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I Castelli del Granducato di Parma

L’entroterra emiliano è ricco di tesori inestimabili; in particolare, il Granducato di Parma, come il Granducato di Piacenza è caratterizzato da una serie di castelli che meritano di essere visitati almeno una volta nella vita. 

Fonte: dal web

La storia dell’Emilia Romagna è stata segnata dalla dominazione di numerose famiglie, come Malatesta, Montefeltro, Farnese, Borbone, Pallavicino, Visconti, Gonzaga, Sforza e Malaspina che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato una traccia indelebile. 

In occasione di una visita in zona, ecco i Castelli del Granducato di Parma da non dover assolutamente perdere!

Antica Corte Pallavicina

L’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense consiste in un castello sul Po costruito agli inizi del Quattrocento. Al suo interno, lo chef Massimo Spigaroli accoglie i visitatori offrendo loro piatti gourmet super prelibati. 

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All’interno della Corte, è possibile ammirare arredi d’epoca e oggetti d’arte, vere e proprie testimonianze della gloria passata. Soggiornare tra le sue stanze significa prendersi una pausa dai ritmi quotidiani frenetici e potersi svegliare con il cinguettio degli uccellini che svolazzano tra vigneti, orti e frutteti. 

Castello di Compiano

Il Castello di Compiano sorge su un colle dell’omonimo borgo: si tratta di un edificio possente, con tre torri circolari e una quadrata, archi di ingresso, mura e giardino. Al suo interno, il castello è semplice ma raffinato; tra gli oggetti che è ancora possibile ammirare vengono custodite le storie di nobili dinastie, ed si possono compiere visite guidate tra le sale arredate della Marchesa Gambarotta. 

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Il Castello di Compiano ospita, inoltre, il Museo Internazionale Massonico: unico in Italia, propone ai visitatori una vasta collezione di oggetti della Massoneria Anglosassone degli ultimi trecento anni.

Castello di Montechiarugolo

La leggenda narra che la bellissima Fata Bema abbia vissuto all’interno del Castello di Montechiarugolo, in provincia di Parma. 

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Dopo aver attraversato un ponte levatoio, si fa ingresso in un’elegante dimora in pieno stile rinascimentale dove, ogni 19 maggio, il fantasma della Fata Bema fa il suo ingresso per portare fortuna ai presenti in omaggio alla leggende seicentesca.

Castello di Roccabianca

La costruzione del Castello di Roccabianca risale alla metà del Quattrocento ed è sempre stato identificato come il castello degli innamorati e degli amanti; ma non solo, perché è anche la dimora di liquori, aceto balsamico e acquaviti grazie alla presenza del Museo della Distilleria

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L’interno del castello custodisce preziosamente la lunga vicenda amorosa di Pier Maria Rossi con Bianca Pellegrini, portata avanti parallelamente alle nozze ufficiali con Antonia Torelli. Grazie alle recenti opere di restauro, sono stati riportati alla luce decori pregiati e stemmi araldici.

Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino

Il Castello di Scipione si trova sulle “colline del sale”: la sua realizzazione, avvenuta sempre in epoca medievale, è stata voluta dai Marchesi Pallavicino per la posizione strategica. 

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L’interno del castello conserva ancora oggi bellissimi arredi del Seicento, affreschi e decorazioni originali, che fanno da sfondo alle avventure di Uberto Il Grande e Rolando Il Magnifico. 

Castello di Tabiano

Il Castello di Tabiano si trova sulle prime colline che dominano sulla Pianura Padana, il che regala un panorama davvero mozzafiato. Si tratta di uno dei più importanti edifici di difesa dell’epoca feudale emiliana, voluto dai Marchesi Pallavicino per un maggior controllo sulla Via Francigena. 

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Dopo un lungo periodo di contese, nell’Ottocento il castello è diventato un’abitazione privata e un centro agricolo che, fino agli anni Novanta, ha prodotto grandi quantità di Parmigiano reggiano. Dal 2005, invece, il castello è diventato una sorta di albergo di lusso con stanze, suite e appartamenti, oltre che sale riunioni e ristoranti. 

Castello di Torrechiara

La storia d’amore tra Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini continua anche nel Castello di Torrechiara: tutte le stanze interne parlano di loro attraverso le decorazioni, gli arredi e gli affreschi. 

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Il nome Torrechiara deriva da “torchio”, proprio perché l’omonimo borgo sorge nel cuore della valle dove in passato si produceva olio, mentre oggi si producono vini di ottima qualità. 

Castello di Varano De’ Melegari

Un altro edificio di inestimabile valore è il Castello Pallavicino di Varano De’ Melegari, sorto in epoca medievale con scopo difensivo e strategico per volere della famiglia Pallavicino. 

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Il suo aspetto maestoso e imponente si deve all’ampliamento commissionato da Galeazzo Visconti, che decise di trasformarlo in una vera e propria fortezza dotandolo di tre torri massicce e un cancello centrale. 

Secondo la leggenda, all’interno del castello si aggirerebbe ancora oggi il fantasma di una giovane donna vestita di bianco, probabilmente quello di Beatrice Pallavicino: madre di quattro figli, che morì in circostanze misteriose a soli 21 anni. 

Fortezza di Bardi

La Fortezza di Bardi è davvero straordinaria, semplicemente per il fatto che da oltre mille anni si trova arroccata su uno sperone di diaspro rosso. 

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Visitare l’interno di questo castello equivale a rivivere il clima tipico del Medioevo, soprattutto al Bastione di Artiglieria voluto da Manfredo Landi Il Magnifico nel Quattrocento, nonché la storia d’amore tra i due giovani amanti Soleste e Moroello: comandante delle truppe lui, figlia del castellano promessa dal padre in sposa a un altro uomo lei. 

Reggia di Colorno

Infine, ecco la Reggia di Colorno, la celebre dimora estiva dei Duchi di Parma, dei Farnese, dei Borbone e in particolar modo di Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone. A quest’ultima, infatti, si deve la presenza di un magnifico giardino alla francese. 

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L’interno della reggia è splendido, con arredi, stucchi e affreschi che esprimono ancora oggi il tipico lusso della corte ducale. In occasione di una visita, è consigliato fare un salto all’Osservatorio Astronomico e alla maestosa cappella di corte. 

É bene ricordare, inoltre, che dal 2004 alcuni spazi inizialmente destinati alle cucine e ad altri ambienti servizio sono diventati la sede dell’ALMA, cioè La Scuola Internazionale di Cucina Italiana

Copertina: dal web

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