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Tradizioni pasquali nel Sud Italia

Le tradizioni pasquali del Sud Italia sono caratterizzate dalla presenza di numerosi riti che, nel Sud Italia, conservano profondi e remoti legami con le antiche tradizioni. Dalla Campania alla Sicilia, infatti, pellegrinaggi, processioni e rituali antichi e talvolta sanguinosi segnano i giorni della Settimana Santa ricordando e rappresentando la morte e la risurrezione di Cristo.

Fonte: Rete Italiana di Cultura Popolare

Un aspetto comune ai riti della Pasqua nel Sud sono i  “Mysteries“, rappresentazioni ritmiche marce funebri e suoni battenti, e rituali di mortificazione della carne, vissuti direttamente dai credenti, che vanno ad unirsi ai simboli della Passione di Cristo. Un altro è legato alla semina del grano, i cui chicchi sono messi in ciotole nelle chiese per germogliare.

Pasqua nel Sud Italia, tradizioni

  • A Calitri, in Campania, il Venerdì Santo i fedeli vestiti di bianco, incappucciati e coronati di spine  portano sulle spalle la croce sulla collina del Calvario. A Procida, la Processione dei 12 Apostoli che percorre le strade dell’isola portando la croce e indossando una corona di spine, per poi partecipare all’Ultima Cena.
Fonte: Touring Club Italiano

Procida è la più piccola delle Isole Flegree, e anche la più caratteristica e meno turistica, le cui coste sono protette dall’area marittima “Regno di Nettuno”. Di grande fascino à l’architettura spontanea dei suoi borghi, primo fra tutti quello di Terra Murata, e l’isolotto di Vivara, con i resti di un borgo miceneo.

  • In Puglia, a San Marco in Lamis, c’è la processione del “Fracchie“, enormi torce a forma di cono con l’immagine della Madonna Addolorata, un Troia ci & nbsp; la Processione delle Catene: Gli uomini con un abito bianco portano una pesante croce di legno sulle spalle, i loro piedi legati da catene.
Fonte: L’Immediato

San Marco in Lamis, lungo la “Via Sacra Longobardorum”, si distingue per i due santuari di San Matteo Apostolo e Santa Maria di Stignano, e per la presenza del vicino Castel Pagano. È particolarmente noto per il Museo Paleontologico dei Dinosauri, a Borgo Celano, dove sono visibili impronte di dinosauri risalenti a oltre 100 milioni di anni fa.  

  • A Barile, in Basilicata, nella processione della Via Crucis, Cristo è rappresentato da un giovane che dovrà prima digiunare e espiare i suoi peccati, per poi essere lavato, oliato e vestito da mani femminili. Centinaia di persone in costume rappresentano la Passione, affiancate da personaggi “pagani”. La Processione dei Misteri di Montescaglioso è animata dai “Mamuni”, incappucciati con una corona di spine.   
Fonte: Francesca Sciarra
  • A Montescaglioso, nota per il Carnevale, l’Abbazia di San Michele Arcangelo e la Chiesa Madre e, soprattutto, le chiese rupestri del Parco della Murgia Materana, tra cui il Santuario della Madonna della Murgia con lo splendido affresco della Vergine col Bambino e la necropoli scavata nel tufo. 
Fonte: Si Viaggia
  • In Sicilia, A San Cataldo, il Venerdì Santo, si svolge il Processo di Gesù, e poi la Processione del Vare. A Pasqua, le statue di cartapesta con un mantello colorato, i “Sampauluni”, partecipano al rito dell’Incontro. A Prizzi, c’è l'”Abballi de li diavuli”: giovani demoni vestiti di rosso vagano intorno per “catturare” le anime, aiutati dalla “Morte”. Il rito dei “Misteri” di Trapani, è l’evento religioso più lungo d’Italia: dura dalle 14 ore del Venerdì Santo per 24 ore.
Fonte: Sicilia in Rete


Trapani ha un bel centro storico, con la torre del Palazzo della Giudecca, il Palazzo Burgio, il Palazzo Vescovile, il Lazzaretto e gli eleganti palazzi nobiliari. Ma anche con la Torre di Ligny, con la vicina terrazza affacciata sul mare, il Castello della Colombaia e il Castello di Terra, e i bastioni cinquecenteschi.  

Anche le tradizioni della Pasqua del Sud sono culinarie…scopriamo

Tra le tradizioni culinarie pasquali in Campania si parte dalla “Fellata”, con salumi misti, ricotta, formaggio, uova, accompagnati da “Casatiello“.

Fonte: Una pentola per due

Ricetta del Casatiello:

Per la pasta:

  • 600 grammi di farina Manitoba
  • 330 grammi di acqua
  • 10 grammi di lievito fresco (o 3 grammi di lievito secco)
  • 140 gr di lardo morbido (lardo)
  • 10 grammi di sale
  • 1 cucchiaio di pepe nero appena macinato

Per il ripieno:

  • 120 grammi di dolce provolone
  • 50 grammi di caciocavallo (o scamorza o altro formaggio con una gustosa pasta filante)
  • 120 grammi di salame di Napoli tagliato a fette o cubetti sottilissimi (la ricetta originale prevede anche dei ciccioli, se volete usarli inseriti 75 grammi di salame di Napoli e 75 grammi di ciccioli)
  • 50 grammi di pancetta dolce
  • 40 gr di pecorino
  • 1 cucchiaino di pepe nero macinato
Fonte: Ricette della Nonna

Il Casatiello si prepara con una pasta a doppia lievitazione utilizzando 500 gr. di farina, lievito, 150 gr. di strutto, 10 gr. di sale e pepe. Dopo la prima lievitazione di due ore, l’impasto viene steso e aggiunto pepe, affettati a pezzi e formaggio, poi arrotolato e messo a lievitare per altre due ore, prima della cottura.

Il dolce per eccellenza è la “pastiera”: pasta frolla ripiena di ricotta, grano cotto e candito, aromatizzata con acqua di fiori d’arancio.  

Fonte: Ricordi e Tradizioni
  • Puglia – In Puglia la Pasqua in tavola è segnata dal “Benedetto”, un piatto che unisce carciofi fritti, sopressata e capocollo, formaggio primo sale e fette d’arancia. In alcune zone della regione, le tradizionali uova sode vengono cucinate insieme alle alghe. Popolari sono la zuppa di piselli e l’agnello al forno con patate. Dolci tipici sono le “scarcelle”, grandi taralli zuccherini sui quali vengono deposte le uova tenute ferme da strisce di pasta. 
Fonte: Puglia.com
  • Basilicata – La tavola della tradizione pasquale lucana comprende la “pizza cu Risi”, la cui pasta è composta da farina, strutto, uova, sale, pepe e riso. È farcito con una moltitudine di ingredienti, tra cui salumi, uova sode, formaggio, e tradizionalmente anche le restanti parti della spalla di maiale. Tipico è anche l’agnello cotto nel brodo di cardo selvatico. 
Fonte: Giallo Zafferano
  • Sicilia – La gastronomia è dominata dal couscous di pesce, ereditato dalla cultura araba, e dal “pesto trapanese”, un condimento per pasta fatta con olio, basilico, pomodoro, mandorle, pecorino e aglio.
Fonte: Chezuppa!
  •  In Sicilia la tradizione offre gli “agnelli” di pasta di mandorle. In provincia di Caltanissetta si preparano i “candelabri”, a base di uova, mentre i “scacciu” si diffondono ovunque, a base di semi di zucca, nocciole, ceci, arachidi e fichi secchi. Immancabile poi la classica Cassata. 
Fonte: Primo Chef

Immagine di copertina: Sonia Peronaci

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