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5 Posti da visitare a Mantova

Se non avete ancora mai visitato Mantova, forse è arrivato il momento di farlo! Perché la città custodisce numerose bellezze pittoriche, architettoniche e paesaggistiche. Assolutamente consigliata! Mantova ha affascinato intere generazioni di scrittori, da Torquato Tasso a Baudelaire, da Dickens a Huxley, da Corrado Alvaro al poeta Guido Piovene che, in modi diversi, hanno espresso le emozioni e le sensazioni che la città ha suscitato in loro. Ed è qui nacque il grande poeta latino Virgilio. Attorniata su tre lati da tre laghi artificiali anticamente concepiti per la difesa della città, Mantova, comune del Parco del Mincio, sembra magicamente nata da quelle acque che una leggenda narra siano le lacrime della profetessa Manto, acque in grado di trasmettere capacità profetiche a coloro che le avessero bevute. Occupata da Goti, Bizantini, Franchi e Longobardi, fu dominata dalla Signoria dei Bonacolsi, poi scalzata da quella dei Gonzaga. Proprio con Federico Secondo Gonzaga, insignito del titolo di Duca di Mantova, in epoca rinascimentale la città visse uno dei suoi massimi splendori.

Centro storico

Il cuore antico della città è Piazza Sordello, grande piazza di forma rettangolare dedicata al poeta trovatore Sordello da Goito, citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia, in cui si innalzano il complesso monumentale di Palazzo Ducale, i palazzi bonacolsiani e la Cattedrale. Il centro storico della città è raggiungibile attraversando Ponte San Giorgio ed è percorribile a piedi o in bicicletta. Il punto di partenza ideale è il Castello di San Giorgio, maestoso castello quattrocentesco commissionato da Francesco Primo Gonzaga facente parte del grande complesso di Palazzo Ducale. In alto, sulla torre di destra potrete scorgere la finestra della bellissima Camera degli Sposi o Camera Picta che Mantegna affrescò in onore di Ludovico Gonzaga e della moglie Barbara di Brandeburgo. Il Duomo, invece, è dedicato a San Pietro, e sorge sul lato destro della piazza. Si tratta di una costruzione molto antica, che merita di essere visitata per la sua particolare struttura architettonica a cinque navate e per la ricchezza di opere e dipinti di artisti rinascimentali quali il Ciampi, il Ghisi e il Viani. (Per saperne di più, clicca qui)

Palazzo Ducale

Prendetevi un pomeriggio per visitare e ammirare questo splendido complesso monumentale, poiché la sua vastità è proprio ciò che lo rende unico. Costruito dai Gonzaga e articolato su 34.000 mq., con oltre 500 stanze, 70 appartamenti di rappresentanza, 15 cortili e giardini interni, è la corte più grande d’Europa. Quasi una città-palazzo. Qui, nell’intento di rivaleggiare con le Corti delle più prestigiose capitali d’Europa dell’epoca, commissionarono straordinarie opere d’arte ad artisti, pittori, architetti e decoratori tra i più capaci e noti di quel tempo. L’edificio è costituito da diversi nuclei legati tra loro da gallerie o corridoi, con vie, cortili, giardini interni e cortili pensili, e al suo interno custodisce infiniti tesori. Tra quelli che non dovete mancare, ricordiamo la Camera degli Sposi, le Stanze di Pisanello, la Corte Vecchia, l’Appartamento degli arazzi di Raffaello, la stanza col Soffitto del labirinto e l’Appartamento di Isabella d’Este da vedova. Vi ricordiamo che si può visitare tutti i giorni eccetto il lunedì; solo per la visita alla Camera Picta è necessaria la prenotazione. (Per saperne di più, clicca qui)

Camera degli Sposi

La celeberrima Camera degli Sposi, chiamata nelle cronache antiche Camera Picta “camera dipinta”, è una stanza collocata nel torrione nord-est del Castello di S. Giorgio. È famosa per gli affreschi che ricoprono le sue pareti, capolavoro di Andrea Mantegna. L’artista studiò una decorazione ad affresco che investisse tutte le pareti e le volte del soffitto, adeguandosi ai limiti architettonici dell’ambiente, ma al tempo stesso sfondando illusionisticamente le pareti con la pittura, come se lo spazio fosse dilatato ben oltre i limiti fisici della stanza. Il tema generale è una celebrazione politico-dinastica dell’intera famiglia di Ludovico Gonzaga con l’occasione dell’elezione a cardinale di Francesco Gonzaga. Una piccola curiosità: i Gonzaga amavano moltissimo i cavalli ma anche i cani, tanto che, nell’ala rivolta al lago Inferiore, c’è un cortile pensile dedicato interamente ai cani, in cui una lapide ricorda “Oriana cagnolina celeste”. Tra i motivi floreali a fregio delle pitture, cercate di non perdervi l’autoritratto di Andrea Mantegna. (Per saperne di più, clicca qui)

Palazzo Te

A proposito di questo luogo, Giorgio Vasari disse: “Un poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a cena per ispasso”. Il palazzo fu interamente pensato, decorato e dipinto da Giulio Romano, collaboratore di Raffaello. É un meraviglioso esempio di perizia tecnica, colore, architettura e pittura, in stile rinascimentale. Antica base di addestramento degli amati cavalli di Ludovico Secondo Gonzaga, l’isolotto del Tejeto o del Te, un tempo acquitrinosa palude, fu prescelto da Federico come luogo ideale in cui edificare una dimora destinata esclusivamente al ricevimento di illustrissimi ospiti, al divertimento e allo svago in compagnia della propria amante Isabella Boschetti. La Sala Grande dei Cavalli (sala da ballo), la Sala delle Aquile (camera da letto del Duca), la Sala di Amore e Psiche (sala da pranzo), sono tutte splendidamente affrescate e propongono mitologie e favole pagane che alludono sia all’amore di Federico per Isabella sia all’amore dei Gonzaga per i cavalli e ad altre caratteristiche della personalità di Federico e del suo voluttuoso temperamento. (Per saperne di più, clicca qui)

Basilica di Sant’Andrea

Con-cattedrale della città, la Basilica si affaccia su Piazza Mantegna. È la più grande chiesa di Mantova, opera di Leon Battista Alberti, che riuscì a creare un capolavoro dell’architettura rinascimentale, ma anche un modello di spazio sacro ripreso poi in innumerevoli chiese sparse in tutto il mondo. Nomi illustri come Mantegna, Correggio, Juvarra, Canova e molti altri ancora hanno collaborato alla sua realizzazione. L’interno e’ costituito da un’unica ampia navata coperta da una volta a botte. La cappella più nota della Basilica è quella intitolata a S. Giovanni Battista, universalmente nota perché è la cappella funeraria di Andrea Mantegna che, nel 1504, due anni prima di morire, dispose di essere qui sepolto. Degna di nota è la cripta, che conserva due reliquiari con terra intrisa del Preziosissimo Sangue di Cristo che avrebbe portato il soldato romano Longino. Di Mantegna ricordiamo il Battesimo di Cristo e la Sacra Famiglia e famiglia del Battista.Tra le altre opere d’arte segnaliamo una grande pala d’altare, la Madonna col Bambino in trono tra i santi Sebastiano, Silvestro, Agostino, Paolo, Elisabetta, Giovannino e Rocco, di Lorenzo Costa il Vecchio. (Per saperne di più, clicca qui)

 

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