Visitare il Parco Nazionale del Gran Paradiso per stare a contatto con la natura
La sua storia è infatti strettamente intrecciata alla salvaguardia del suo animale simbolo, lo stambecco. Questo ungulato, un tempo largamente diffuso a quote elevate, su tutto l’arco alpino è stato oggetto di caccia indiscriminata per secoli, e pare che proprio per mantenere l’esclusiva su tale specie il re Vittorio Emanuele II avesse istituito in queste valli una riserva reale di caccia già nel 1850.
Nacque così il 3 dicembre 1922 il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Oggi la riserva si estende su oltre 71.000 ettari di terreno prevalentemente montuoso, e comprende foreste, paludi, laghi, cascate, e circa 30 ghiacciai perenni distribuiti su 5 valli.
Può inoltre vantare un panorama faunistico tra i più variegati della penisola: poiane, picchi, civette, aquile, lupi, marmotte, volpi, linci, camosci, stambecchi, queste e numerosissime altre specie abitano il Parco creando un ecosistema perfetto, anche se pesa tuttora la mancanza di grandi predatori, estinti a causa delle battute di caccia reali.