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La scala dei turchi, uno spettacolo incredibile

A prima vista potrebbe sembrare un iceberg in mezzo al mare; in realtà si tratta di una maestosa scogliera di marna, cioè una roccia di ghiaccio bianco che, in contrasto con l’azzurro del mare, offre uno spettacolo mozzafiato.

Questa è la scala dei turchi, in provincia di Agrigento, la cui caratteristica principale è data dalla roccia fresca e super piacevole al tatto, soprattutto durante le tipiche calde giornate estive siciliane. La falesia, scolpita dalla forza del vento, presenta alcuni avvallamenti che si prestano come perfette poltrone naturali sulle quali i turisti amano sedersi per prendere il sole e ammirare il meraviglioso paesaggio offerto al loro sguardo. Sotto, invece, la spiaggia è composta da sabbia fine.

Sicilia

Nel complesso, la Scala dei Turchi è un luogo straordinario che ha una storia che ben spiega l’origine del suo nome: grazie alla sua posizione ben riparata dai venti, in passato era un rifugio sicuro per le navi pirata arabe (erroneamente chiamate “Turchi”) , che, una volta a terra, amava saccheggiare i villaggi presenti.

Anche oggi, sebbene sia difficile e scomodo arrivarci, la Scala dei Turchi è tra le attrazioni turistiche più visitate non solo in Sicilia e in Italia ma, più in generale, in tutto il mondo.

Dal momento che la partecipazione dei visitatori è sempre abbastanza alta, si consiglia di scegliere come destinazione in bassa stagione e arrivare presto al mattino, in modo da poter trovare parcheggio per l’auto. Allo stesso tempo, è necessario lasciare attrezzato: il percorso per arrivare in spiaggia può essere attraversato da chiunque, anche dai bambini, ma si consiglia di indossare scarpe antiscivolo e prestare sempre attenzione. Inoltre, l’acqua è sempre un po’ più fredda di quella che bagna le altre spiagge siciliane; per questo è meglio evitare di cadere accidentalmente, visto che si rischia di ritrovarsi congelati!

Le spiagge

Scala dei Turchi gode di una spiaggia molto personale che si raggiunge dopo una lunga passeggiata tra ruscelli e rocce scivolose. Una volta arrivati ci si imbatte in un luogo totalmente incontaminato e, quindi, senza attrezzature e riparo dal sole. Di conseguenza, coloro che non amano camminare o hanno paura di farsi male possono sempre evitare di prendere il sentiero e solo osservare dall’alto, e poi spostarsi in un’altra spiaggia nelle vicinanze.

Sicilia

La spiaggia più vicina è Lido Rossello, all’interno della baia di Capo Rossello, a 3 chilometri dal centro di Realmonte. Composto da sabbia fine, è delimitato da un promontorio sormontato da un faro e fornisce ai visitatori servizi e attrezzature per trascorrere una tranquilla giornata in mare. Naturalmente, in luglio e agosto è sempre molto difficile trovare uno spazio libero.

In alternativa, puoi fare un salto a Majata Beach, un’altra spiaggia completamente attrezzata con ristorante o, se hai la possibilità di spostarti di qualche chilometro, puoi raggiungere Marina di Palma, Siculiana Marina, Giallonardo o Eraclea Minoa.

Cosa vedere

Dobbiamo sfatare il mito che visitare la Scala dei Turchi è come annoiarsi (ovviamente quando non si è in spiaggia); niente di più sbagliato, visto che tutto il territorio dell’agrigentino offre molti posti da vedere, scoprire e apprezzare per le loro bellezze paesaggistiche e culturali!

Prima di tutto la Valle dei Templi, una meraviglia naturale che si estende per circa 1300 ettari e che comprende al suo interno templi, santuari, necropoli, fortificazioni, resti di abitazioni e altre rovine sopravvissute dai tempi della Magna Grecia ad oggi. La parte più importante riguarda indubbiamente ciò che rimane della città di Akgaras, cioè il nucleo originario della città di Agrigento.

SiViaggia

Mentre ci si trova nella Valle dei Templi, si consiglia di visitare il luogo di nascita dello scrittore Luigi Pirandello, che ha spesso parlato della sua “Girgenti” tra le pagine dei suoi testi. La sua casa si trova all’interno della riserva naturale di Torre Salsa, un must see.

Per non parlare, poi, Selinunte: è a un’ora di distanza, ma il viaggio vale sicuramente la pena. È , uno dei siti archeologici più suggestivi di tutto il Mediterraneo, soprattutto se visitato in primavera, quando i fiori colorano e illuminano la collina su cui sorgono le rovine. Selinunte è in grado di affascinare chiunque con i suoi templi che sorgono maestosi e svettano verso il cielo e con le sue spiagge, insieme ad un tramonto mozzafiato, regalano momenti romantici e semplicemente indimenticabili.

Cosa mangiare: 10 piatti tipici di Agrigento

Trascorrere qualche giorno in Sicilia e sperare di tornare a casa senza prendere chili in più è impensabile: La cucina siciliana è conosciuta, amata e apprezzata in tutto il mondo , ed è impossibile pensare di poter resistere alle prelibatezze offerte da bar e ristoranti.

Agrigento vale lo stesso e ci sono almeno 10 piatti che ogni visitatore dovrebbe assaggiare dal momento in cui mette piede in città:

  • maccu di fave: Macco (“maccu” in dialetto siciliano) è un piatto dalle origini contadine povere che, solitamente, veniva servito agli operai alla fine del raccolto. A base di fave fresche o secche che vengono cotte a lungo per ottenere una zuppa cremosa al punto giusto, si arricchisce di verdure come la bietola per renderla ancora più gustosa;
  • Cavatelli al cartoccio: consiste in un primo piatto di pasta e melanzane fritte, con l’aggiunta di pomodoro, basilico e ricotta salata. Prima di servire, la cottura viene completata in forno;
  • Zuppa di San Giuseppe: conosciuta anche come “Macco di San Giuseppe”, è una zuppa a base di fagioli e legumi preparata per le celebrazioni in onore del Santo, durante le quali era consuetudine offrire un pasto caldo ai più poveri;
Spettegolando
  • Zuppa “sicci”: la zuppa di seppie è ben nota in tutta la provincia di Agrigento e viene preparata/consumata soprattutto nei periodi più caldi, quando la pesca delle seppie è più ricca e ricorrente. Il piatto può essere arricchito con piselli freschi e teneri;
  • Tagan: detto anche “Tianu d’Aragona”, consiste in un piatto tipico del paese d’Aragona e prende il nome dalla teglia in terracotta in cui, in origine, veniva preparato. Viene solitamente servito il sabato di Pasqua ed è composto da pasta con ragù, uova e formaggio;
  • Sogliola alla saccense: piatto tipico del comune di Sciacca, la sogliola è aromatizzata agli agrumi e cotta in forno dopo essere stata ricoperta da una speciale grattugia;
  • Polpette sarde: sono tipiche di tutta la Sicilia, dove vengono preparate preparando un impasto di sarde, pangrattato, uvetta, pinoli e uova. Le polpette sono fritte e poi servite con pomodoro o cipolle e salsa agrodolce;
  • Coniglio in agrodolce: un piatto imperdibile di tutta l’isola e servito principalmente nelle occasioni gradi. Il tocco agrodolce è dato dall’uso di aceto di vino rosso o bianco e zucchero;
Giallo Zafferano
  • stigghiola: budella di agnello o capretto arrotolate su se stesse, infilzate con uno spiedino, arrostite e servite con sale, limone e prezzemolo dai famosi “stigghiulari” che caratterizzano le piazze cittadine;
  • u pitaggiu: il pitaggio è un contorno composto da fave, piselli e carciofi a volte utilizzato anche come condimento per il riso o come base per una gustosa frittata.

Insomma, hai solo l’imbarazzo della scelta!

Eventi e intrattenimento

Chi decide di trascorrere qualche giorno in Scala dei Turchi deve sapere che a fun there is never end: la città di Agrigento, la sera, si trasforma in un punto di riferimento per la vita notturna, che si snoda dal centro storico alla costa. Le scelte sono molteplici: enoteche, pub, cocktail bar e ristoranti caratterizzano la centrale Via Antena e le famose località balneari che, di conseguenza, ospitano un gran numero di persone in qualsiasi momento della giornata.

E per chi ama ballare fino al mattino , non mancano le discoteche: tra le più importanti ci sono Baraka Lounge Bar American Disco, Mambo Club e Noctis. Il disco, invece, appartiene al Boca Club, in piazzale Luigi Giglia, famoso tra i giovani per le sue esclusive e originali feste a tema.

Copertina: La Valle dei Templi

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