi e diserbanti, favorisce la naturale fertilità del terreno e gli insetticidi naturali, e si difende dai parassiti senza usare prodotti chimici di sintesi. Inoltre, nel processo di vinificazione, la presenza di additivi, in particolar modo di solfiti, è decisamente inferiore rispetto alla produzione tradizionale.

Le regioni in cui si trovano il maggior numero di ettari di vigne bio sono Sicilia, Puglia e Toscana. Proprio la Sicilia ha avuto un ruolo di primo piano al Vinitaly 2016. La rassegna ha eletto la cantina Colomba Bianca come la più grande produttrice di vino biologico in Italia. Fondata nel 1970 come cooperativa tra viticoltori della parte sud-occidentale della Sicilia, e situata all’interno di un territorio particolarmente vocato alla coltivazione della vite, è la più grande cantina siciliana con 2.118 soci che coltivano circa 8.100 ettari di vigneti tra le province di Trapani, Palermo e Agrigento. Dal 1978 questa piccola cooperativa formata da 300-400 soci ha iniziato ad adottare strategie di comunicazione e di marketing che le hanno permesso di avere una crescita esponenziale, fino a diventare un punto di riferimento per produttori e consumatori.

Quella di Cantine Colomba Bianca è una politica volta al rispetto dell’ambiente e al risparmio energetico e, grazie al suo impegno dal punto di vista sostenibile, è stata certificata ISO 14001. Un altro interessante aspetto della filosofia adottata dall’azienda è l’uso che questa fa della tecnologia: gli smartphone e i tablet si integrano agli strumenti di lavorazione e diventano mezzi di sostegno per il lavoro dei viticoltori: ogni vigneto è geo-riferito grazie a punti GPS, in modo da rendere possibile il monitoramento degli andamenti della maturazione delle uve, ma anche delle fitopatologie, cioè di tutte le malattie dell’uva.
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