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Castel Savoia a Gressoney, l’ottocentesca villa in stile eclettico

La Valle d’Aosta è una delle regioni italiane più fiabesche, complice anche la sua ricchezza di castelli per tutti i gusti: maestosi e imponenti, o raccolti ma di particolare rilievo architettonico e storico.  Castel Savoia voluto dall’allora regina d’Italia Marghrita, è tra i più belli, si trova nella località di Belvedere nel comune di Gressoney Saint-Jean. 

Fonte: gressoneymonterosa.it 

Posto a 1440 metri di altitudine, la sua posizione offre una straordinaria vista sul Monte Rosa e sul ghiacciaio Lyskamm; nonostante sia di dimensioni ridotte, la sua struttura e la sua architettura lo rendono comunque magnifico, non a caso è stato voluto dalla regina Margherita proprio per avere il suo nido sicuro nella vallata che ha sempre amato.  

Storia e origini di Castel Savoia 

La costruzione di Castel Savoia è iniziata nel 1899 ed è durata per i cinque anni successivi. A volerlo è stata, appunto, la regina Margherita che desiderava risiedere nella vallata durante l’estate e, dopo qualche resistenza, il re Umberto I decise di accontentarla affidando il progetto iniziale all’architetto Emilio Stramucci.  

Fonte: viaggiamo.it 

Se il sovrano non ha mai potuto beneficiare della residenza, dato che è stato assassinato nel 1900, la regina ha frequentato il castello fino alla sua morte. Successivamente, la proprietà del castello è passata prima in mano all’industria Moretti e dopo alla Regione Valle d’Aosta. 

Alla scoperta di Castel Savoia 

Sotto il profilo architettonico, Castel Savoia presenta un insieme di stili diversi che spaziano tra il neomedievale, il neorinascimentale e l’Art Nouveau. Le visite tra i suoi spazi interni ed esterni può avvenire solo tramite visita guidata, che permette di scoprire tutti i dettagli delle singole stanze e della storia della regina Margherita.  

Le cucine 

Il primo luogo che si visita è quello delle cucine; questo perché la biglietteria si trova proprio nello stesso stabile, collegato al resto del castello da una via sotterranea.  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

Dato che quest’ultima si estende per una trentina di metri, durante i primi anni del Novecento è stato costruito un sistema di portavivande su binari.  

L’atrio 

Lasciate le cucine si passa nell’atrio, il vero fulcro del castello, dal quale si diramano le sale circostanti.  

Fonte: e-borghi.com 

Si contraddistingue per bellissimi pilastri in pietra locale, mentre il soffitto è a cassettoni in legno decorati con gli stemmi del casato Savoia.  

Lo scalone 

Il protagonista indiscusso di tutto Castel Savoia è il suo scalone, una vera e propria opera d’arte composta da due rampe a sbalzo che portano dal piano terra al primo piano.  

Fonte: aostasera.it 

Realizzata da Michele Dellera, le decorazioni sono invece di Carlo Cussetti. 

La Gran Sala 

Di fianco all’atrio si trova la Gran Sala, quella di rappresentanza, impiegata anche per l’ascolto della musica.  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

Il passaggio era inizialmente chiuso da una grande tenda in tessuto broccato, mentre la porta che conduce alla sala da pranzo è stata intagliata da Giacomo Borra.  

La sala da pranzo 

Tramite questa bellissima porta intagliata si accede, dunque, alla sala da pranzo, le cui pareti rivestite in legno sono state intagliate sempre da Michele Dellera.  

Fonte: staticflickr.com 

Dato che, come spiegato prima, le cucine erano particolarmente distanti, la sala è dotata di un piccolo angolo chiamato Office che serviva per scaldare i piatti provenienti dalle cucine.  

La veranda 

La torre nord-orientale del castello è quasi totalmente circondata da una veranda, uno spazio dal quale è possibile godere di un panorama mozzafiato sulle montagne circostanti e sulla natura incontaminata, oltre che sul Monte Rosa.  

Fonte: staticflickr.com 

Al suo interno la regina Margherita era solita rilassarsi in compagnia dei suoi ospiti, in modo del tutto informale.  

La sala di ricevimento 

Gli eventi più importanti venivano celebrati nella sala di ricevimento, un salotto molto amato dalla regina Margherita e dalle sue dame di corte.  

Fonte: hive.blog 

Gli arredi originali ancora presenti sono davvero pochi, ma si sono conservati perfettamente, come il biliardo al centro della stanza.  

Lo studio della Marchesa di Villamarina 

Accanto alla sala di ricevimento si trova il piccolo studio della Marchesa di Villamarina, cioè Paola Pes, la dama d’onore della sovrana per oltre trent’anni.  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

La stanza gode di una posizione privilegiata, con una finestra che si affaccia direttamente sul Monte Rosa.  

La Gran Torre 

In totale, Castel Savoia vanta ben cinque torri, tutte diverse tra loro; tuttavia, la Gran Torre è la più imponente e quella che attira maggiormente l’attenzione.  

Fonte: wikimedia.org 

Al suo interno si trova una scala ellittica in pietra che conduce dal seminterrato fino all’ultimo piano, precisamente all’interno di una sala circolare; quest’ultima era utilizzata dal Corpo dei Reali Carabinieri per sorvegliare l’intero territorio con un’ottima prospettiva.  

La sala centrale 

La prima stanza che si incontra al primo piano è la sala centrale, attraverso la quale si può finalmente giungere agli appartamenti privati della regina Margherita e delle persone a lei più vicine.  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

La camera da letto della regina 

La camera da letto di sua maestà è caratterizzata da una tappezzeria in seta e dagli intagli in legno sul soffitto del Dellera.  

Fonte: aostasera.it 

Purtroppo non è possibile ammirare alcun mobile realmente appartenuto alla regina, poiché tutti i suoi effetti personali sono stati trasferito dopo la sua morte.  

Il bagno della regina 

La camera da letto gode, ovviamente, di un bagno personale della regina Margherita: super accessoriato, è composto da un lavabo a bacinella e una vasca da bagno realizzata su misura, insieme a un piccolo wc.  

Fonte: wikimedia.org 

Lo studio della regina 

Sempre dalla camera da letto si giunge allo studio della regina, un ambiente intimo e molto luminoso che affaccia sul Monte Rosa. Le pareti sono state dipinte da Carlo Cussetti.  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

La camera da letto della Marchesa di Villamarina 

L’ultima stanza da visitare è la camera da letto della Marchesa di Villamarina che, secondo il progetto di Stramucci, doveva in realtà essere destinata al re Umberto I (infatti è speculare a quella della regina).  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

Dopo l’assassinio del re, la stanza è stata assegnata alla migliore amica della regina. 

Il giardino botanico 

Per completare in bellezza la visita dell’intero Castel Savoia, è doverosa una tappa al giardino botanico, realizzato nel 1990.  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

La camera da letto della Marchesa di Villamarina 

L’ultima stanza da visitare è la camera da letto della Marchesa di Villamarina che, secondo il progetto di Stramucci, doveva in realtà essere destinata al re Umberto I (infatti è speculare a quella della regina).  

Fonte: lorenzotaccioli.it 

Dopo l’assassinio del re, la stanza è stata assegnata alla migliore amica della regina. 

Il giardino botanico 

Per completare in bellezza la visita dell’intero Castel Savoia, è doverosa una tappa al giardino botanico, realizzato nel 1990.  

Fonte: routefood.net 

Al suo interno si possono ammirare numerose specie botaniche alpine in grado di crescere tra le rocce e che sembrano camminare  sulle scalinate in pietra che conducono dritte al castello.  

 Copertina: gressoneymonterosa

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