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Locorotondo, il cuore della Valle d’Itria

Come suggerisce il suo nome Locorotondo è un piccolo borgo dalla pianta tondeggiante. Candido come le sorelle Alberobello, Ostuni, Cisternino e Martina Franca, visto dall’alto sembra un bottone di madreperla che biancheggia in mezzo al verde della Val D’Itria e dei suoi vigneti.

Ci troviamo in Puglia, nella parte meridionale dell’altopiano delle Murge, un’area nota soprattutto per le formazioni calcaree, i tufi e l’aspra vegetazione. Qui si è compiuta una straordinaria scoperta paleontologica con il ritrovamento dell’Uomo di Altamura, che ha fornito una testimonianza preziosa del legame millenario tra l’uomo e questo territorio. 

Tra le strade di Locorotondo

Dentro il paese, mentre passeggiate con il naso all’insù catturati dalla bellezza di certi balconi fioriti, potreste sentirvi confusi: vi trovate in una cittadina del Nord Europa oppure nel profondo sud italiano? Le cummerse, le abitazioni tipiche di Lorotondo, hanno infatti tutte il tetto a spiovente e si ergono sopra palazzine bianche candide, disposte in circolo intorno al centro del borgo. Molti gli scorci caratteristici e i belvedere da fotografare, soprattutto quando il sole tramonta e accende le mura bianche di un colore che cinge il visitatore come in un abbraccio. 

Non perdetevi la Scalinata dei Templari, che vi permette di costeggiare il borgo passando attraverso i vigneti, il palazzo Morelli, residenza signorile risalente al XVIII secolo decorata con bellissimi affreschi e la Chiesa Madre di San Giorgio. Tra i luoghi di culto vale la pena visitare anche la Chiesa di Santa Maria la Greca, che presenta sulla facciata un rosone moderno dall’aspetto molto ricco che contrasta con lo stile antico e semplice dell’edificio.

La Torre dell’Orologio, costruita nel XVIII secolo, in passato fungeva da sede universitaria, mentre oggi ospita l’Archivio Storico della città di Locorotondo e il Centro di Documentazione Archeologica sull’Insediamento Neolitico Grofoleo.

Non dimenticate inoltre di passare da piazza Vittorio Emanuele e informarvi per salire sulla terrazza panoramica, dalla quale potrete godere di una vista spettacolare sulla Valle d’Itria, con le città di Martina Franca e Cisternino che si stagliano all’orizzonte.

E siccome i trulli di Alberobello distano appena 10 minuti in macchina potrebbe venirvi voglia di visitarne qualcuno: il più antico della regione (datato 1509) è proprio qui, in contrada Marziolla, ma trovandosi su una proprietà privata è visitabile solo su prenotazione. 

Foto : Unsplash

I dintorni di Locorotondo

Fuori dal borgo si possono contare circa 150 contrade ovvero agglomerati di trulli che si sviluppano attorno a uno spazio comune chiamato “jazzéle”.

Poiché Alberobello, Ostuni, Cisternino e Martina Franca si trovano a brevissima distanza da Locorotondo l’occasione potrebbe essere ghiotta per partire alla scoperta della Puglia più bella, girando in auto o in bicicletta e perdendosi tra muretti a secco e uliveti.

Sulla costa adriatica potrete scoprire splendide spiagge sabbiose e piccole baie lambite da un mare limpido, tutte situate a breve distanza da Locorotondo, così come il Parco Naturale delle Dune Costiere, caratterizzato da una vasta distesa di sabbia chiara circondata da alte dune ricoperte da ginepri secolari.

Se l’idea di un piacevole picnic immersi nel verde vi piacesse potreste recarvi al Bosco delle Pianelle, nel comune di Martina Franca: si estende su una superficie di 1200 ettari e offre un ambiente naturale incontaminato.

Locorotondo nel piatto

Quando si visita Locorotondo non può mancare l’esperienza gastronomica: ogni boccone è un viaggio nel tempo e nelle tradizioni culinarie di questa terra, fortemente legata al consumo di carne d’agnello e al sapore rustico e selvaggio delle verdure di campagna.

In trattoria e al ristorante troverete per esempio -menzionate tra le specialità locali- le “ciallédde“, un piatto povero a base di pane raffermo e prodotti dell’orto, o i “ciceri e tria“, un tipo di pasta fatta in casa con farina di grano duro accompagnata da ceci.

Nei menù primaverili è onnipresente il macco con le verdure, una deliziosa purea di fave bianche accompagnata con cicoria, cicerbita e tarassaco. Se poi le avete assaggiate solo fuori dalla Puglia dovete assolutamente tuffarvi in un piatto di autentiche orecchiette alle cime di rapa.

Per gli amanti dei sapori più forti c’è la carne d’agnello. Le “gnumerèdde suffuchète” consistono in involtini di interiora di agnello avvolte nella trippa: preparati con cura e pazienza, vengono cotti a lungo in umido con pomodoro, pecorino e aromi.

La carne al fornello di Locorotondo, invece, si distingue per la sua tenerezza e per il sapore avvolgente. Qui la carne d’agnello viene cotta al forno, lentamente, finché i succhi succulenti non si amalgano con le spezie e gli aromi.

Tra le altre prelibatezze è doveroso citare la frittata di lampascioni, arricchita con cipolla selvatica tipica della zona, la carne d’asino, il capocollo di Martina Franca -che è Presidio Slow Food- e i formaggi freschi come ricotte, burrate e caciotte, in genere serviti insieme a focacce, frise, frittelle e taralli.

Tra i vini locali da degustare provate la Verdeca e il Bianco d’Alessano, entrambi bianchi delicati e molto apprezzati per la loro capacità di esaltare i sapori della Puglia.

Autore : Eleonora Di Mauro

Copertina: unsplash

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