I tracciati per spostarsi di città in città con la bicicletta, invece, non sono ancora molti, anche se non mancano esempi positivi, come ad esempio quello tedesco e sudcoreano. In Italia, uno dei progetti più interessanti è sicuramente la Ciclovia adriatica, una pista ciclabile che costeggia la riviera adriatica e che porta da Trieste fino alla Puglia. Chiamato anche Corridoio Verde Adriatico, questo itinerario cicloturistico attraversa sette regioni del Belpaese – Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia – ed è lungo circa 1300 chilometri, arrivando fino a Santa Maria di Leuca, il punto più a sud della Puglia. Il progetto è nato da una ricerca in atto nell’ambito del dottorato internazionale in Sociology of Regional and Local Development presso il Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo, e in collaborazione con FIAB, SISTUR, CCiclAT, Wwf e ITACA.
L’itinerario incontra diverse aree naturali: tre aree marine protette, un parco nazionale, quello del Gargano, numerosi parchi e riserve regionali e statali, coincidendo, per alcuni tratti, con antichi percorsi di pellegrinaggio, tratturi, itinerari commerciali e culturali. Non esiste un vero e proprio tracciato “ufficiale” in quanto ci sono diverse possibili deviazioni all’interno della ciclovia, ma generalmente il tracciato rimane sempre vicino al mare, e quindi il percorso quasi sempre pianeggiante. Partendo da Trieste, la ciclovia attraversa le colline fino a Monfalcone, sfocia nella pianura veneto-friulana e poi, dopo circa 120 chilometri, nella laguna veneta. A seguire, una volta entrati in Emilia Romagna, si percorre un lungo tratto che costeggia il mare, disseminato di lidi, che attraversa le Marche, l’Abruzzo e il Molise fino ad arrivare in Puglia.