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Alla scoperta del palazzo dei Normanni a Palermo

Il bellissimo capoluogo siciliano, la città di Palermo, vanta tra i suoi simboli un edificio maestoso e imponente: si tratta del Palazzo dei Normanni che, a dispetto del nome, corrisponde al risultato di costruzioni, demolizioni e restauri avvenuti nel corso dei secoli a opera di arabi, spagnoli, francesi, italiani e anche normanni. 

La fortezza, conosciuta anche come Palazzo Reale, è il risultato della commistione tra popoli e culture diverse, una caratteristica che è possibile trovare in numerosi edifici palermitani. Trasformato in residenza prima dei Borbone e dopo dei Viceré, il Palazzo dei Normanni è anche sede di attività amministrative, di laboratori artigianali di oreficeria e di produzione di tessuti, oltre che di attività culturali come la Scuola Poetica Siciliana

Grazie alla sua struttura molto particolare, alla sua storia e alla bellezza della Cappella Palatina che ospita al suo interno, il Palazzo Reale attira ogni anno turisti provenienti da ogni parte del mondo che desiderano scoprire e ammirare una delle più antiche dimore reali d’Europa. 

Foto : Federico Secondo

La Cappella Palatina

Subito dopo l’incoronazione del 1130, Ruggero II ordina la costruzione della Cappella del Palazzo; dal punto di vista architettonico e decorativo, quest’ultima rappresenta l’unione tra culture e religioni diverse, data l’origine bizantina, islamica e latina delle maestranze coinvolte. 

La Chiesa, dedicata a San Pietro Apostolo, vanta una pianta caratterizzata da elementi latini e bizantini; la cupola è sormontata dall’immagine del Cristo Pantocratore, mentre il presbiterio è arricchito con antichi mosaici raffiguranti scene del Nuovo Testamento, in particolare quella del battesimo di Cristo. 

La Sala d’Ercole

Dal 1947 i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana si riuniscono all’interno della Sala d’Ercole, il cui nome deriva dai dipinti raffiguranti il ciclo dedicato proprio all’eroe della mitologia greca realizzati dall’artista Giuseppe Velasco, detto il Velasquez. Il Parlamento Regionale (ARS) rappresenta il primo Parlamento italiano ed è uno dei più antichi di tutta Europa. 

Le Sale del Duca di Montalto

Le Sale del Duca di Montalto sono state affrescate durante la prima metà del Seicento dagli artisti più celebri dell’epoca per essere trasformate in stanze destinate alle udienze estive del Parlamento. Sopra l’oblò spicca il ritratto di Pietro Moncada a cavallo. 

La Sala dei Viceré

La Sala dei Viceré si chiama così per via della presenza dei 21 ritratti sulle pareti appartenenti, appunto, a Viceré, luogotenenti e presidenti del Regno Borbone di Sicilia. Tra i personaggi più importanti figurano Domenico Caracciolo di Villamaina e Francesco D’Aquino principe di Caramanico. 

La Sala Pompeiana

La Sala Pompeiana appartiene alla Galleria Pompeiana, voluta da Leopoldo di Borbone. Decorata intorno al 1830 da Giuseppe Patania in stile neoclassico, mostra numerose rappresentazioni mitologiche che traggono spunto proprio dalle scoperte archeologiche di Pompei ed Ercolano. 

La Sala Cinese

La Sala Cinese, dipinta dai fratelli Giovanni e Salvatore Patricolo, si rifà perfettamente allo stile tipico di quasi tutte le corti europee tra il XVIII e il XIX secolo, cioè quello orientaleggiante; non a caso, infatti, gli uomini e le donne raffigurati indossano tipici capi cinesi. 

La Sala dei Venti

Tra i luoghi più suggestivi di tutto il Palazzo Reale, la Sala dei Venti si trova all’interno di una torre medievale (detta Joharia) in pieno stile arabo-normanno antistante la Sala di Ruggero. Attualmente, è coperta da un soffitto in legno di origine settecentesca con al centro la rosa dei venti. 

La Sala di Ruggero

La Sala di Ruggero prende il nome proprio da Ruggero II, mentre le straordinarie decorazioni interne si devono al figlio Guglielmo I. I mosaici, di stampa profana, raffigurano elementi zoomorfi, fitomorfi e antropomorfi che si destreggiano in scene di caccia e momenti allegorici del periodo normanno. Si pensa che l’obiettivo fosse di mettere in risalto un racconto simbolico del Genoardo, cioè del giardino-paradiso di tradizione islamica. 

Le Mura Punico-Romane

A seguito di una campagna archeologica del 1984, sono emersi elementi architettonici risalenti all’antica cinta muraria punica di Palermo del V secolo a.C. Tra le varie testimonianze, primeggiano i resti delle antiche porte cittadine, una postierla rimasta praticamente intatta e parte dei conci perfettamente squadrati. 

Il Cortile Maqueda

Tra il 1598 e il 1601, il duca di Maqueda Bernardino de Cardenas y Portugal è stato Viceré in Sicilia e ha dato il via a una importantissima opera urbanistica in tutta la città contribuendo, al contempo, a una maestosa riqualifica del Palazzo Reale. A lui si deve la costruzione del Cortile Maqueda, avvenuta nel 1600, composto da tre loggiati. 

I Giardini Reali

Infine, all’interno del Bastone di San Pietro, si trovano i Giardini del Palazzo Reale realizzati dall’architetto Antonio Ferramolino del 1560. Il giardino attuale è ricco di aiuole dai bordi curvilinei che ospitano numerose specie arboree di origine subtropicale. 

Una volta terminata la visita a Palazzo Reale, il consiglio è di fare un salto alla spiaggia di Mondello e gustare un gelato ammirando il mare e respirando l’aria fresca e rigenerante tipica della città di Palermo!

Copertina: Federico Secondo

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