Il Trentino Alto Adige è una regione italiana nota per la natura incontaminata che caratterizza gran parte dei suoi territori. E’ una tra le mete più ambite da chi ama il contatto con la natura ed è perfetto tanto per il trekking e il campeggio in estate quanto per lo sci nella stagione invernale ed è proprio ai suoi luoghi, ricchi di tradizione popolare, che sono legate infinite leggende e storie, alcune delle quali davvero interessanti. Ricordiamo ad esempio quella dell’incantevole Conturina, vittima della sua matrigna; quella dei monti pallidi, che racconta la storia del regno delle Dolomiti e della sua nascita, e quella della ninfa del lago di Carezza, ammaliata da un giovane stregone.
Storie e leggende del Trentino Alto Adige
Il Trentino Alto Adige è una delle regioni più impervie ma altresì affascinanti dell’intero stivale e le leggende legate al Trentino Alto Adige sono tra le più pregne di fascino e allure. La sua conformazione è un tripudio di monti, laghi, corsi d’acqua, boschi e ambientazioni selvagge in grado di regalare panorami mozzafiato e pieno contatto con la natura. Allo stesso tempo, però, si tratta di una terra estremamente ricca di cultura (soprattutto popolare) e di tradizione. Tra le cose probabilmente più interessanti che la storia del Trentino ha da offrire, troviamo sicuramente le leggende legate ai suoi luoghi. Si tratta di storie, alcune totalmente inventate e altre inventate ma basate su uno sfondo di realtà che da sempre affascinano grandi e piccini, dagli abitanti della regione ai suoi curiosi visitatori.
Leggende del Trentino Alto Adige: la ninfa del lago di Carezza
Tra le leggende più famose del Trentino Alto Adige ricordiamo sicuramente quella della ninfa del lago di Carezza. La ninfa del lago di Carezza, secondo la leggenda, sarebbe stata una incantevole donna che viveva dentro al lago e che ammaliava gli uomini del posto. Un ricco stregone un giorno si invaghì di lei, e su suggerimento di un esperto gioielliere, decise di acquistare un arcobaleno di gemme preziose e legarlo da un capo all’altro del cammino che portava al lago. La ninfa vide le gemme, ma scoprendo che il donatore era uno stregone, si tuffò nel lago e per la paura non riemerse mai più. L’uomo, accecato dal dolore, ruppe in mille pezzi l’arcobaleno riversando le gemme in acqua. Sembrerebbe essere proprio questo il motivo che si nasconde dietro gli incantevoli riflessi che il lago di Carezza è in grado di regalare ai visitatori ogni giorno.
Leggende trentine: Conturina
Tra le altre leggende famose del Trentino Alto Adige ricordiamo quella di Conturina. Conturina era una incantevole principessa che viveva all’interno di un palazzo con la matrigna e le due sorellastre. La matrigna era invidiosa della sua bellezza, che incantava i giovani del regno, soprattutto perché questo impediva alle due sorelle di trovare marito, dal momento che le stesse non spiccavano di certo per le loro doti. La matrigna obbligò dunque Conturina a fingere di essere muta e stupida. Sparse la voce sperando che gli uomini smettessero di regalarle attenzioni, ma non funzionò. La portò dunque all’altissima rupe che oggi domina il Passo dell’Ombretta, e la imprigionò con un incantesimo. La ragazza, se non fosse stata salvata da un giovane innamorato entro 7 anni, sarebbe rimasta intrappolata per sempre tra le rocce. Così fu, ma la splendida Conturina era in realtà dotata di una soave voce e tutt’oggi i viandanti raccontano di sentirla cantare nelle notti più silenziose.
Le Dolomiti: i “monti pallidi”
Sappiamo tutti che le Dolomiti sono anche soprannominate “monti pallidi” e sono famose per il loro colore rilucente. Ma da dove deriva la loro particolare colorazione? Possiamo scoprirlo grazie alla leggenda che da sempre viene narrata a tal proposito. Si dice infatti che un tempo vi fosse il “Regno delle Dolomiti”. Un regno incantato dove si respirava serenità e dove la natura dava sfoggio della sua maestosità ogni giorno. Il principe delle Dolomiti aveva sposato la principessa della Luna, ma sembrava che i due giovani fossero destinati a vivere separati.
La luna era infatti terrorizzata dalle cupe montagne e dai fitti boschi, che la intristivano. Mentre il principe era abbagliato dalla forte luce emessa dalla consorte, e non poteva starle vicino pena il rischio di diventare cieco. Ma nelle Dolomiti si aggiravano fantastiche creature dai poteri speciali: ecco dunque che il principe incontrò un gruppetto di gnomi. Il capo di questi propose di risolvere i suoi crucci d’amore se si fosse reso disponibile ad ospitarli per sempre. Così fu: gli gnomi nell’arco di una notte catturarono parte della luce lunare e dipinsero di bianco i monti. Ecco dunque che la luna, non più luminosissima e non più spaventata dalle oscure montagne, poté tornare sulla terra e riconciliarsi per sempre col suo amato principe.