Dedicato a San Ciriaco, il duomo di Ancona presenta una struttura in stile medioevale che si fonde con quello bizantino, evidente nella pianta e in molte decorazioni. Sorge nella scenografica posizione alla sommità del colle Guasco, già occupata dall’Acropoli della città dorica che domina tutta la città di Ancona e il suo Golfo. Il portale, attribuito a Giorgio da Como è in stile romanico-gotico, costruito in pietra bianca del Conero e marmo rosso di Verona, ornato di fasci di colonne reggenti una serie di archi ogivali con rilievi di immagini simboliche: busti di santi, figure di animali reali e fantastici, motivi vegetali. L’interno della Chiesa disegna una croce greca a tre navate, dotate di colonne romane di reimpiego che terminano su bei capitelli, alcuni dei quali bizantini. Al centro della crociera vi è la slanciata cupola dodecagonale costolonata, con pennacchi sorretti da figure bizantine di angeli. Nel coro è esposto il dipinto di Ercole Fava la Resurrezione di Cristo.
La costa di Ancona è colma di colorati grottini scavati nella roccia, scavati nei primi anni del ‘900 per ricoverare le piccole imbarcazioni da pesca e per trovare un po’ di ombra durante le soleggiate giornate estive e per godere di quel mare tanto vicino ma poco accessibile, visto il promontorio roccioso sul quale la città è sorta. Attualmente i frequentatori abituali delle grotte, chiamati comunemente “grottaroli” amano mangiare il pesce fresco e fare la pennichella proprio in queste curiose rientranze adiacenti alla spiaggia. La costa di sera si trasforma in una sorta di firmamento illuminato dalle fitte lucine interne delle grotte. Negli anni i “grottaroli” si tramandano di generazione in generazione le rispettive grotte, apportando di anno in anno modifiche per renderle sempre più vivibili per loro e per i loro amici: luce elettrica, acqua potabile, cucine a gas, colorati colori in legno che fanno delle grotte del Passetto un posto unico, magico ed incantevole.
Simbolo della città di Ancona, l’arco fu edificato come omaggio all’imperatore Traiano, che aveva ampliato e potenziato il porto cittadino, e rappresenta una delle testimonianze monumentali più preziose dell’architettura romana, particolare per le proporzioni, slanciate rispetto agli altri archi romani conservati. Secondo la tradizione, sull’attico era posta la statua equestre di Traiano, in bronzo dorato. Alla destra di Traiano si trovava la statua di Plotina, sua moglie e alla sinistra quella di Ulpia Marciana, sua sorella. I bombardamenti della Seconda guerra mondiale distrussero i dintorni del monumento, in particolar modo piazza San Primiano, cui l’arco faceva da sfondo. Nel dopoguerra, nel corso di lavori di interramento per l’ampliamento delle banchine portuali, l’Arco venne sempre più allontanato dal mare. L’opera mantiene ancora oggi lo slancio e l’eleganza di un tempo, nonostante sia stata recentemente restaurata.
Uno dei pochi musei tattili al mondo, nato per promuovere l’integrazione delle persone con disabilità visiva, è oggi uno spazio innovativo e piacevole in cui conoscere l’arte attraverso la sorprendente prospettiva delle mani. L’allestimento attuale propone copie di famose sculture dalla classicità greca al primo Novecento passando per l’arte etrusca, romana, romanica e gotica, per il Rinascimento di Michelangelo, il Barocco di Bernini, il Neoclassicismo di Canova. Una sala è dedicata al “Movimento scolpito” proveniente dal Louvre, volta a celebrare il corpo in movimento attraverso cinque azioni: lo sforzo, la danza, la corsa, il volo, la caduta. Per favorire un approccio alla realtà di tipo sinestetico, il Museo Tattile, grazie a un’esperienza pluriennale, organizza numerose attività didattiche per scuole, famiglie e gruppi con visite animate e bendate, e laboratori accessibili sulle tematiche dell’educazione sensoriale, dell’arte contemporanea, della diversità e dell’archeologia.
Il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale di Ancona, chiamato “il Monumento”, si trova in piazza IV Novembre, nel quartiere del Passetto. L’affascinante costruzione è dotata di otto colonne scanalate ed è posta al di sopra di una scalinata circolare concentrica, realizzata interamente in pietra d’Istria. Il basamento è decorato con elmi e spade, simboli rispettivamente di difesa e di attacco. Nel fastigio sono riportati i versi suggestivi del grande poeta italiano Giacomo Leopardi nato a pochi chilometri da Ancona, a Recanati. Il monumento ai Caduti è punto di riferimento e punto di incontro per molti cittadini, che amano sedersi attorno ad esso nelle belle giornate, per poi ammirare il mare Adriatico e passeggiare lungo il Viale della Vittoria oppure sostare nel verde della vicina pineta.