Search

Rossana Zambelli

Dal 2010 dirige CIA-Agricoltori italiani, una delle più importanti confederazioni di coltivatori e imprenditori agricoli d’Italia. Originaria di una famiglia di contadini, Rossana Zambelli aveva come sogno nel cassetto quello di diventare un magistrato, fece il suo ingresso in CIA per occuparsi di questioni legali. E come lei stessa ricorda, vi rimase, proseguendo una importante carriera professionale.

Il direttore generale di CIA

È stata, infatti, vice presidente della CIA del Lazio, in seguito segretario generale dei Giovani Imprenditori Agricoli, e poi responsabile del settore Organizzazione e Amministrazione. A coronamento di questo percorso la nomina a direttore nazionale.

Prima di proseguire, ecco di seguito qualche informazione in più sulla Confederazione italiana degli agricoltori. Con sede nazionale a Roma, è presente in tutto il territorio italiano, in circa 5000 comuni. Fra le sedi spiccano quelle regionali, provinciali e zonali. Fra l’altro ha una rappresentanza persino a Bruxelles. È stata fondata nel 1977 come Confederazione italiana coltivatori (Cic) e nel 1992 è diventata CIA, con lo scopo di sottolineare il ruolo moderno dell’agricoltore e della propria azienda.

Obiettivo della CIA è promuovere, in sintesi, iniziative relative all’educazione alimentare, alla valorizzazione e alla salvaguardia dell’ambiente, fra cui agriturismi, foreste, agricoltura biologica, energie alternative, all’editoria e all’informazione legislativa agraria. È ormai diventata il punto di riferimento di organizzazioni e gruppi d’interesse economico che si occupano di agricoltura.

Una carriera di tutto rispetto

Quella di Rossana Zambelli è, però, prima di tutto una storia di impegno, un impegno volto a dimostrare di essere, in quanto donna, all’altezza dei ruoli che le venivano assegnati. E di saper gestire concretamente un’organizzazione che conta oltre 900 mila iscritti, e che rappresenta un mondo e un indotto che non solo “dà da mangiare” al Paese, ma che contribuisce attivamente a difendere e sostenere il territorio e il paesaggio, creando al contempo occupazione.

Il suo è un ruolo di regia, che deve seguire il coordinamento non solo delle attività specifiche del settore, ma anche il monitoraggio delle aree a rischio in caso di emergenza – di concerto con le Regioni – e i rapporti con il Governo. Un ruolo la cui importanza strategica si può comprendere meglio pensando che fa riferimento a un comparto che, nei prossimi anni, darà vita a 300 mila nuovi posti di lavoro.

Un trend confermato dal forte incremento delle iscrizioni alle Università di Agraria, alla crescente predisposizione degli italiani di scommettere su lavori nell’ambito dell’agronomia e dell’enologia, oltre che nel biologico, negli agriturismi, nelle fattorie didattiche e nel segmento delle agro-energie. Rossana Zambelli prosegue lungo il suo percorso con determinazione e passione, in un ambito che sembra sempre più femminile.

L’agricoltura italiana, infatti, costituisce una delle 5 macroaree in cui si segnala un incremento della presenza delle donne. Un dato messo in luce dalla stessa Zambelli: Circa il 29% dei titolari di aziende agricoli è costituito da donne. E sono complessivamente 300 mila le donne su un totale di 800 mila imprenditori. La presenza femminile, inoltre, è registrata nei settori maggiormente innovativi del comparto agricolo: l’agriturismo e il biologico.

Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Your custom text © Copyright 2018. All rights reserved.
Close