Il folclore e le tradizioni culturali della Sardegna rappresentano un patrimonio culturale non solo particolarmente ricco e articolato, ma anche un insieme di usi e costumi che costituiscono un unicum in Italia. La Sartiglia, a pieno titolo, spicca in maniera particolare.
La Sartiglia è una corsa che si tiene l’ultima domenica e nel martedì di Carnevale nella città di Oristano. Qui l’evento è strettamente collegato con i festeggiamenti carnevaleschi, ed è una delle manifestazioni a cavallo tra le più antiche – oltre che spettacolari – dell’intero Mediterraneo.
La Sartiglia deve il suo nome al termine spagnolo – castigliano Sortija, che significa “anello”, ed è legata in maniera profonda alla tradizione dei tornei cavallereschi. La giostra coinvolge cavalieri il cui obiettivo è quello di centrare, appunto, una stella tenuta sospesa con un nastro verde con la spada di cui sono dotati.
Una corsa dalle radici antiche
La Sartiglia ha origini che si perdono nel tempo, e risalirebbe al periodo medioevale, per poi rimanere in voga prima come evento riservato ai nobili, e poi – via via – aprendosi alla partecipazione popolare. Il documento più antico che si riferisca a questa corsa risale al 1547, proviene dall’Archivio Storico di Oristano, e cita chiaramente una Sortilla, corsa organizzata in onore dell’imperatore Carlo V. Al ‘700, invece, risale la fase di ufficializzazione della Sartiglia, con indicazione precise riguardo alla sua organizzazione e stanziamento di fondi necessari a garantirla ogni anno.
Su Componidori
Il protagonista assoluto della Sartiglia della domenica è Su Componidori. Questo “Signore della Festa” è rappresentato da una maschera bianca, di sembianze androgine: è uomo e donna allo stesso tempo. Viene vestito pubblicamente, e celebrato dalle ragazze del luogo, che indossano per l’occasione i vestiti tradizionali. In passato avevano diritto di diventare Su Componidori solo i nobili, ma poi l’usanza si è andata allargando al popolo e anche ale donne. Il primo Componidori donna, infatti, fece la sua comparsa nella Sartiglia del 1973. Nel corso della vestizione del Componidori, ma anche nelle fasi successive della giostra, dalla cerimonia dell’incrocio delle spade fino alla svestizione, viene suonata Su passu de su Componidori, ovvero Il Passo del Componidori.
Il Signore della Festa si mette a capo dei 117 cavalieri mascherati, benedice la folla e riceve la spada per la Cerimonia dell’incrocio delle Spade. Poi si lancia al galoppo per primo impugnando la spada, cercando di infilare l’anello, seguito da tutti gli altri cavalieri.
Sa curreba
La musica svolge un ruolo molto importante nel corso di tutta la Sartiglia. In particolare, Sa curreba – La Corsa – è la musica che viene suonata prima della Vestizione, e in seguito durante la discesa dei cavalieri diretti verso la stella, e durante le corse acrobatiche. Il ritmo dei tamburi, poi, accompagna e sottolinea la corsa dei cavalli, oltre ad avvertire il pubblico dell’arrivo di ogni singolo cavaliere. L’esecuzione della musica è affidata ai Gruppi di Tamburini e Trombettieri, che appartengono alla scena della musica tradizionale oristanese.
I Gremi
I Gremi sono le colorazioni delle arti e dei mestieri che, a partire dal periodo aragonese, partecipavano all’organizzazione della Sartiglia, ognuna legata a un santo protettore. Originariamente i Gremi erano quelli di Muratori, Scarpari, Fabbri Ferrai, Falegnami, Vasai, Sarti e Contadini. Nell’800, però, vennero aboliti, e solo alcuni sopravvissero sotto forma di società di mutuo soccorso. Oggi i Gremi rimasti sono quelli dei Falegnami, dei Contadini e quello dei Muratori. I Contadini costituiscono il Gremio che – ancora oggi – è incaricato di preparare la Sartiglia della Domenica, mentre i Falegnami curano quella del martedì. Il Majorale en Cabo, ovvero il capo dei Falegnami ha il compito di scegliere Su Componidori.