Il sistema immunitario
Nella stagione dell’autunno-inverno l’organismo deve fronteggiare al meglio le temperature più basse dell’anno. Il nostro scudo contro i malanni stagionali è il sistema immunitario che deve essere sostenuto e stimolato prima di tutto attraverso una corretta alimentazione. Per questo motivo, oggi parleremo di 3 piante italiane che aiutano a rafforzare il sistema immunitario.

Il sistema immunitario: la nostra barriera difensiva
Il sistema immunitario è una fitta rete di sorveglianza e protezione dagli agenti esterni che comprende diversi organi, cellule e mediatori chimici. Quest’attività viene esercitata attraverso una triplice linea difensiva formata da barriere meccaniche e chimiche che hanno lo scopo di impedire la penetrazione degli agenti patogeni nell’organismo, risposta immunitaria innata e risposta immunitaria acquisita.
Al fine il sistema immunitario al massimo delle proprie capacità, è opportuno eseguire una corretta alimentazione accompagnata da attività fisica giornaliera.
Quali sono le 3 piante italiane che servono per rafforzare il sistema immunitario?
Echinacea
L’echinacea (Echinacea purpurea, Echinacea angustifolia ed Echinacea pallida) appartiene alla famiglia delle Compositae o Asteraceae. In Italia viene coltivata sia a scopo medicinale sia per il suo valore ornamentale, soprattutto in Piemonte, Veneto, Umbria, Toscana, Sardegna, Basilicata e Puglia. La radice dell’Echinacea viene raccolta durante l’autunno-inverno, dopo il secondo/terzo anno dall’impianto. Questo per permettere alla radice di sviluppare un buon contenuto di principi attivi.
Questa pianta dai fiori violetti contiene numerosi principi attivi: glicoproteine, polisaccaridi, derivati dell’acido caffeico, alcaloidi, flavonoidi, antociani, che operano in maniera sinergica conferendo proprietà peculiari alla pianta. Le principali attività di questa pianta sono: proprietà antivirali, antibatteriche, antiossidanti, antinfiammatorie, sedative, antifungine e cicatrizzanti.
In particolare, la specie Echinacea angustifolia è una pianta dall’azione immunostimolante e immunomodulante, in grado di agire sull’organismo aumentando le difese immunitarie, grazieall’azione fagocitaria dei macrofagi, alla stimolazione dei linfociti e all’aumento della produzione di citochine, rinforzando il sistema immunitario aspecifico di adulti e bambini. Per questi motivi, l’Echinacea si è mostrata utile a prevenire malattie da raffreddamento, alleviare sintomi influenzali, contrastare infezioni con continue recidive (ad esempio cistiti o candida vaginale) e, per uso topico, a trattare ferite, scottature, afte e dermatiti oppure semplicemente per migliorare l’aspetto della pelle matura e secca.
In commercio l’Echinacea sottoforma di: estratto secco in polvere dalla radice, tintura madre, estratti alcolici e succo di parti acqua aeree. Attenzione però, l’Echinacea non va però utilizzata in caso di allergie, malattie autoimmuni ed in pazienti durante la terapia immunosoppressiva.

Rosa canina
La rosa canina è un arbusto presente in tutta Italia appartenente alla famiglia delle Rosaceae che cresce spontanea nei terreni incolti, boschi, siepi, sino a bassa quota ed è considerata una pianta infestante. La raccolta si esegue in autunno a maturazione dei frutti, dopo le prime gelate.
I frutti e le gemme di Rosa canina hanno proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie, antiossidanti e antinfiammatorie. Le bacche di rosa canina hanno inoltre azione blandamente diuretica e astringente. Le proprietà terapeutiche della rosa canina sono date dal fitocomplesso presente nella droga della pianta e costituito da vitamina C, acido malico, acido citrico, carotenoidi, pectine, tannini, flavonoidi e antociani.
Le preparazioni erboristiche a base di rosa canina sono utilizzati sottoforma di tisana di rosa canina (talvolta in miscela con altre piante italiane), tintura madre di rosa canina o estratto e integratori standardizzati in vitamina, mentre esternamente si impiega l’olio di rosa canina per le sue proprietà cosmetiche.
Le persone che sanno di essere allergiche o ipersensibili alla rosa canina non dovrebbero assumere questo rimedio naturale ed in gravidanza e allattamento meglio chiedere maggiori informazioni al proprio medico.

Timo
Il timo (Thymus vulgaris) è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, di cui fa parte anche la menta. E’ tra le piante italiane più diffuse nel territorio ma cresce soprattutto nelle zone vicine al Mediterraneo, preferendo le aree marine. In alcune zone d’Italia, soprattutto in Sardegna, il timo è conosciuto anche con il nome di “erba di Maria” per una leggenda del Medioevo in cui si sarebbe usato il timo come giaciglio per Maria Vergine durante la fuga in Egitto.
Il timo è una delle piante aromatiche più utilizzate in cucina per insaporire carni, pesce, verdure, zuppe e minestre e le sue principali componenti sono l’olio essenziale caratterizzato dalla presenza predominante di due composti fenolici: il timolo e il carvacrolo. La composizione dell’olio essenziale può variare notevolmente a seconda della provenienza della droga e del momento della raccolta. Oltre all’olio essenziale sono presenti tannini, flavonoidi, triterpeni e saponine, acido caffeico, acido rosmarinico ed acido ursolico
Il timo si distingue per le sue capacità antisettiche, antibatteriche, antifungine ed antiossidanti. È un calmante della tosse ed ha attività mucolitica ed espettorante favorendo la fluidificazione e l’eliminazione del catarro in eccesso.
Il timo può essere somministrato per via orale attraverso tisane (talvolta in miscela con altre piante italiane), tintura madre ed estratto secco. L’olio essenziale viene utilizzato in aromaterapia per aiutare piacevolmente la respirazione e combattere i cattivi odori; oppure qualche goccia viene utilizzata per suffumigi o su un fazzoletto per decongestionare le vie respiratorie in caso di tosse, raffreddore, mal di gola.
Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza ed in caso di allergia individuale alla pianta. Molta attenzione va posta nell’utilizzo dell’olio essenziale puro: se ingerito può provocare, a seconda della dose, nausea, vomito, diarrea, vertigini, insufficienza epatica e renale. Non va quindi assunto per via interna, se non sotto consiglio da parte di un medico o erborista. Per uso esterno l’olio essenziale non va utilizzato puro ma veicolato da un olio vegetale.

Immagine di Copertina: magazine.x115