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Il Satiro Danzante, il ritrovamento di un tesoro

I tesori del passato riemergono sempre più spesso, quasi a volerci ricordare la storia gloriosa della civiltà. La storia del ritrovamento del Satiro Danzante ne è un esempio.

Scopriamo cosa è un satiro danzante e qual è il significato della statua.

I lavori nei siti archeologici, la realizzazione di un’infrastruttura o a volte semplicemente la fortuna possono portare alla luce le tracce di un passato importante.

Nel caso del Satiro Danzante è stato proprio un colpo di fortuna a permetterne l’eccezionale ritrovamento da parte di un peschereccio nel Canale di Sicilia.

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Cos’è un satiro?

Il satiro è una divinità minore dalle sembianze maschili che rappresenta la forza della Natura e la fertilità e solitamente vive nei boschi e sulle montagne.

Questa figura mitologica accompagna spesso il corteo orgiastico di Dionisio, dio greco legato alla natura feconda, alla metamorfosi, alla festa orgiastica e alla sfera dell’ebbrezza.

La statua del Satiro Danzante: significato e descrizione

Dai fondali marini è emerso il Satiro Danzante: questa statua bronzea di epoca ellenistica raffigura un sileno (poi diventato satiro nell’immaginario comune) che volteggia.

Chi ha fatto il Satiro Danzante e la datazione della statua restano ancora incerti: c’è chi crede si tratti dell’opera “satiro periboetos” di Prassitele citato da Plinio nel quarto secolo avanti Cristo (avvallata da un raffronto con un satiro raffigurato su un vaso dello stesso periodo) mentre c’è chi vede l’impeto del movimento del satiro troppo lontano dai canoni classici e più simile alle raffigurazioni del terzo e del secondo secolo avanti Cristo.

Incerto è anche l’evento che ha portato l’opera sul fondale, anche se si tende a pensare al naufragio dell’imbarcazione che lo trasportava tra Pantelleria e Capo Bon con un giardino o una chiesa agreste come probabile destinazione.

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A di là delle ipotesi è inconfutabile come duemila e cinquecento anni in mare non siano stati sufficienti a scalfire il fascino e la bellezza della statua del Satiro Danzante.

La scultura è alta circa due metri e mezzo e rappresenta un satiro danzante in rotazione sulla gamba destra: il corpo è piegato sul fianco destro, le braccia sono in avanti e la gamba sinistra è sollevata.

Probabilmente, considerando altre raffigurazioni di satiri, il Satiro Danzante impugnava i simboli del culto nelle mani (il tirso ornato di foglie e nastri a destra e il calice di vino a sinistra) e portava una pelle di pantera sulla spalle.

La passione della danza orgiastica del satiro in estasi viene trasmessa anche dalla posizione del capo e dai capelli fluenti che creano movimento.

Satiro Danzante, il ritrovamento fortuito

Correva la primavera del 1997 quando, muovendosi nel Canale di Sicilia, il peschereccio “Capitan Ciccio” di Mazara del Vallo ritrovava la gamba di una scultura di bronzo nel pescato.

A marzo dell’anno dopo, lo stesso peschereccio era pronto a recuperare le parti restanti della scultura a quattrocentottanta metri di profondità. All’appello mancava un braccio.

“Quando l’abbiamo visto uscire dall’acqua con la faccia rivolta verso l’alto, sembrava come uno che si era aggrappato per essere salvato”, dichiarò al ritrovamento del Satiro Danzante il capitano di “Capitan Ciccio”.

Dopo il recupero completo, la Regione ha acquisito il reperto e ha dato il via ai lavori di restauro del ritrovamento incredibile.

Dove si trova oggi il Satiro Danzante? La statua è collocata presso il Museo del Satiro a Mazara del Vallo (ex chiesa di Sant’Egidio), ma è stato esposta in alcuni dei musei e dei palazzi più rinomati al mondo, come la Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio nel 2003, il Museo Nazionale di Tokio nel 2005 e il Louvre di Parigi nel 2007.

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Satiro Danzante: prezzo biglietto

Il Museo del Satiro espone il Satiro Danzante e molti altri ritrovamenti recuperati dalle stesse acque, come per esempio un pezzo bronzeo di una zampa di elefante risalente al periodo punico-ellenistico.

Il costo del biglietto per godere della vista della statua del Satiro Danzante e degli altri reperti è tre euro per il biglietto ridotto (ragazzi tra i diciotto e i venticinque anni e insegnanti con incarico a tempo indeterminato) e sei euro per il biglietto singolo intero. Il Museo è aperto tutti i giorni.

Copertina: palermo

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