Il poeta e scrittore italiano Dante Alighieri è conosciuto in tutto il mondo per le sue meravigliose opere, a tratti davvero maestose (come la celebre Divina Commedia) ed è considerato padre assoluto della lingua italiana. La sua vita, tra l’impegno politico e la passione per la scrittura, è stato un susseguirsi di gioie e dolori e l’ha visto costretto ad un lunghissimo esilio dall’amata madre patria, Firenze.
Dante ha toccato a fondo le tematiche più intime legate al senso della vita e alla natura dell’essere umano, ma ha anche scritto importantissime opere finalizzate alla divulgazione della cultura politica e linguistica. Un vero pioniere e divulgatore che è stato in grado di rivolgersi tanto al popolo più povero e meno acculturato quanto ai nomi più illustri dell’epoca.
Il padre della lingua italiana
Dante Alighieri è l’icona per eccellenza del panorama linguistico italiano. È riconosciuto come padre della lingua italiana ed è uno tra i maggiori scrittori italiani di sempre. Ha vissuto in pieno Medioevo e le sue opere, per assurdo incredibilmente attuali, sono conosciutissime in tutto il mondo e vengono studiate a livello didattico sia in Italia che all’estero. Le sue liriche sono incentrate sulla salvezza spirituale dell’uomo e ne studiano atteggiamenti, vizi e cattive abitudini.
Firenze: la culla dell’arte e la madre patria di Dante
Uno tra i maggiori poeti italiani di tutti i tempi, Dante Alighieri, non poteva non provenire da quella che è considerata in tutto il mondo come “culla dell’arte” e patria della cultura linguistica italiana, ovvero Firenze. Firenze ospita alcune tra le opere d’arte più prestigiose e apprezzate al mondo ed è un susseguirsi di meraviglie architettoniche tutte made in Italy, come l’incantevole Basilica di Santa Maria del Fiore o la celebre Galleria degli Uffizi, uno tra i musei più apprezzati dell’intero territorio italiano.
Dante alighieri: le opere maggiori
Tra le maggiori opere di Dante troviamo La Vita Nova, il Convivio e il De Vulgari Eloquentia. La Vita Nova può essere considerato a tutti gli effetti un romanzo autobiografico, profondo e toccante, in cui si celebra la passione platonica per l’amata Beatrice (si tratta dell’opera che ha avuto maggiore successo all’estero, soprattutto negli Stati Uniti).
Convivio e De Vulgari Eloquentia parlano invece di leggi e religione, e sono rivolti a un pubblico estremamente diverso: il Convivio è infatti scritto in lingua volgare, per poter essere compreso da chiunque, mentre il De Vulgari Eloquentia si esprime in latino, per un pubblico d’élite.
L’intramontabile Divina Commedia di Dante Alighieri
No, non ci siamo dimenticati di certo di Lei, l’opera più maestosa di tutti i tempi, nonché una tra le più celebri al mondo: la Divina Commedia. Dante Alighieri scrisse la Divina Commedia nell’arco di circa 15 anni, tra il 1306 e il 1321, gli anni del suo esilio, lontano dalla città natale. La Divina Commedia, “viaggio immaginario” nel mondo ultraterreno, è un poema composto da 3 cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) ciascuna delle quali suddivisa in 33 canti, 34 per l’inferno, che presenta in più un primissimo canto introduttivo.
All’interno dell’opera, Dante Alighieri si ritrova ad attraversare tutti i “gironi” che compongono inferno, purgatorio e paradiso, guidato da Virgilio, altro celebre scrittore italiano e sua fonte di ispirazione. Un “viaggio verso il centro della terra” che lo porta a toccare con mano le pene inflitte post-mortem ai peccatori così come gli agii offerti a chi nella propria vita ha seminato benevolenza e amore verso il prossimo. Un’opera unica e irripetibile, da studiare da cima a fondo.