Risalenti al XVI secolo e fondati per volere di papa Giulio II, i Musei Vaticani nel Lazio, sono tra i più visitati d’Italia: con più di 18 milioni di visitatori ogni anno, consistono in una delle collezioni di opere d’arte più grandi al mondo e tra le attrazioni imperdibili della capitale. Ecco 10 capolavori imperdibile da vedere.
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Al loro interno, i Musei Vaticani ospitano più di 70mila oggetti esposti in circa 42mila mq; ecco perché è molto importante, quando si decide di visitarli, programmare per tempo e ritagliarsi il tempo necessario per non perdere anche il più piccolo dettaglio.
10 cose da non perdere ai Musei Vaticani
I Musei Vaticani sono talmente vasti da richiedere non solo tempo, ma anche attenzione; se in occasione di una visita a Roma si sceglie di fare un salto al loro interno, può essere utile prendere nota di almeno 10 cose da non perdere una volta varcata la soglia di ingresso:
Cappella Sistina
La Cappella Sistina non ha bisogno di grandi presentazioni, dato che il suo aspetto elegante e la sua struttura maestosa ne esprimono la grandiosità già al primo sguardo. Il suo nome deriva da Papa Sisto IV della Rovere, che si è occupato della ristrutturazione dell’antica Cappella Magna affidando la realizzazione degli affreschi a Michelangelo Buonarroti; quest’ultimo ha dedicato ben 10 anni della sua vita per dar vita a uno dei capolavori assoluti dell’arte di tutti i tempi, che comprende (tra le tante) le raffigurazioni della Creazione di Adamo e del Giudizio Universale.
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Stanze di Raffaello
I Musei Vaticano ospitano anche quattro stanze dedicate a Raffaello e che costituivano, almeno inizialmente, un’area dell’appartamento privato di Papa Giulio II della Rovere. Le decorazioni pittoriche sono opera, appunto, di Raffaello; la stanza più famosa è indubbiamente la Stanza della Segnatura, destinata alla biblioteca privata del Pontefice, che accoglie gli affreschi dedicati alle quattro discipline del sapere: la Disputa del Sacramento (Teologia), la Scuola di Atene (Filosofia), il Parnaso (Poesia) e Virtù e Legge (Giurisprudenza).
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Museo Pio Clementino
Il Museo Pio Clementino, che prende il suo nome da Clemente XIV Ganganelli e Pio VI Braschi, consiste nel nucleo originario dei Musei Vaticani, trasformato solo nel Settecento in un museo. Il suo interno è composto da 12 sale, che custodiscono importanti sculture di epoca romana e greca; tra queste, le più importanti sono la copia romana di una statua greca di bronzo, opera di Lisippo, e il Gruppo di Laocoonte, posto nel Cortile Ottagono.
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Museo Gregoriano Egizio
Fondato da Papa Gregorio XVI nell’Ottocento, il Museo Gregoriano Egizio è composto da 9 sale e da un ampio emiciclo che conduce verso la terra del Nicchione della Pigna. La collezione che è possibile ammirare al suo interno è particolarmente legata al territorio: è, infatti, ricca di oggetti provenienti dall’Egitto romano e dalla Roma egittizzante.
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Pinacoteca
La Pinacoteca, invece, è collocata nell’edificio realizzato dall’architetto Luca beltrami per volere di Papa Pio XI. Il suo interno è suddiviso in 18 sale dove, in ordine cronologico, sono esposti circa 460 capolavori realizzati dai principali artisti della storia dell’arte italiana, quali Beato Angelico, Giotto, Perugino, Melozzo da Forlì, Leonardo, Raffaello, Tiziano, Crespi, Caravaggio e Veronese.
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Collezione d’Arte Contemporanea
In segno di dialogo tra la Chiesa e la cultura contemporanea, la Collezione d’Arte Contemporanea è stata fortemente voluta da Papa Paolo VI. Le opere esposte sono state realizzate tra la fine dell’Ottocento e il Novecento inoltrato: si tratta di oltre 8mila pezzi tra pitture, sculture e grafiche, distribuiti in 9 sale e riconducibili a celebri autori come Bacon, Van Gogh, Chagall, de Chirico, Carrà, Capogrossi, Fontana, Manzù, Matisse e Burri.
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Museo Etnologico
Il Museo Etnologico è nato a seguito dell’Esposizione Vaticana proposta da Papa Pio IX all’inizio del Novecento. Si tratta di una collezione molto variegata, che coinvolge circa 80mila oggetti tra reperti storici provenienti da ogni parte del mondo e risalenti a oltre 2 milioni di anni fa, produzioni di popoli originari dell’Africa, dell’Australia e dell’Oceania e testimonianze delle religioni asiatiche, precolombiane e islamiche.
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Cappella di San Pietro Martire
Costruita nel Cinquecento su commissione di San Pio V, la Cappella di San Pietro Martire accoglie al suo intero stucchi e affreschi che non solo la decorano ma, al contempo, raccontano le vicende dell’omonimo Santo grazie all’estrema maestria di Giorgio Vasari.
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Galleria delle Carte Geografiche
La Galleria delle Carte Geografiche è stata realizzata per volere di Papa Gregorio XIII; consiste in 120 metri di affreschi che rappresentano 40 carte geografiche delle varie regioni d’Italia, ciascuna con la mappatura delle città principali. Alla fine, è possibile ammirare le vedute prospettiche di Ancona, Venezia, Civitavecchia e Genova, cioè città con i principali porti italiani del Cinquecento.
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Scala Elicoidale
Infine, ecco la Scala Elicoidale, una spettacolare struttura a chiocciola (elicoidale, appunto) a doppia spirale. Progettata negli anni Trenta del Novecento da Giuseppe Momo, grazie alla sua forma caratteristica consente a chi scende di incontrare chi sale (e viceversa). Leggenda narra che l’architetto Frank Lloyd Wright si sia ispirato proprio alla Scala Elicoidale per realizzare quella del Museo Guggenheim di New York.
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