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I proverbi italiani di Napoli 

Perché i proverbi italiani di Napoli sono così tanto famosi e diffusi? La bella Napoli possiede una storia, una cultura, un salce senso d’ironia e una tradizione uniche al mondo e i proverbi sono lo strumento che le mantiene in vita e che le ha rese, nel tempo, popolari anche al di fuori della città. 

Facciamo una prova, quanti di voi sanno pronunciare e tradurre di getto  A cuoppo cupo, poco pepe capa? La soluzione è nell’articolo. 

I detti e i proverbi napoletani rappresentano la saggezza popolare espressa in una lingua dal sapore d’altri tempi, a tratti quasi incomprensibile, e sono un ottimo strumento per conoscere meglio la storia e la cultura della città di Napoli e della Campania in generale. 

Alcuni sono stati resi famosi dal cinema – basti pensare alle sceneggiature dei film dell’indimenticabile Totò (Link:https://italian-traditions.com/it/toto-il-principe-delle-risate/) – altri sono stati protagonisti delle canzoni neomelodiche. 

In generale, tutti i proverbi italiani di Napoli sono stati tramandati di generazione in generazione: scopriamo il significato di alcuni dei più conosciuti! 

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I proverbi italiani di Napoli più famosi 

Il dialetto napoletano, al pari di molti altri dialetti regionali, è tutt’altro che semplice da comprendere per chi non è originario della Campania. 

È probabile, quindi, che abbiate già sentito alcuni di questi proverbi napoletani senza coglierne però il reale significato. Scopriamolo assieme. 

Aniello ‘ca nun se pava nun se stima 

In questo modo di dire, l’anello rappresenta un valore, un bene prezioso che si riceve come regalo, senza quindi fare alcuna fatica. 

Quello che questo detto vuole comunicare è che, quando si riceve qualcosa senza alcuno sforzo, non si ha la capacità di apprezzarla. Quando, invece, si raggiunge un obiettivo con fatica, si apprezza di più. 

L’amico è comme’ ‘o ‘mbrello: quanno chiove nun o truove maje 

Paragonare l’amico all’ombrello significa dire che non lo si trova mai quando se ne ha bisogno: come quando inizia a piovere mentre siamo fuori casa e non abbiamo l’ombrello con noi. 

Quindi, sottolinea il fatto che trovare un amico sia difficile tanto quanto avere  con sé l’ombrello quando piove. 

Ogni scarrafone è bello ‘a mamma soja 

Questo, forse, è uno tra i più semplici da comprendere anche per chi non è di origini napoletane e sostiene che chiunque, anche la persona meno avvenente, è bello agli occhi della propria madre. 

Il proverbio fu reso celebre da un brano del grande cantautore e compositore  Pino Daniele, intitolato proprio ‘O scarrafone. Brano che ebbe un grande successo e non solo in Italia. 

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‘A meglio parola è chela ca nun se dice 

Il silenzio, a volte, è meglio di molte parole: ecco quello che ci dice questo proverbio napoletano perché la parola migliore è quella che non si dice. 

È un proverbio utilizzato soprattutto con i giovani, per placare l’impulsività e invitarli a ragionare prima di parlare. 

‘A lira fa ‘o ricco, a crianza fa ‘o signore 

“I soldi fanno il ricco, l’educazione fa il signore” cioè: non basta possedere ricchezze per essere un signore, anzi. Spesso le due cose non sono collegate tra loro. 

Giacchino mettette ‘a legge e Giacchino fuje ‘mpiso 

Paragonabile al detto che dice: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Il Gioacchino citato dal proverbio è Gioacchino Murat, ucciso a Pizzo Calabro per l’attuazione di una legge che lui stesso aveva proposto. 

Ntiempo ‘e tempesta ogne pertuso è puorte 

“In tempo di bufera ogni pertugio è porto”, significa che quando ci sono molte difficoltà, ogni minimo appiglio rappresenta un’ancora a cui aggrapparsi per la propria salvezza. 

Mannaggia ‘o suricillo e pezza ‘nfosa! 

“Mannaggia il topolino e lo straccio bagnato!”. Ma che cosa vuol dire? 

Questo è un detto più che un proverbio, quasi un’imprecazione: potremmo definirlo come una versione più creativa del più comune Mannaggia alla miseria! 

Chi nun sta ‘a sentì a mamma e pate va a murì addò nun sape 

“Chi non ascolta la madre e il padre va a morire dove non sa”. Un proverbio italiano che sottolinea l’importanza di dare ascolto ai propri genitori e seguire i loro consigli per evitare guai. 

Storta va, deritta vene 

Si tratta di uno dei detti più ottimisti di Napoli: una cosa che è iniziata male può finire sorprendentemente bene.  

A cuoppo cupo, poco pepe capa 

Cos’è il cuoppo? In italiano, indica il cartoccio usato dai venditori ambulanti di pesce. 

Il proverbio vuol dire che, chi è già sazio non può riempirsi di più. (Per certi versi simile al romano Gallina che nun becca ha già beccato!) 

Tra tutti quelli visti finora, questo è indubbiamente il più difficile da pronunciare e ricorda molto uno scioglilingua.  

Fu Totò ad usare questo modo di dire nel film “Chi si ferma è perduto”, simulando in modo divertente la difficoltà nella pronuncia. 

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Quann’ ‘o perucchio saglie ‘ngloria, perde ‘a scienza e ‘a memoria 

“Quando il pidocchio sale in gloria, perde la ragione e la memoria”. Il proverbio descrive la situazione in cui una persona diventa facilmente ricca e dimentica com’era la sua vita prima, ostentando il proprio benessere in modo fastidioso. 

‘O scarparo porta ‘e peggio scarpe 

Detto napoletano ma utilizzato in diverse regioni d’Italia: lo scarparo indica il calzolaio di una volta, colui che faceva le scarpe a mano e che, spesso, non aveva tempo né soldi per curare le sue. 

State bunariello… 

Copertina: stylo24

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