Tuttavia di questi pochi possono vantare il nobile titolo di maestro gelatiere, ruolo di grande importanza e rilievo che richiede anni e anni di sacrifici, oltre a un gusto e un “talento creativo” non comuni. Il termine stesso di gelatiere infatti indica l’addetto alla produzione, mentre il più diffuso termine di gelataio è usato per riferirsi in realtà unicamente all’addetto di vendita. Il titolo di maestro indica invece in ogni ambito colui il quale ha raggiunto, per esperienza e competenze acquisite, un grado di preparazione tale da poter formare altri apprendisti a cui tramandare le tecniche e i segreti appresi in una vita, anche se si parla di artigiani del gusto come in questo caso.
In tempi più moderni però, in un mondo molto diverso, regolato ed economicamente complicato, questo metodo di apprendimento non è quasi più praticato, a causa anche della nascita inevitabile di numerose scuole di formazione, che pur di ottimo livello perdono ovviamente quell’approccio personale, grezzo, appunto artigiano che era invece possibile respirare in bottega. Un mestiere d’altri tempi forse, ma in realtà attualissimo e nobile: in fondo come anche gli chef, i maestri gelatieri non si limitano a “cucinare”, in quanto il loro ruolo richiede creatività, brillantezza e originalità nell’accostare i sapori e nel creare e sperimentare sempre nuove tecniche e accostamenti, per portare avanti e far evolvere quella tradizione che proprio in questo modo è continuata per secoli nelle botteghe d’ Italia, sempre alla ricerca di un nuovo limite da superare e un nuovo gusto da inventare.