È un appuntamento ormai “classico” quello della Sagra degli strozzapreti di Sticciano Scalo, località di Roccastrada, in provincia di Grosseto. Anche quest’anno, dal 6 al 15 luglio, infatti, nel piccolo centro toscano, torna questo evento che è, allo stesso tempo, anche una sagra dei prodotti tipici maremmani. Gli strozzapreti sono un tipo di pasta che appartiene, infatti, alla più autentica tradizione culinaria nella Maremma Grossetana, e vengono preparati dalle cuoche di Sticciano ancora come un tempo, impastando acqua e farina, e poi condendoli con squisiti sughi e squisite ricette.
L’origine del nome di questa pasta non è del tutto definito, anche se abbondano le leggende locali che ne spiegherebbero il significato. Di solito, si dice che questo tipo di pasta, offerto ad alcuni sacerdoti, risultò talmente buono da indurli a mangiarne fino a rimanerne soffocati. Gli strozzapreti più rinomati sono appunto quelli della Maremma, arrotolati a mano, che vengono serviti con un sugo di pomodoro fresco.
Come tutti gli strozzapreti presenti nelle diverse cucine regionali d’Italia – come Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Marche, Umbria, Abbruzzo e Lazio – anche quelli toscani e maremmani in particolare sono una pasta da cuocere originariamente solo nei giorni di festa, almeno fino all’inizio del ‘900.
In occasione della sagra viene attrezzata un’apposita area all’interno di un parco naturale che si distingue per uno splendido bosco di sughere, con tutti i servizi necessari: ristorante, bar, palco per spettacoli e concerti, spazio per il ballo, mostra mercato ed esposizioni, luna park e parco giochi per i più piccoli.
La sagra degli strozzapreti, nata nel 1994, è diventata una festa popolare di particolare importanza, ed è gestita dalla Pro Loco e dai volontari del paese. Un’attrattiva lontana dai richiami più “turistici” della regione, ma di sicuro fascino e interesse per i buongustai e gli amanti della tradizione.
Un modo particolare di preparare gli strozzapreti, nella tradizione della Maremma, è la ricetta denominata “Strozzapreti col sugo finto”. La ricetta prevede infatti l’uso di cipolle, carote, prezzemolo, basilico e vino rosso che sostituiscono egregiamente la carne utilizzata di solito per il “ragù” maremmano che prevede l’uso di carne macinata di manzo.
Le altre specialità della Maremma
Tra le altre specialità gastronomiche maremmane ci sono l’Acquacotta, considerato forse il “piatto nazionale” di questo angolo di Toscana, che nasce come pranzo dei contadini nei campi, ed è una zuppa di bietole, pomodoro e carote accompagnata da crostini di pane abbrustolito e uovo in camicia. Il cinghiale è invece un re della tavola grossetana, mentre il Caldaro è una zuppa di pesce – ma prevede anche l’uso di crostacei e molluschi – con pomodoro ed erbe aromatiche. Infine, da non dimenticare è il Ciaffagnone, una Crepe sia dolce sia salata, difficilmente trovabile nei ristoranti, preparata con acqua e non con il latte: per veri intenditori.