La città comprende numerosi palazzi gentilizi e notevoli edifici civili e religiosi e ha il suo centro nella Piaggia, una scalinata di cento gradini verso cui convergono le case in mattoni rossi disposte a spina di pesce. Lo sviluppo artistico avvenuto nei secoli XVII e XVIII si deve principalmente alla presenza di grandi personalità come il pittore Claudio Ridolfi e l´organista Gaetano Antonio Callido, che qui ha lasciato due eccezionali organi a canne. Una delle bellezze storico-architettoniche più visitate delle Marche è rappresentata dalle mura di Corinaldo, riconosciute come le più intatte, imponenti, fortificate e lunghe della regione. Tra le torri, spiccano la torre dello Sperone, la torre del Scorticatore, quella del Mangano e quella del Calcinaro, che prendono il nome dalla professione che svolgeva chi vi abitava.
Da vedere
Palazzo comunale – Bell´esempio di architettura neoclassica, si compone di un lungo loggiato che dà su via del Corso.
Ex Convento degli Agostiniani – Costruito nella seconda metà del Settecento e ora utilizzato come albergo.
Teatro Comunale – Intitolato al drammaturgo Carlo Goldoni.
Collegiata di San Francesco – Ha origini antiche, ma si presenta a noi nelle forme della ricostruzione settecentesca, quando fu edificato il convento e venne innalzata la nuova chiesa.
Santuario di Santa Maria Goretti – Insieme all´ex monastero ora adibito a Pinacoteca civica e Biblioteca comunale, ingloba l´antica chiesa medievale di S. Nicolò. L´interno custodisce numerose opere d´arte, tra cui una grande cantoria lignea che racchiude uno splendido organo di Callido del 1767.
Chiesa del Suffragio – Terminata nel 1640, fu in seguito demolita e ricostruita per essere riaperta al culto nel 1779.
Da gustare
Vino – Il territorio produce il Verdicchio, un vino delicato, dal sapore asciutto e armonico, ottimo per piatti a base di pesce.
Passatelli in brodo di cappone – Una specialità della zona che deriva tuttavia dalla tradizione culinaria romagnola.
Vincisgrassi – Una sorta di lasagne al forno formata da strati di sugo, parmigiano, pasta e besciamella.
Oca arrosto – Imbottita di salvia, rosmarino e aglio e contornata di patate tagliate a pezzi grossi.
Da vivere
Contesa del Pozzo della Polenta – L’evento si tiene nella terza domenica di luglio; intende rievocare l’assedio del 1517, e vede la partecipazione di ben 300 figuranti in costume d’epoca, arcieri, tamburini e sbandieratori.