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Perché si festeggia la festa della donna in Italia?

In molti sono coloro che l’8 marzo festeggiano la Festa della Donna, ma quanti di loro conoscono il vero significato di questa ricorrenza storica?

Si tratta di una delle maggiori feste italiane che da tempo fa parte delle tradizioni del nostro Bel Paese, ma a quando risale?

Prima di tutto, iniziamo col dire che la Festa della Donna, più correttamente chiamata la Giornata internazionale della donna, è dedicata per riconoscere le lunghe lotte e le conquiste ottenute negli anni dalle donne per il raggiungimento degli eguali diritti rispetto al sesso maschile, in campo giuridico, economico e politico ed è anche un invito contro le discriminazioni e le violenze di cui, ancora oggi, sono vittime in molte parti del mondo.

Ma qual è l’origine della Festa della Donna?

La storia di questa festività ha origine nella manifestazione che il Partito Socialista americano organizzò il 28 febbraio 1909 a sostegno del diritto delle donne al voto. Infatti, furono proprio quelli gli anni in cui le donne cominciarono ad attivarsi in maniere evidente in tematiche forti come quelle delle rivendicazioni sociali.

In quell’occasione venne anche praticato per la prima volta lo sciopero da parte del sesso femminile, il quale scese senza paura in piazza per manifestare il proprio disagio, per chiedere un aumento di salario e il miglioramento delle condizioni di lavoro.

Quando un paio di anni più tardi la fabbrica Triangle di New York andò a fuoco e quasi 150 donne persero la vita il movimento femminista si rivoltò, fino a raggiungere anche l’Europa. Ma, contrariamente a quanto la maggior parte delle persone pensa, la celebrazione della ricorrenza non inizia a seguito di quel terribile evento, dal momento che le radici avevano origini più profonde e legate al movimento politico socialista.

Infatti, la Festa della Donna nacque negli Stati Uniti come il ‘Woman’s Day’, il giorno della donna, il 3 maggio 1908, quando, durante una conferenza del Partito socialista di Chicago, la socialista Corinne Brown discusse in merito allo sfruttamento operato dai datori di lavoro nei confronti delle operaie e delle discriminazioni sessuali subite in termini salariali e di orario di lavoro.

Tuttavia, fu solo dopo la scesa in piazza delle donne di San Pietroburgo per chiedere la fine della guerra ed il crollo del potere zarista, che vide nell’8 marzo l’inizio della Rivoluzione russa e che rimase come data dedicata alla “’Giornata internazionale dell’operaia”.

In Italia, la Giornata internazionale della donna si cominciò a festeggiare solo cinque anni più tardi dopo quell’evento, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, e solo nel 1946 si consolidò su tutto il territorio nazionale.

Il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite chiese a ogni paese di indicare un giorno all’anno da dedicare alle donne, la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale “che riconobbero nell’8 marzo la data ufficiale, già festeggiata da diversi anni in molti paesi.

Anche sulla scelta della mimosa vi è una storia significativa alle spalle. Infatti, si pensa che la decisione sia da attribuire a tre donne iscritte all’Unione donne italiane (UDI), vale a dire Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei, le quali proposero di usare questo fiore come simbolo in quanto la mimosa fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.

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