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Il magico e romantico Giardino di Ninfa  

Il Giardino di Ninfa si trova nel Lazio e precisamente a Cisterna di Latina, nell’omonima provincia. Venne realizzato dalla nobile famiglia romana Caetani negli anni Venti del secolo scorso sull’area dove sorgeva la medievale cittadina di Ninfa. Il giardino si estende su 8 ettari fra le vestigie dell’antica cittadina e le sue oltre 1300 piante lo rendono uno dei più importanti giardini storici in Italia. 

Breve storia della cittadina medievale di Ninfa  

La storia del Giardino di Ninfa è legata a doppio filo con la storia della scomparsa cittadina omonima. 

Fondata dai Romani intorno al secolo VIII d.C., prese il suo nome dalle Ninfe divinità di acqua dolce, venerate sia presso gli antichi greci sia presso i romani. 

Gli antichi credevano che le Ninfe abitassero nei pressi di fonti d’acqua, sorgenti, fiumi e di solito i greci e i romani, nel luogo dove affiorava dell’acqua, costruivano il Ninfeo, un piccolo tempietto dedicato al culto delle divinità e naturalmente anche Ninfa aveva il suo Ninfeo. 

La cittadina medievale ebbe una storia complessa e travagliata, che la vide protagonista di lotte fratricide distruttive. 

Ninfa aveva una posizione strategica per il passaggio di persone e merci, infatti, mercanti e comuni cittadini dovevano pagare un pedaggio; ben presto la cittadina si arricchì notevolmente, divenne un centro molto vivace e fiorente del Lazio antico e al culmine del suo splendore, era ricca di chiese e torri. 

In città si contavano ben quattordici chiese, sia dentro le mura e sia fuori, la sua cinta muraria di difesa era intervallata da torri a base quadrata. 

La cinta fortilizia, con le sue torri, era sorta per difendersi dalle scorrerie dei Saraceni che saccheggiavano continuamente le coste e l’interno del territorio della penisola italica. 

Oggi di queste chiese sono rimaste soltanto le rovine, tra cui quelle di Santa Maria Maggiore, la chiesa più importante della Ninfa medievale. 

Nel secolo XI Ninfa divenne proprietà dei Conti di Tuscolo e nel XII secolo passò ai nobili Frangipane

Questi ultimi offrirono ospitalità al fuggitivo cardinale Rolando Bandinelli, e quando l’Imperatore Federico Barbarossa lo scoprì, decise di punire la cittadina di Ninfa distruggendola. 

I Frangipani ricostruirono Ninfa e la cittadina passò prima ai Conti di Ceccano e poi, nel 1230, passò alla famiglia Annibaldi

La ricostruzione completa di Ninfa si ebbe con il dominio dei Caetani nel 1297, quando Pietro Caetani, nipote di Papa Bonifacio VIII, acquistò dagli Annibaldi la cittadina di Ninfa per duecentomila fiorini d’oro. 

Fu eretta così la torre vicino al laghetto, crebbero le chiese e le abitazioni, fu costruita una diga per la raccolta delle acque. 

L’acquisto del feudo da parte della famiglia Caetani aveva un duplice scopo: aumentare le loro ricchezze e riunire in un unico feudo un territorio diviso da aspre lotte. 

Purtroppo, anche i nobili Caetani si divisero in due rami in lotta fra loro: quello dei Caetani di Fondi e quello di Sermoneta. 

Le continue lotte del ramo di Sermoneta con i paesi vicini come Velletri, Sezze e Cori influenzarono il decadimento inesorabile di Ninfa e nel 1381 la cittadina fu saccheggiata e brutalmente distrutta. 

Rimasero pochi abitanti, semplici contadini che alla fine abbandonarono definitivamente Ninfa, consegnandola all’oblio. 

Foto : Unsplash

Nascita del Giardino di Ninfa 

Solo verso la fine del 1800 i Caetani ritornarono sul loro possedimento di Ninfa: bonificarono le paludi, estirparono gran parte delle piante infestanti che ricoprivano i ruderi, piantarono i primi cipressi, lecci, faggi, rose in gran numero, e restaurarono alcune rovine, realizzando un giardino in stile inglese dall’aspetto romantico e selvaggio. 

Dapprima iniziò questo recupero ambientale il principe Gelasio Caetani nel 1921, sotto la guida esperta della madre, una donna britannica che aveva già realizzato un Orto botanico a Foligno. 

In seguito, verso il 1930, grazie alla sensibilità di Roffredo Caetani, fratello di Gelasio e di sua moglie Marguerite Chapin, il giardino cominciò ad acquisire quel fascino che oggi lo differenzia: un giardino spontaneo, informale, senza una geometria stabilita. L’opera di recupero e creazione del Giardino fu portata avanti dalla loro figlia Leila, l’ultima discendente dei Caetani di Sermoneta. 

Naturalmente, per mantenere la natura selvaggia e romantica del Giardino, era necessario l’impegno di molte persone e nel 1979 è stata istituita la Fondazione Roffredo Caetani, un’ONLUS fondata per preservare e curare il Giardino di Ninfa. 

La sua missione è ancora oggi quella di promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico legato alla famiglia Caetani e al territorio circostante, compreso il Giardino di Ninfa. La Fondazione Roffredo Caetani gestisce anche il Museo Nazionale di Ninfa, che si trova presso il Castello di Sermoneta, il Parco di Pantanello, il Castello Caetani

Il Giardino di Ninfa è stato dichiarato monumento nazionale nel 2000, quando è stato riconosciuto come un sito di particolare interesse storico, artistico e naturalistico. La dichiarazione ha contribuito a proteggere e preservare questo eccezionale giardino storico e il suo ambiente naturale. 

Che cosa vedere nel Giardino di Ninfa 

Il Giardino di Ninfaèla zona protetta realizzata dalla famiglia Caetani, sulle rovine dell’omonima città scomparsa, uno splendido esempio di rovine medievali e ambiente naturalistico che si armonizzano a vicenda. 

Il Giardino di Ninfa è quindi un luogo straordinario e affascinante che offre una varietà di attrazioni naturali e storiche. 

Ecco cosa può vedere il turista nel Giardino di Ninfa: 

   Una variegata presenza di fauna, flora nativa ed esotica, si può ammirare all’interno del giardino di otto ettari. Ci sono oltre 1300 specie di piante, tra cui diciannove varietà di magnolia, betulle, iris acquatici e aceri giapponesi. A primavera, i ciliegi ornamentali fioriscono creando un’atmosfera straordinaria, poetica e magica. 

Dal 1976, è stata istituita un’Oasi del Wwf e della LIPU a sostegno della flora e della fauna di questo luogo unico.In quest’oasi, passa una delle principali rotte migratorie percorse da uccelli provenienti dall’Africa che poi si trasferiscono nei vari paesi europei. 

Nella zona si sono registrati arrivi di varie specie tra cui: germani reali, aironi, pavoncelle alzavole, canapiglie e alcune specie di rapaci. 

   Il fiume Ninfa percorre il Giardino e aggiunge eterno fascino e bellezza al paesaggio circostante. Lungo le sue rive sorgono alcune rovine medievali di Ninfa, ed è attraversato dal ponte detto del Macello, risalente tra il XII e il XIII secolo. 

   Le rovine medievali Ninfa sono una delle caratteristiche più originali e distintive del Giardino. Il turista può esplorare durante la visita le rovine di chiese, torri, mura e altre strutture, che aggiungono al Giardino un’atmosfera misteriosa di altri tempi. 

Tra le rovine più importanti da vedere c’è la Chiesa di Santa Maria Maggiore, dove fu incoronato Papa il cardinale Bandinelli con il nome di Alessandro III nell’anno 1160. 

Di quest’antichissima chiesa oggi non rimane che l’abside, con ancora riconoscibili due affreschi. Altri affreschi della chiesa sono stati staccati e sono visibili nel Castello Caetani di Sermoneta. 

Va ricordato che la cittadina di Ninfa, al massimo del suo splendore, aveva ben quattordici chiese, sia dentro le mura, sia fuori; poi ospedali, torri, oltre centocinquanta abitazioni civili munite di solaio e granaio, mulini, un castello e ponti che attraversavano il fiume Ninfa. 

Purtroppo, oggi è rimasto ben poco del suo passato splendore, ma le vestigia sopravvissute, donano al Giardino quell’aria romantica, indimenticabile e incantevole che attrae ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. 

Foto : Unsplash

Come raggiungere il Giardino di Ninfa 

Il Giardino di Ninfa si trova a Cisterna di Latina, in Via Provinciale Ninfina 68, e confina con i comuni di Norma e Sermoneta.  

La zona non è servita dai mezzi pubblici ed è raggiungibile esclusivamente con mezzi propri, oppure per chi sceglie il treno, scendere alla stazione ferroviaria di Latina Scalo e poi prendere un taxi. 

L’entrata al Giardino è a pagamento e i biglietti d’entrata si possono acquistare anche online. 

Per preservare la biodiversità del Giardino, le aperture sono programmate durante l’anno, e per gli orari delle visite e aperture del giardino è consigliabile informarsi direttamente sul sito del Giardino di Ninfa facilmente reperibile online. 

Le visite all’interno del Giardino sono guidate e durano un’ora circa. 

Copertina: Unsplash

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