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Galleria Borghese, Roma

Roma, capitale d’Italia dalla storia plurimillenaria, è estremamente ricca di edifici, monumenti, musei e luoghi in generale da dover visitare almeno una volta nella vita. Tra le attrazioni capitoline alle quali non è assolutamente possibile resistere rientra la Galleria Borghese, ospitata all’interno di Villa Borghese, un edificio costruito all’inizio del Seicento che, a sua volta, si trova nell’omonimo parco al centro di Roma. 

Nello specifico, Villa Borghese è composta da un piano terra in cui, accedendo dal salone Mariano Rossi, è possibile percorrere le altre 8 sale presenti, ciascuna con un nome e un tema specifici. 

Al primo piano ci sono altre 12 sale e un vestibolo, mentre all’ultimo piano si trovano i Depositi, una sorta di “seconda pinacoteca” all’interno del museo che ospita circa 260 dipinti disposti su due livelli. Nel salone centrale, invece, domina la grande tela di Lavinia Fontana che raffigura Minerva mentre si veste, circondata da quadri del Cinquecento e del Seicento.

Per completare in bellezza, Villa Borghese è dotata anche di un ampio giardino, che poi è anche il parco più famoso di tutta Roma, che ospita l’Uccelliera. Realizzato tra il 1617 e il 1619 dall’architetto Giovanni Vasanzio, il padiglione ospita in alcuni momenti dell’anno mostre o installazioni temporanee in ambito artistico e architettonico.

Qui di seguito, ecco le 10 opere da vedere assolutamente all’interno della Galleria Borghese:

La scultura di Paolina Borghese Bonaparte nelle vesti di Venere vincitrice

La scultura di Paolina Borghese Bonaparte nelle vesti di Venere vincitrice è senza alcun dubbio la più famosa della Galleria. Si trova nella Sala 1 al piano terra, dove ha ripreso vita nel 1889 dopo decenni di clausura all’interno di una cassa per volere di Camillo Borghese.

Foto : Galleria Borghese

La statua di Apollo e Dafne

La statua di Apollo e Dafne si trova nell’omonima sala. Apparteneva, un tempo, alla collezione del cardinale Scipione Borghese e il gruppo scultoreo del Bernini realizzato intorno al 1622 riprende la scena di una favola di Ovidio. 

La statua Il ratto di Proserpina

La Sala degli Imperatori, così chiamata perché ospita appunto i busti marmorei di tutti gli imperatori romani, accoglie anche la straordinaria statua Il ratto di Proserpina di Bernini. Secondo quanto raccontato dalla leggenda, la giovane Proserpina sarebbe stata rapita da Plutone, dio degli Inferi, nei pressi di Enna. 

L’Autoritratto in veste di Bacco (Bacchino malato)

All’interno della Sala del Sileno, poi, si possono ammirare ben 6 dei 12 dipinti del Caravaggio posseduto dal Cardinale Borghese; tra questi ecco la tela dell’Autoritratto in veste di Bacco, facente parte di una serie di dipinti confiscati dalla Chiesa nel 1607 al Cavalier d’Arpino che, probabilmente, intendeva affidarli proprio al cardinale. Si ritiene che questo dipinto sia un autoritratto del Caravaggio in occasione di un suo ricovero presso l’Ospedale della Consolazione.

Il dipinto Dama con liocorno

Al primo piano, nella Sala di Didone, si trovano alcuni dipinti di Raffaello, compreso quello raffigurante la Dama con liocorno: si tratta di una giovane donna fiorentina che, in base agli accessori e agli ornamenti sfoggiati, si ritiene potesse essere in procinto di sposarsi e che il dipinto, quindi, fosse un regalo di nozze.

Il Ritratto di uomo

La Sala di Ercole, ancora, custodisce un famoso dipinto del Parmigianino, cioè il Ritratto di uomo che, probabilmente, corrisponde a quello di un nobile. 

Il dipinto Susanna e i vecchioni

Il dipinto Susanna e i vecchioni si trova nella Sala di Giove e Antiope. Realizzato da Rubens, proviene sempre dalla collezione del Cardinale Borghese. Il tema rappresentato è biblico, tratto precisamente dall’Antico Testamento, con protagonista Susanna intenta a rifiutare le avance di alcuni vecchi intorni a lei.

Il dipinto Testa di giovane ridente

Il dipinto Testa di giovane ridente, di Annibale Carracci, si trova nella Sala di Elena e Paride e apparteneva alla collezione del cardinale Borghese dal 1693. Rappresenta in giovane che ride indossando gli abiti tipici della maschera bolognese (il dottore).

La tela Amor sacro e amor profano

La tela Amor sacro e amor profano di Tiziano è conservata nella Sala di Psiche. La sua storia è legata alle nozze tra un veneziano segretario del Consiglio dei Dieci e la figlia di un giurista risalenti ai primi del Cinquecento. 

La tavola Orfeo incanta gli animali

Prima di lasciare la Galleria Borghese, è obbligatorio osservare la bellissima tavola Orfeo incanta gli animali di Jan Bruegel il Vecchio. Si tratta di una replica di bottega di un tema molto diffuso tra i pittori fiamminghi dell’epoca: Orfeo che suona e, così facendo, incanta gli animali del bosco. 

Questo e molto altro attendono i visitatori che decidono di immergersi tra le meraviglie di Villa Borghese e Galleria Borghese: storia, arte e cultura si mescolano con leggende e tradizioni, per incantare chiunque si trovi a passare tra i corridoi e rendere l’esperienza tanto mistica, quanto impressionante. 

Copertina : Storiaviva Viaggi

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