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La circumnavigazione dell’Italia: Trieste  

Cominciamo da Trieste un giro d’Italia che ci porterà a conoscere i luoghi più belli e interessanti dei quasi ottomila chilometri costieri del  Bel Paese.  

Trieste è il capoluogo del Friuli Venezia Giulia; si affaccia sull’omonimo golfo nella parte più settentrionale dell’Adriatico a pochi chilometri dal confine con la Slovenia e vanta una storia avvincente, colma di avvenimenti che l’hanno vista essere città imperiale prima che capoluogo, caratterizzata da vittorie e sconfitte che l’hanno resa la città meravigliosa che è attualmente.  

Il suo ruolo, poi, è determinante: rappresenta da secoli un ponte tra l’Europa centrale e quella meridionale, raccogliendo caratteri mediterranei, slavi e mitteleuropei. Città cosmopolitamultilingua e sempre aperta alle sfide, rientra tra le destinazioni di viaggio preferite sia da italiani, sia da stranieri provenienti da tutto il mondo.  

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La storia di Trieste 

Le origini di Trieste sono antichissime ma, purtroppo, sono poche le testimonianze giunte fino ai giorni nostri. Per quello che è stato possibile ricostruire, si sa che il suo territorio  è stato, fin dal II millennio a.C. oggetto di insediamenti preistorici. In particolare, si ricordano i castellieri, cioè villaggi di piccolissime dimensioni costruiti su alture e protetti da fortificazioni realizzate in pietra.  

Intorno al 50 a.C. il borgo diventa colonia romana; viene circondato da cinta murarie e, successivamente, arricchito con maestose costruzioni come il Foro e il Teatro, di cui ancora oggi rimangono alcuni resti.  

Dal III secolo d.C., poi, la colonia viene ripetutamente invasa dai barbari, per trovare una certa stabilità solo alla metà dell’Ottocento sotto il potere del Vescovo Giovanni.  

Trieste diventa un libero comune solo nel Trecento ma, a causa delle continue minacce alla sua autonomia, richiede la protezione di Leopoldo III d’Austria, con il quale si instaura una lunga amicizia.  

Il passaggio alla città moderna che tutti conoscono avviene durante i primi anni del Settecento, quando Carlo VI d’Austria decreta, con un editto, la libertà di navigazione. 

Le porte del commercio di spalancano e la città diventa Porto Franco. In seguito, grazie agli investimenti di Maria Teresa e Giuseppe II, i traffici si intensificano e attirano sempre più persone provenienti da ogni parte del mondo, trasformando la città in un crogiolo di culture, un punto di riferimento per culti, dialetti, religioni e tradizioni differenti.  

Data la crescita demografica, l’antico borgo non è più in grado di accogliere tutti gli abitanti; di conseguenza, la città si espande verso il mare, collegando i vari colli che si ergono dall’interno verso la costa. La crescita economica è dell’Ottocento, un’epoca in cui l’impero asburgico fa di Trieste un vero e proprio fulcro di scambi economici, culturali e politici.  

La città torna a essere italiana nel 1918; durante la seconda guerra mondiale perde le terre della penisola istriana, che passano alla Jugoslavia, e affronta un periodo buio. Al termine della guerra il governo jugoslavo ha preteso a lungo il potere su Trieste e, solo nel 1954, la città torna a essere definitivamente italiana. 

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Cosa fare e vedere a Trieste 

Trieste viene spesso considerata una semplice città di passaggio per coloro che decidono di trascorrere le vacanze estive in Istria o in Slovenia; è un vero peccato, perché merita di essere conosciuta non solo per la sua storia, ma anche per i monumenti che custodisce al suo interno. Nonostante la fama di elegante dcadenza che la contraddistingue, Trieste è “una città con una scontrosa grazia”, così come amava definirla lo scrittore triestino Umberto Saba. 

Trieste, quindi, non è la tipica città da cartolina che accoglie i visitatori in un clima festoso e accogliente, con paesaggi mozzafiato e attrazioni turistiche; è più un luogo  timido e riservato che, offre la sua gioia e al sua incantevole grazia a chi desidera conoscerlo a fondo. Scopriamo cosa vedere a Trieste. 

Piazza Unità e Molo Audace 

La piazza principale di Trieste è Piazza Unità; nata come Piazza San Pietro, prima di assumere il suo nome attuale, passa anche per Piazza Grande. I triestini ne vanno fieri, perché è una delle più grandi piazza affacciata sul mare in tutta Europa.  

Partendo da sinistra, si susseguono diversi palazzi prestigiosiPalazzo della Luogotenenza austriaca (sede della Prefettura), Palazzo StrattiPalazzo Modello (sede del Municipio), Palazzo Pitteri e Palazzo della Regione.  

La piazza accoglie anche la Fontana dei Quattro Continenti, realizzata nel corso del Settecento; si tratta di un’allegoria, appunto, dei quattro continenti Europa, Asia, Africa e America.  

Davanti alla piazza, invece, si trova il Molo Audace, che prende il suo nome dalla prima nave entrata nel porto cittadino dopo la fine del primo conflitto mondiale e l’annessione di Trieste all’Italia.  

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Borgo Teresiano 

Un luogo tipico di Trieste è il Borgo Teresiano, che deve il suo nome a Maria Teresa imperatrice d’Austria. Si tratta di un quartiere attraversato dal Canal Grande e che, in passato, consentiva di trasportare le merci all’interno della città. La vista migliore del borgo si ha dal Ponte Rosso, famoso per il secolare mercatino di frutta, verdura e fiori.  

Fa da sfondo la Chiesa di Sant’Antonio Nuovo, la più grande di Trieste, nata inizialmente come Tempio Serbo-Ortodosso di San Spiridione e Chiesa Greco-Ortodossa di San Nicolò. 

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Cattedrale di San Giusto 

La Cattedrale di San Giusto è la chiesa più importante di Trieste; si trova sull’omonimo colle che sovrasta la città ed è il risultato dell’unione tra la Chiesa di Santa Maria e la Chiesa di San Giusto edificata nel Trecento.  

Presenta una facciata molto semplice, arricchita da un grande rosone gotico e da un portale centrale in stile romano. Sopra la porta si trova una lapide che rimanda al bombardamento austro-inglese del 1813 contro le truppe napoleoniche. Alcune palle di cannone sono ancora oggi visibili nel muro del campanile.  

Dalla sinistra della Cattedrale si accede al Battistero e al Museo con il Tesoro; accanto, poi, si erge il Castello di San Giusto, un altro simbolo di Trieste, realizzato per volere degli imperatori d’Austria a scopo difensivo.  

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Castello di Miramare  

Il Castello di Miramare di Trieste è nato come nido d’amore dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo e della moglie Carlotta del Belgio. Si affaccia sul mare e gode di ampi spazi verdi. Purtroppo è protagonista di una storia molto triste: Ferdinando viene fucilato prima di potervi abitare e Carlotta, impazzita per la perdita, ha vissuto in un castello adiacente più piccolo prima di fare ritorno in Belgio.  

Il castello vanta uno stile piuttosto eclettico, che racchiude elementi gotici, rinascimentali e medievali. In piano terra era riservato agli appartamenti di Massimiliano e Carlotta, mentre il primo piano era destinato agli ospiti. Attualmente, il parco del castello è tra i luoghi preferiti dei triestini, che amano fare lunghe passeggiate al suo interno.  

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Caffè storici  

Si racconta che James Joyce abbia scritto diverse pagine dell’”Ulisse” e di “Gente di Dublino” seduto ai tavoli della famosa Pasticceria Pirona di Trieste. Durante il suo soggiorno in città, infatti, non era raro vedere lo scrittore scrivere o leggere assaporando un dolce o un caffè. Ma non era il solo: anche Saba, Svevo e Stendhal amavano comporre le proprie opere nei pressi degli storici caffè cittadini.  

Nonostante il passare del tempo pare che nulla sia cambiato e i caffè storici rimangono punti di attrazione immortali; tra i principali si ricordano il Caffè degli Specchi, il Caffè Tommaseo, il Caffè San Marco e il Caffè Pirona.  

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Museo Revoltella 

A Trieste non mancano, ovviamente, i luoghi di cultura; ecco il Museo Revoltella, che prende il suo nome dal barone Pasquale Revoltella il quale, alla fine dell’Ottocento, ha donato alla città il suo palazzo e tutte le sue opere d’arte.  

Il percorso museale è costituito da più piani: al piano terra si trova la sezione introduttiva, al secondo piano c’è l’appartamento privato del barone e si accede alla sala da pranzo, alla camera da letto e al famoso “salotto verde”, al secondo piano ci sono diverse sale di rappresentanza sontuosamente decorate. All’interno, poi, esiste un’intera sezione dedicata all’arte contemporanea.  

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Le statue  

La città di Trieste è ricca di statue, poste qua e là in vari punti. Tra le più importanti ne segnaliamo quattro in particolare:

  • la statua di James Joyce posta su Ponte Rosso, sul Canal Grande; 
  • la statua di Gabriele D’Annunzio in Piazza della Borsa, seduta su una panchina con le gambe incrociate; 
  • la statua di Umberto Saba in Via Dante Alighieri, che sembra dirigersi verso la libreria;  
  • la statua di Italo Svevo in Piazza Attilio Hortis, con un cappello e un libro in mano.  

Inoltre, sul Lungomare, nei pressi del Teatro Verdi, si trova la statua delle Ragazze di Trieste: sono due donne triestine (le mule, in dialetto) che stanno cucendo il tricolore. Si tratta di un simbolo patriottico, realizzato nel 2004 in occasione del 50esimo anniversario dell’annessione di Trieste all’Italia.  

All’interno del Parco della Rimembranza, poi, si può ammirare il Monumento ai Caduti di Trieste dedicato ai soldati morti durante la prima guerra mondiale. Vengono raffigurati cinque soldati nudi, di cui uno ferito e gli altri intenti a proteggerlo.  

Da vedere anche la statua dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, collocata nei giardinetti antistanti la stazione ferroviaria, e la statua di Nazario Sauro, ufficiale di marina, in Piazzale Marinai d’Italia.  

Risiera di San Sabba  

Se il viaggio è, in primis, scoperta, allora una tappa alla Risiera di San Sabba è praticamente d’obbligo. Consiste in una stabilimento per la pilatura del riso che, tra il 1923 e il 1943, è stato trasformato dai nazisti in un campo di prigionia. Al suo interno sono stati deportati ostaggi, partigiani, ebrei e detenuti politici.  

Qui sono morte oltre 3.500 persone. La ciminiera e il forno sono stati distrutti dagli stessi nazisti nel tentativo di nascondere i loro crimini ma, ovviamente, i sopravvissuti ne hanno raccontato l’esistenza.  

Oggi, la Risiera di San Sabba è un museo; sui suoi muri rimangono tuttora scritte sbiadite che ricordano l’orrore e molte testimonianze sono state raccolte nella Sala delle Commemorazioni.  

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Faro della Vittoria  

Altro simbolo del patriottismo triestino è il Faro della Vittoria, che permette ai visitatori di guardare la città da una prospettiva diversa. Risale al 1923, quindi in pieno fascismo, ed è stato realizzato per commemorare i marinai italiani morti durante la prima guerra mondiale e anche per celebrare la vittoria italiana contro l’impero austro-ungarico. 

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Tram di Opicina 

Da ben 110 anni, il Tram di Opicina passa per il centro di Trieste. Al momento è fuori servizio, ma teoricamente il suo viaggio inizierebbe da Piazza Oberdan per passare da diversi punti panoramici della città.  

Dalla fermata dell’Obelisco si può passeggiare in Via Napoleonica, una strada panoramica che porta al Santuario Mariano.  

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Grotta Gigante 

Con una storia di 10 milioni di anni, la Grotta Gigante è stata scoperta per puro caso nel 1890. Si entra al suo interno attraverso una porta naturale e si scende verso la Grande Galleria a una profondità di circa 80 metri.  

La sala colorata è ricca di stalagmiti, stalattiti e colate di carbonato di calcio. Al centro si trova la stazione di ricerca geofisica dell’Università degli Studi di Trieste che studia i movimenti della crosta terrestre.  

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La Barcolana 

Da oltre cinquant’anni, la seconda domenica di ottobre, le acque del golfo di Trieste ospitano la regata internazionale Barcolana, una delle più affollate al mondo, che vede la partecipazione di mille barche a vela di ogni dimensione e con equipaggi sia di professionisti di fama mondiale che di dilettanti. Nel weekend della regata Trieste è gioiosamente invasa da barche ed  aquipaggi che aggiungono spettacolo e vita all’elegante citta giuliana. 

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Cosa mangiare a Trieste 

La città di Trieste, come ribadito più volte, è frutto dell’unione e delle contaminazioni di più popoli di origine mediterranea, mitteleuropea e slava; di conseguenza, anche la sua cucina è da scoprire, dato che i piatti nascono dalla commistione di più culture, anche molto differenti tra loro. 

Ecco i 10 piatti tipici ai quali è impossibile resistere:  

  • jota: consiste in una minestra a base di crauti, fagioli e patate insaporita con costine, cotenna o altra carne di maiale (affumicata o meno). Prima di servirla, si aggiungono i semi di kümmel, simili al cumino;  
  • gnocchi triestini: sono due le tipologie da provare assolutamente, cioè gli gnochi de pan e gli gnocchi de susini; i primi sono gnocchi di pane di grandi dimensioni, mentre i secondi sono ripieni di prugne, da gustare sia come primo piatto, sia come contorno per pietanze a base di carne;  
  • risi e bisi: il risotto con i piselli è diffuso in tutto il nord Italia ma, nella tradizione triestina, il riso è il vialone nano (che si gonfia in fase di cottura) che assorbe tutto il condimento rendendo il piatto super cremoso;  
  • sardoni in savòr alla triestina: Trieste è pur sempre una città di mare, quindi non possono mancare i piatti a base di pesce; questo, nello specifico, ha come protagonisti i sardoni “barcolani”, cioè acciughe pescate entro il primo loro anno di età, che vengono puliti, infarinati e fritti;  
  • canocie in busara: altro piatto a base di pesce, in particolare di scampi conditi con la busera, un mix di pepe, pan grattato, sale e vino bianco;  
  • cevapcici: si tratta di salsiccette di macinato misto (carne di maiale, manzo e agnello) insaporite con aglio, cipolla e paprika, impastati con vino bianco e olio extravergine di oliva e poi cotti alla brace;  
  • gulash: piatto tipico per eccellenza, a base di carne tagliata a pezzi e aromatizzata con paprika e cipolla e servita insieme agli gnochi de pan;  
  • granseole alla triestina: un secondo di pesce con pochi ingredienti, in primis in granseole, cioè un granchio di grandi dimensioni alla cui polpa vengono aggiunti olio, prezzemolo, sale e pepe;  
  • fave di Trieste: consistono in piccoli dolcetti di forma tonda a base di pasta di mandorla disponibili in diversi gusti (vaniglia, acqua di rose e cioccolato); 
  • presnitz alla triestina: altro dolce, stavolta a base di pasta sfoglia ripiena di noci, mandorle, pinoli, uvetta secca, zucchero, cioccolata, cannella, chiodi di garofano e rum.  

Ora che avete scoperto Trieste godetevela e preparatevi a seguirci nella prossima tappa della nostra circumnavigazione dell’Italia. 

Copertina: civitatis

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