Per ottenere la bellezza prendete un borgo mediovele, aggiungete una cattedrale normanna completa di mosaici bizantini. Appoggiate a una rupe e mettete il tutto di fronte al mare cristallino della Sicilia. Benvenuti a Cefalù.
Tra le località siciliane che non necessitano di grandi presentazioni figura senza alcun dubbio Cefalù: situato in provincia di Palermo, un borgo medievale marinaro che dopo il periodo buio della seconda guerra mondiale, ha riscoperto una grande notorietà diventando in poco tempo una meta turistica internazionale.
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Cefalù è conosciuto in tutto il mondo per il suo mare cristallino e per i servizi balneari offerti, ma forse non tutti sanno che il suo centro storico custodisce molti altri segreti da scoprire!
Cosa vedere a Cefalù
Cefalù, a circa 60 chilometri da Palermo, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 2015; gli elementi arabo-normanni sono i protagonisti della sua architettura e delle sue tradizioni e grazie alle sue spiagge, alla cattedrale normanna e al Parco delle Madonie triplica, ogni anno, la sua popolazione turistica che riempie le strade e le piazze principali.
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Ecco quali tappe inserire in un itinerario di viaggio a Cefalù:
Il Duomo
Il Duomo di Cefalù coincide con la Cattedrale della Trasfigurazione, una basilica collocata in pieno centro storico e realizzata seguendo il modello delle classiche basiliche benedettine. La sua costruzione ha avuto inizio nel 1131 ed è stata arricchita, nel tempo, con mosaici bizantini provenienti da Costantinopoli. La sua consacrazione, però, è avvenuta solo nel 1267.
La Rocca
La Rocca di Cefalù si trova a 268 metri sul livello del mare e alle sue pendici si sviluppa il centro storico del borgo. Percorrendo il sentiero in salita si possono ammirare i resti del Tempio di Diana, risalente al IX secolo a.C., mentre nella parte nord è stata realizzata una croce in metallo che, di notte, si illumina e domina il panorama circostante.
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Il Museo Mandralisca
A Cefalù è presente un solo museo, il Museo Mandralisca, voluto fortemente dal barone Enrico Pirajno di Mandralisca; quest’ultimo, nel corso della sua vita, ha collezionato numero libri, oggetti d’arte e reperti archeologici che, tramite testamento, ha messo a disposizione della sua città alla sua morte. Il pezzo più pregiato è sicuramente il Ritratto d’Ignoto Marinaio di Antonello da Messina.
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Il Lavatoio Medievale
Nella celebre Via Vittorio Emanuele si trova il Lavatoio Medievale, composto da una scalinata in pietra lavica che conduce a un insieme di vasche che vengono riempite dalle acque proveniente da ben 22 bocche di ghisa (di cui 15 teste di leone). Tramite un piccolo antro, poi, l’acqua accumulata confluisce in mare. Il suo nome deriva dal fatto che, in passato, le vasche venivano utilizzate dalle lavandaie per lavare i panni.
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Porta Pescara
Un tempo, le mura della città permettevano l’accesso tramite quattro porte; di queste, solo una è sopravvissuta al trascorrere del tempo, ed è Porta Pescara, che prende il suo nome dal viceré che ne ha commissionato la ristrutturazione nel Cinquecento. Di grande importanza storica, è tra i punti preferiti dai turisti per scattare foto e girare video.
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L’Osterio Magno
In pieno centro storico sorge l’Osterio Magno, un antico palazzo edificato nel XII secolo per volere di Ruggero e ampliato successivamente dalla famiglia Ventimiglia. Presenta una grande cisterna di epoca romana, mentre le sue mura risalgono al periodo normanno.
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Il lungomare e la spiaggia di Cefalù
Come già accennato, Cefalù è tra le località balneari più amate in tutto il mondo: grazie alle sue acque limpide e alla sua spiaggia dorata si rivela, infatti, la meta ideale per chiunque, anche per le famiglie con bambini. Il suo litorale è ricco di lidi, punti di ristoro e negozietti e, una volta tramontato il sole, lascia spazio a bar, ristoranti e discoteche.
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Le spiagge di Mazzaforno, Settefrati, Capo Playa e Kalura
Per chi ama nuotare e prendere il sole, il lungomare non è l’unica soluzione, anzi: esistono altre spiagge molto interessanti da dover assolutamente visitare. Le più importanti sono Mazzaforno, Settefrati e Capo Playa, quest’ultima perfetta per coloro che desiderano fare surf, vela e kite; sono seguite dalla spiaggia di Kalura, composta da ghiaia e speroni di roccia, più riservata e ideale per chi vuole tuffarsi e fare snorkeling.
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Il Santuario di Gibilmanna
Il Santuario di Gibilmanna si trova nell’omonimo borgo: la Chiesa è dell’XI secolo ed è stata ristrutturata tra il 1619 e il 1624, mentre la Cappella della Madonna è stata completata nel 1625. L’intero complesso è collocato a circa 800 metri sul livello del mare ed è ancora oggi meta di pellegrinaggio e luogo di preghiera.
Fonte: cefalumadoniehimera.it
Il Parco delle Madonie
Il Parco delle Madonie è uno straordinario parco naturale regionale che coinvolge il massiccio delle Madonie, le cui vette toccano i 2mila metri sopra il livello del mare. Al suo interno è possibile ammirare oltre la metà delle specie vegetali siciliane, oltre che esemplari di uccelli e mammiferi tipici della regione. Ma non solo, perché i più temerari possono cimentarsi in percorsi di trekking e arrampicata libera, oppure trascorrere qualche ora di divertimento nei vari parchi avventura.
Fonte: cefalu.it
Cosa mangiare a Cefalù
Come tutte le località siciliane, anche Cefalù vanta una tradizione enogastronomica da leccarsi i baffi.
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I piatti tipici da assaggiare e i vini locali da gustare sono davvero tantissimi ma, per andare sul sicuro, ecco un elenco di quelli imperdibili:
- cacio all’argentiera: un antipasto tipico delle madonie a base di formaggio fresco con contorno di caciocavallo fresco, aglio, olio extravergine di oliva, sale, pepe, origano e aceto di vino;
- caponata di melanzane: un mix di ortaggi fritti conditi con succo di pomodoro, sedano, cipolla, olive e capperi in salsa agrodolce;
- carne murata: un piatto di origine povera a base di patate, pomodoro e aromi, oltre che di carne “murata”, cioè cotta all’interno di un tegame con coperchio;
- cotoletta all’aceto: una ricetta riservata ai giorni di festa, realizzata con fettine di carne ammollate per 10 minuti in aceto, per poi essere infarinate, passate nell’uovo sbattuto e impanate con pangrattato e parmigiano. Si servono dopo essere state fritte a puntino;
- cozze gratinate: uno sfizioso antipasto di mare, con i gusci delle cozze riempite di mollica di pane, parmigiano e prezzemolo;
- fagioli alla menta: un piatto a base di fagioli, appunto, bolliti con sedano e aglio e poi conditi con olio, aceto, sale, pepe e menta fresca;
- involtini di pesce spada: un piatto tipico siciliano, preparato con fettine di pesce spada avvolte e ripiene di capperi, olive, pomodoro e pangrattato;
- polpette di ricotta: si realizzano amalgamando ricotta, uovo, formaggio, pane grattugiato, prezzemolo tritato e sale, per poi essere cotte nella passata di pomodoro;
- risotto al prezzemolo: un piatto semplice da preparare, a base di riso lessato e rosolato poi in padella con aglio, olio e prezzemolo tritato.
Per accompagnare le prelibatezze appena citate, non possono mancare alcuni vini locali davvero gustosi: il Nerello Mascalese Rosé Brut, dal colore rosa brillante, fruttato e fresco; il Frappato Nero d’Avola IGT Terre Siciliane, con un retrogusto di ciliegia, frutti rossi e melograni; il Marsala Superiore Rubino DOC Dolce, dal colore rubino scuro, con note di spezie e ciliegie. Bevete responsabilmente e fatevi cullare da una cucina degna del magnifico luogo in cui siete.
Copertina: villatravellers