Ponte d’Ercole. Nell’appennino modenese c’è uno straordinario ponte naturale di oltre 30 metri, una roccia modellata dal millenario lavoro degli agenti atmosferici e legata fin dall’epoca preistorica al culto delle acque prima e successivamente a quello mariano.
Si tratta di un monolite di roccia arenaria che nel corso dei millenni ha assunto la forma di un ponte, percorribile a piedi o in bicicletta. Questa bellezza della natura è circondata da storia e leggende, è situata nei territori del Frignano tra i comuni di Lama Mocogno, Polignano e Pavullo. Questa zona presenta molte bellezze da scoprire.
La sua lunghezza è di 33 metri, la larghezza è di 3 metri ed è alto 3 metri. Il ponte può essere percorso a piedi. Il sito è raggiungibile attraverso alcuni sentieri percorribili a piedi o in mountain bike.
Si tratta di percorsi semplici all’interno del bosco che consentono di raggiungere la destinazione in circa trenta minuti. Il Parco del Frignano è un’area regionale protetta che si estende per oltre 15000 ettari e comprende anche il Monte Cimone.
Storia e leggenda del ponte d’Ercole
L’area circostante questo ponte naturale ha restituito resti di grande interesse archeologico. Grazie a questi è stato possibile datare la sua frequentazione dalla protostoria fino all’epoca medioevale.
La zona era frequentata fin dall’antichità per la presenza del ponte e di sorgenti d’acqua. Come molti altri siti di interesse che si trovano sugli Appennini anche il ponte d’Ercole è ricco di storie e leggende popolari.
Secondo la leggenda un agricoltore che abitava nella parte bassa della montagna doveva compiere un lungo giro per attraversare il fiume. Quindi chiese al diavolo di costruirgli un ponte in cambio della sua anima. Il diavolo incominciò a costruire il ponte portando il monolite a valle. Ad un certo punto venne distratto dalla presenza di 7 streghe danzanti.
Rimase a guardarle per diverse ore non accorgendosi dell’arrivo dell’alba. A quel punto fu costretto a scappare e lasciò il ponte nella posizione in cui si trova oggi. Sempre secondo la leggenda il demonio prese l’anima di un uccello di passaggio invece di quella del contadino che così si salvò.
Nel ponte sono presenti dei fori che secondo un’altra leggenda popolare nascondono un grande pericolo. Secondo quanto narrato se si infila la testa in uno di questi buchi comparirà il diavolo che la taglierà.
Cosa fare nelle vicinanze del ponte d’Ercole?
Questa zona d’Italia offre tantissime possibilità di svago per gli amanti della natura che possono fare meravigliose passeggiate nei boschi del modenese. Il paesaggio dell’Appennino modenese è perfetto per escursioni anche per la presenza di laghi.
Uno di questi è il lago Santo che è di origine mista glaciale e per causa di una frana. La natura è caratterizzata dalla presenza di faggi, castagni e conifere. Un altro luogo interessante da visitare sempre all’interno del Parco del Frignano è Sestola. Situata a 1020 metri è dominata dal Monte Cimone che è una delle località turistiche invernali più famose dell’Emilia-Romagna.
Un altro borgo interessante della zona è quello di Pievepelago che si trova all’interno di una conca circondata da boschi e corsi d’acqua. Merita di essere visitato anche il castello di Montecuccolo. Questo edificio di origine medioevale è ancora circondato dalle mura e dall’antico borgo.
Appennino modenese: i piatti della tradizione di questi territori
Il territorio dell’Appennino modenese è una zona dove la cucina tradizionale dell’Emilia Romagna trova una delle sue massime espressioni. Non a caso la provincia di Modena è la seconda nella regione per numero di prodotti DOP e IGP.
Un ingrediente fondamentale della cucina modenese è l’aceto balsamico di Modena famoso in tutto il mondo. I prodotti tipici modenesi sono molto apprezzati anche dai tantissimi turisti che soggiornano in queste zone. Tra le leccornie più celebri ricordiamo le crescentine, chiamati anche tigelle fori dal modenese.
Si tratta di una tipologia di pane tipica di questa zona che viene preparato con farina, lievito, acqua e sale. Queste vengono poi servite con salumi e formaggi tipici di questi luoghi. Un’altra ricetta di Modena famosissima è quella dello gnocco fritto che viene servito accompagnato da prodotti del territorio.
La provincia di Modena è anche la zona per antonomasia della pasta fresca ripiena come i tortelli e i tortellini e del lambrusco vino da tutto pasto da bere come sempre con moderazione.
Copertina: inappenninomodenese