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Residence Uliveto, Il fascino dell’Abruzzo

 

L’odore del mare, limpido, cristallino e ricco di fascino, il vento che accarezza dolcemente il viso, e il verde di una natura sconfinata, ci conducono in una delle tante regioni gioiello che il Belpaese vanta, nota per i litorali, le vette incontaminate e le riserve naturali. Siamo in Abruzzo, una regione che si estende dal cuore dell’Appennino sino al mare Adriatico, su un territorio prevalentemente montuoso e selvaggio. È proprio qui, in uno dei suoi angoli più suggestivi, che sorge il Residence Uliveto, un piccolo villaggio affacciato sul “Golfo d’Oro” di Vasto e immerso nella suggestiva Costa dei Trabocchi.

Progettato e realizzato negli anni Settanta dalla famiglia Zaccaria, il residence nasce dalla volontà di ridisegnare un nuovo concetto di lusso, lontano dall’ostentazione o dal gusto estetico fine a sé stesso, ma frutto della costante ricerca di una fusione armoniosa dei valori etici, quali il rispetto per l’ambiente, la tutela e la valorizzazione del territorio e il recupero delle tradizioni. Da sempre, il suo obiettivo è il pieno rispetto della natura, della terra in cui è situato e della quale si nutre quotidianamente e, naturalmente, degli ospiti, destinatari assoluti del suo messaggio e continua fonte di ispirazione. Composta da dieci bungalow in muratura posti all’ombra di ulivi secolari, la struttura garantisce ai propri clienti la possibilità di godere di un accesso libero e diretto al mare.

Oggi la gestione del Residence è affidata ad Alfonso Traino, figlio dei proprietari, che, dopo una laurea in Economia e Amministrazione d’Impresa, si è trovato alla sua guida. Fondata dal nonno e passata successivamente nelle mani dei suoi genitori, oggi Residence Uliveto vive una nuova stagione, all’insegna di rinnovamenti e nuovi progetti. Italian Traditions ha incontrato Alfonso, per raccontarvi la storia di un progetto a cui tiene davvero molto, animato da un amore profondo per la sua terra.

Da quanto tempo sei al timone del Residence Uliveto? E come ti sei approcciato alla sua gestione?

Gestisco il villaggio esattamente dal 2010. In realtà, terminati gli studi, avevo in mente di spendere il mio titolo facendo un’esperienza all’estero, ma un significativo evento familiare ha sconvolto completamente i miei piani. In questi cinque anni, l’esperienza vissuta sul campo mi ha permesso di creare una solida base da cui partire per sviluppare un nuovo progetto che avevo in mente sin dal primo giorno in cui ho preso le redini dell’azienda. Questo progetto mi permetterà di unire le due mie più grandi passioni: quella per il management e la gestione d’impresa, e l’amore per il luogo in cui sono nato e cresciuto.

Sei il rappresentate di una nuova società che hai fondato, coinvolgendo persone che come te, amano e hanno voglia di investire nel territorio. Da dove nasce l’idea?

L’idea nasce sostanzialmente dalla volontà di creare una realtà turistica orientata al benessere del cliente che conservi una forte identità territoriale. Crediamo che il nuovo trend del turismo stia andando sempre più verso una forma di “turismo esperenziale”, in cui il l’ospite vuole vivere un’esperienza a 360 gradi e vedere soddisfatti tutti i suoi sensi. Vogliamo interpretare questo trend proponendo tutto ciò che di meglio il nostro territorio sa offrire, e in questo senso la Costa dei Trabocchi ci aiuta perché è piena di eccellenze a cui dare voce.

 

Il tuo motto è “Vivere locale per pensare globale”. Ce lo puoi spiegare?

Sono fortemente convinto che, nell’ambito del turismo, essere ancorati al proprio territorio non è sinonimo di provincialismo; altresì, è il presupposto fondamentale per creare un’offerta turistica altamente riconoscibile e vendibile sul mercato globale.

Quali sono i punti di forza della nuova struttura?

Vogliamo creare una struttura che sia perfettamente integrata con il territorio; integrazione sia da un punto di vista architettonico – rispetto per la natura e bassissimo impatto ambientale – sia da un punto di vista sociale, in quanto vogliamo coinvolgere le migliori risorse umane della zona, permettendo loro di raccontare le proprie eccellenze.

Come te la immagini?

La realtà turistica che abbiamo in mente è quella in cui ogni elemento che fa parte dell’organizzazione, anche chi si occupa di manutenzione e pulizie, sia una persona con alle spalle una storia da raccontare, e quindi, un valore aggiunto per la struttura. Vogliamo diventare un punto di riferimento per tanti giovani che decidono di scommettere sulla propria terra e investire qui le loro competenze.

A che punto è il progetto?

Il progetto è stato presentato agli organi competenti e sta superando i vari iter burocratici imposti dalla legge.

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