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La galleria Vittorio Emanuele II: il salotto di Milano 

Uno dei luoghi più famosi e suggestivi della città di Milano 

Tra i luoghi più noti e famosi di Milano la Galleria Vittorio Emanuele II è fra i più iconici. 

Questa di fatto può essere considerata come il primo centro commerciale del mondo ed è fin dalla sua nascita un luogo di incontro importante per i cittadini milanesi. Scopriamo la storia della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano e conosciamo anche le principali curiosità che la riguardano. 

La galleria Vittorio Emanuele II è nota come “il salotto” di Milano ed è una strada pedonale coperta che collega Piazza della Scala, nel cuore del centro storico del capoluogo della Lombardia. Qui si trovano eleganti bar, ristoranti e negozi che hanno reso fin dalla sua nascita la Galleria il ritrovo abituale della borghesia milanese.

Questa costruzione in stile neo rinascimentale è il più grande esempio di architettura del ferro in Europa e rappresenta l’archetipo della galleria commerciale dell’Ottocento.  Non a caso questo luogo è considerato come uno dei primi centri commerciali al mondo. 

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Galleria Vittorio Emanuele II di Milano: la sua storia 

La storia della galleria Vittorio Emanuele di Milano inizia nei primi anni del 1800 quando si iniziò a pensare a questo progetto che vede poi la luce nel 1860. In quell’anno vennero firmati i decreti per rendere possibile la costruzione. Nel 1863 venne indetto un concorso per la realizzazione della galleria vinto dall’architetto Giuseppe Mengoni. Il re Vittorio Emanuele II pose la prima pietra il 7 marzo del 1865. I lavori termineranno nel 1878.

Durante la Seconda guerra mondiale la galleria venne bombardata duramente. Vennero distrutte la copertura in vetro, parte di quella in metallo e molte delle decorazioni che si trovavano al suo interno. In occasione di Expo 2015 la galleria Vittorio Emanuele II è stata sottoposta ad un grande intervento di restauro dal marzo del 2014 all’aprile del 2015.

In questo modo uno dei luoghi simbolo di Milano è tornato al suo antico splendore. Grazie alla vicinanza con il Teatro alla Scala, uno dei più famosi al mondo, la galleria è da sempre stata frequentata sia da chi andava ad assistere agli spettacoli ma anche da attori ed aspiranti tali. Fin dall’inizio i caffè e le boutique qui presenti erano i più ricercati ed eleganti. 

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L’architettura della galleria Vittorio Emanuele II di Milano 

L’architettura della galleria è senza dubbio uno degli aspetti più suggestivi. Il suo ingresso è un arco di trionfo che si affaccia maestoso di fianco al Duomo di Milano. La pianta ha una forma a croce e l’incrocio dei due bracci è chiamato ottagono ed è sormontato da una bellissima cupola in vetro.

In cima alle pareti si possono ammirare quattro lunette dipinte che raffigurano in maniera allegorica i 4 continenti. le dimensioni della galleria sono di 196 metri per la parte dal Duomo a Piazza della Scala e di 105 metri da via Foscolo a via Pellico. 

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Le curiosità della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano 

Sono molte le curiosità che riguardano questo luogo simbolo di Milano. Per prima cosa tutti gli esercizi commerciali che si affacciano sulla galleria devono avere le insegne scritte in oro su fondo nero.

Inoltre, una delle attrazioni più famose di questo luogo in passato era l’illuminazione a gas del perimetro interno della cupola. L’accensione era affidata al Rattin. Questo era un piccolo carro caricato a molla che scorrendo su una rotaia percorreva tutta la base interna della cupola, la sua fiamma ad alcol accendeva, passando, tutti i candelabri a gas che illuminavano così la cupola. 

Se passate in Galleria e volete evocare la fortuna si impone il rito dei tre giri del tallone destro sugli attributi del toro nel pavimento a mosaico della Galleria. Lo riconoscerete dal capannello di gente pronta a piroettare sull’ottone che protegge il piccolo scavo che si è creato nei secoli.  

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Che la tradizione sia cominciata perché i milanesi non sopportavano il simbolo di Torino in Galleria o per assicurarsi di tornare nella ricca Milano, poco importa. La fortuna è cieca. 

Copertina: italyguide

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