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Divorzio all’italiana: il film di Pietro Germi

 

Uno dei capolavori del cinema italiano

Il cinema italiano è conosciuto in tutto il mondo per alcuni film che hanno fatto la storia. Uno di questi è il capolavoro diretto dal famoso regista italiano Pietro Germi. Italian Traditions vi porta alla scoperta di questa pellicola, che ha influenzato il cinema italiano e internazionale. Questo è sicuramente ancora oggi un simbolo della cultura cinematografica italiana e della sua importanza sul palcoscenico internazionale. Qui vi raccontiamo la trama e i principali attori che partecipano. Inoltre presentiamo le principali tematiche presentate e le critiche ricevute all’uscita nei cinema.

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Il film

Il film viene prodotto nel 1961 e l’anno successivo partecipa al Festival di Cannes dove ottiene il premio come migliore commedia. L’anno successivo il film ottiene anche tre candidature agli Oscar. La pellicola vince il premio come miglior sceneggiatura originale. Questa è scritta da Ennio De Concini, Pietro Germi, Alfredo Giannetti e Agenore Incrocci. La città fittizia in cui si svolge la maggior parte del film è Ispica in provincia di Ragusa. Altre scene sono state girate nel ragusano e nelle zone di Catania.

In breve, il protagonista della storia è il barone Ferdinando Cefalù, detto Fefè, che vive con la moglie Rosalia nella città siciliana di Agramonte. I due sono sposati da dodici anni ma l’uomo non prova più attrazione per la compagnia ed è invece innamorato della propria cugina Angela.

La legge vigente al tempo in Italia non permette il divorzio ma in Sicilia è ancora previsto il delitto d’onore. Questo tipo di omicidio prevede pene meno severe.

Fefè cerca quindi disperatamente di trovare un amante alla moglie e poterla sorprendere in sua compagnia. In questo modo gli sarebbe possibile usufruire del beneficio del delitto d’onore scontando una pena ridotta e potendo così sposare la sua amata una volta uscito dal carcere. I suoi tentativi vanno a vuoto ma la sorte gli viene in aiuto. Infatti la moglie dopo un litigio con il marito si rifugia tra le braccia di un vecchio spasimante, Carmelo Patanè.

Ma non è tutto, scoperta la tresca il protagonista cerca di fare di tutto per coglierli in fragranza e poter così beneficiare della motivazione del delitto d’onore. Ma quando torna a casa convinto di sorprenderli scopre che i due amanti si sono dati alla fuga. Dunque decide di attirare su di sé il disprezzo dei suoi concittadini fingendosi malato e incapace di reagire. In questo modo cerca di creare le condizioni di disonore che gli possano essere sufficienti per giustificare il gesto. Nel frattempo muore lo zio Calogero il padre dell’amante del barone.

Con l’aiuto di un boss della malavita locale, Don Ciccio Matara, riesce a trovare i due amanti. Giunto sul posto trova Immacolata la moglie di Patanè che ha già consumato il suo delitto e quindi fa la stessa cosa con la moglie. Viene condannato a tre anni di reclusione. Scontata la pena torna al paese e sposa l’amata Angela. Pochi mesi dopo l’unione viene messa in dubbio durante il viaggio di nozze. Il film infatti si conclude con una scena in cui Angela bacia il marito mentre si trovano in barca. Nel frattempo però si vede che accarezza il piede del giovane timoniere.

 

Gli attori

Inoltre nel cast di Divorzio all’italiana fanno parte alcuni grandi attori italiani che vedono il loro esordio in questo film. Il protagonista viene interpretato da Marcello Mastroianni. La moglie è Daniela Rocca mentre la giovane Angela è Stefania Sandrelli. L’attrice agli esordi ottiene una grande notorietà grazie a questa pellicola.

 

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La critica e le tematiche

Si tratta sicuramente di uno dei film più drammatici tra quelli girati dal famoso regista all’inizio della sua carriera. Il successo ottenuto fu tale che venne coniato un nuovo termine per definire questo genere cinematografico. Infatti parafrasando il titolo viene chiamato commedia all’italiana. Questo caratterizza la gran parte della produzione cinematografica italiana tra gli anni ’70 e ’80.

Germi adatta il romanzo di Giovanni Arpino dal titolo Un delitto d’onore e lo trasforma in un ritratto della mentalità e delle pulsioni di una parte del popolo siciliano.

Pensateci un attimo, durante la narrazione vengono ferocemente criticati due aspetti che sottolineano l’arretratezza del sistema legislativo italiano. Si tratta del divorzio, introdotto nel nostro paese solo nel 1970 e l’esistenza di un articolo del codice penale così anacronistico. La sua abolizione in Italia avviene solo vent’anni dopo.

Il film girato dal regista Pietro Germi rappresenta l’inizio di un modo nuovo di fare cinema in Italia. Questo poi si diffonde anche a livello internazionale. La pellicola può essere considerata come la prima commedia all’italiana ed è una delle pietre miliari della cultura cinematografica. Se volete approfondire la vostra conoscenza riguardo al regista vi consiglio la lettura anche di questo articolo. Ora che conoscete Divorzio all’italiana non vi resta che vederlo rivederlo per scoprire la grandezza del cinema italiano e la grande importanza che ha avuto nella storia di questa arte.

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