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Oriana Fallaci, il giornalismo controverso dell’Italia moderna

Quando si parla di Oriana Fallaci, celebre giornalista e scrittrice italiana morta nel 2006, non si sa mai se far venir prima le sue opere o la sua personalità. Le due cose vanno di pari passo e sono difatti entrambe impossibili da non notare. La Fallaci era un’attivista politica, una femminista incallita e soprattutto una donna dai forti ideali e dalla tempra d’acciaio, che non perdeva occasione di difendere le proprie idee. Vissuta tra Firenze e New York, ha potuto osservare dall’interno la tragedia delle torri gemelle, nel 2001, ed ha realizzato alcuni tra gli scritti ed i saggi più celebri dell’epoca moderna.

Oriana Fallaci: la storia

Fiera, orgogliosa, carismatica, pragmatica: la giornalista italiana Oriana Fallaci, scomparsa nel 2006, è stata questo e molto altro ancora. Scrittrice di successo e giornalista di fama, è stata una tra le personalità femminili di maggiore spicco di sempre a livello culturale. Attiva femminista, celebre per il suo rapporto con l’odiato/amato amico, compianto, Pier Paolo Pasolini; anch’egli scrittore di fama e al quale la scrittrice dedicò una struggente lettera post mortem, piena di significato, cruda e vera in ogni sua parte, una caratteristica che ritroviamo in ogni scritto della Fallaci. L’artista, natia di Firenze, trascorse gran parte della propria vita a New York, dove esercitava regolarmente la propria professione.

La carriera giornalistica fu caratterizzata da una vena ribelle e anticonformista, che la portò a realizzare interviste infuocate con alcuni dei più grandi potenti della terra, noncurante di difendere i propri principi e la propria etica anche a costo di risultare incalzante o inopportuna. Celebre, a tal proposito, fu l’intervista al leader teocratico Ayatollah Khomeini, per nulla morbido nei confronti delle donne e poco incline nel riconoscer loro i dovuti diritti, con il quale la Fallaci si scontrò aspramente, da buona femminista incallita. Tra i suoi scritti più celebri di sempre troviamo inoltre il reportage riguardante l’attentato alle torri gemelle, durante l’avvenimento del quale la Fallaci si trovava per l’appunto a New York e che visse dunque dall’interno. Celebre è poi lo scritto “Lettera ad un figlio mai nato”; breve e lucido estratto dedicato ad un figlio mai avuto, in seguito ad un aborto che la lasciò straziata.

Dall’adolescenza all’età adulta: la passione della Fallaci per il giornalismo

Oriana Fallaci nacque a Firenze nel 1929, in pieno regime fascista. Il regime politico mussoliniano si accostava poco e male alla natura ribelle della scrittrice, allora ragazzina. Dopo i primi anni di adolescenza dedicati alla lotta clandestina contro la resistenza, che le conferirono la tempra d’acciaio che la caratterizzava, Oriana decise di addentrarsi totalmente nel mondo della scrittura, dedicandosi al giornalismo. Il suo stile e la sua dialettica la portarono ben presto a collaborare con alcune tra le maggiori testate a livello europeo e mondiale, a garantirsi una vita agiata e trasferirsi dopo poco nella grande mela, dove diede il via alla sua attività da scrittrice di saggi e romanzi, ma senza mai mettere da parte il giornalismo, seppur allentando un po’ il tiro.

Bibliografia Oriana Fallaci: le opere da non perdere

Tra le maggiori opere di Oriana Fallaci troviamo sicuramente “Un uomo”. Il romanzo è stato interamente steso in seguito alla morte del compagno, Alekos Panagulis, e ad egli dedicato. Il romanzo “Inshallah” è invece una cruda descrizione della storia delle truppe italiane che, nel 1983, erano stazionate in Libano e si trovavano a combattere ogni giorno per la sopravvivenza. Da questo romanzo possiamo notare come sempre la sua estrema capacità di addentrarsi nei problemi di una comunità, più o meno ampia, e di farli propri, raccontandoli come se li stesse vivendo in maniera diretta. Impossibile non citare, inoltre, il suo breve scritto “La rabbia e l’orgoglio”, magistrale e unico nel suo genere.

Le citazioni celebri di Oriana Fallaci

Alcune tra le citazioni di Oriana Fallaci, oltre ad essere passate alla storia, sono anche un po’ un riassunto di ciò che era come donna e di quello che era il suo pensiero. Ad esempio, ricordiamo le frasi:

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  • “La vita ha 4 sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre. ”; dove rimarca la sua tempra combattiva
  • “Risponderò in stile minigonna, cioè in modo abbastanza lungo da coprire l’argomento e abbastanza breve da renderlo interessante.”; nella quale vi è una chiara analisi della sua natura criptica e, a volte, anche “trattenuta”
  • “La rivoluzione più grande è, in un paese, quella che cambia le donne e il loro sistema di vita. Non si può fare la rivoluzione senza le donne. Forse le donne sono fisicamente più deboli ma moralmente hanno una forza cento volte più grande.”; nella quale rimarca l’importanza della donna nella società

La scrittrice muore a 77 anni, nel 2006, a causa della malattia che da tempo la affliggeva.

Main image credits: Il Libraio
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