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L.O.V.E. Libertà. Odio. Vendetta. Eternità.

 

L’artista italiano vivente più quotato sul mercato e una provocatoria opera in marmo di Carrara alta più di 4 metri. Parliamo, nello specifico, dell’artista-scultore Maurizio Cattelan e della sua opera L.O.V.E, che ha avuto il merito di dividere in due l’opinione pubblica. Divenuta il simbolo delle proteste contro il mondo dell’alta finanza, l’opera è una mano simbolo del saluto fascista, ma con la particolarità di avere le dita mozzate, fatta eccezione per il dito medio che svetta verso il cielo.

Sembra quasi un bel ‘vaffa’ verso il fascismo e verso la borsa. Un gesto irriverente e provocatorio, divenuto, da tre anni a questa parte, il dito più famoso e discusso di Milano. Non a caso è stato inaugurato proprio durante la crisi economica. L’installazione è stata posizionata al centro di Piazza Affari il 25 settembre 2010 di fronte a Palazzo di Mezzanotte, sede della Borsa di Milano. Inizialmente doveva essere un’opera temporanea, finché la proprietà non è passata definitivamente dall’artista al Comune di Milano. La scultura offre sostanzialmente due chiavi di lettura; una prettamente artistica, dove le dita mozzate e l’indice medio eretto indicano una sola via da percorrere, e l’altra, decisamente più diretta, che indica la strada da seguire.

Maurizio Cattelan gode da sempre della fama di artista provocatore. Le sue opere, che prendono forma da oggetti e persone del mondo reale, costituiscono il frutto di un’operazione dissacrante nei confronti di arte e istituzioni. Nel 1999 espose alla Royal Academy di Londra la ormai famosa scultura raffigurante Papa Giovanni Paolo II accasciato a terra colpito da un meteorite, opera che lo fece conoscere al mondo. Nel 2004, sempre a Milano, a fare scalpore furono tre manichini raffiguranti tre bambini appesi ad un albero. La sua ultima opera, Senza Titolo, considerata una storta di manifesto del suo lavoro, è stata battuta all’asta di Sotheby’s per ben otto milioni di dollari. Insomma, la provocazione nel sangue, unita ad una carriera da autodidatta, fuori quindi da ogni schema, e le sue naturali doti artistiche contribuiscono a fare di lui un artista di fama mondiale.

Naturalmente la scultura ha dato vita a varie discussioni tra i consiglieri della giunta comunale che, rimanendo piuttosto perplessi, hanno tentato di non farla esporre, soprattutto di fronte alla sede della Borsa Valori. L’arte contemporanea, si sa, talvolta diviene oggetto di accesi dibattiti e contrastanti opinioni. C’è chi la comprende, chi si sforza ma proprio non ci riesce, chi giura di aver colto il suo significato e il messaggio, e chi si arrende subito, senza nemmeno sforzarsi più di tanto.

Milano, la città italiana dove il design è di casa. Seducenti ispirazioni nell’ IT5 della settimana.

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