In un tripudio di colori ed emozioni, di terra di mare e a tavola la Sardegna è tra le mete preferite dei viaggi di italiani e stranieri, soprattutto in estate: dal mare limpido e cristallino, passando per le spiagge caraibiche e terminando con i paesaggi dell’entroterra semplicemente irresistibili, l’isola si rivela un vero e proprio angolo di paradiso sulla terra.
La Sardegna si distingue anche per la sua tradizione culinaria, che si esprime attraverso una cucina antica, ricca di storia, cultura e sapori intensi e decisi. Le materie prime provengono dalle zone boschive dell’entroterra, quindi dalla tradizione agro-pastorale, ma anche dal mare e dalla pesca, sprigionando tutta la loro autenticità e la loro inimitabili genuinità.
Ecco perché nelle ricette sarde sono previsti insaccati e formaggi di vari tipi, così come altri ingredienti tipici dell’isola: è il caso del pane carasau, un pane sottilissimo che cambia nome a seconda del condimento, della bottarga di tonno e muggine, del sanguinaccio o delle salsicce aromatizzate.
La domanda, quindi, sorge spontanea: quali piatti bisogna assolutamente provare in occasione di una visita in Sardegna? Di seguito, la “rosa” dei 10 piatti must da non dover perdere!
Culurgiones
Si parte con i primi piatti, in particolare con i culurgiones, cioè una pasta ripiena di patate, menta e pecorino, dalla forma allungata e decorati con un bordo appuntito che ricorda una spiga. Esistono diverse varietà di culurgiones, il cui condimento cambia in base alla zona, ma quello più diffuso e apprezzato prevede una salsa semplice a base di pomodoro e basilico.
Foto : Fooby
Zuppa gallurese
La zuppa gallurese, meglio conosciuta come “suppa cuata”, ha origine in Gallura, nel nord della Sardegna ed è composta da diversi strati di pane raffermo conditi con formaggio, brodo a base di carni miste e vari aromi come menta e prezzemolo. Il tutto viene cotto in forno, ottenendo un risultato molto simile a quello delle classiche lasagne.
Favata
Durante il periodo del Carnevale e in primavera in Sardegna inizia la raccolta delle fave, soprattutto nella provincia di Sassari, Cagliari e Santa Teresa di Gallura; proprio in queste zone, la favata è un vero e proprio piatto tipico a base di carne di maiale, fave e pane carasau, cucinati lentamente in acqua insieme a peperoncino rosso e finocchietto selvatico.
Malloreddus
Dal latino “mallolus”, cioè una determinata varietà di gnocco, il malloreddu spagnolo è proprio un piccolo gnocco (noto anche come gnocchetto sardo, appunto) preparato con semola di grano duro, acqua e sale dalla caratteristica forma a conchiglia rigata. A volte, i malloreddus vengono colorati di giallo utilizzando lo zafferano per poi essere gustati insieme al ragù di carne, ma esistono molte altre versioni: i malloreddus a mazza frissa, conditi cioè con una salsa a base di panna, e i maccarronis de orgiu, a base di orzo e conditi con ricotta grattugiata. Proprio grazie alla loro forma, i malloreddus sono perfetti per accompagnare salse a base di pesce, carne e/o verdure.
Sa fregula
Tra i prodotti più caratteristici e antichi dell’isola, la sa fregula si ottiene con un composto di semola di grano duro e acqua, arrotolato ed essiccato al sole su un setaccio di crine coperto da un canovaccio. Il nome deriva sempre dal latino, dal verbo “frisare” che significa “sminuzzare” o “sbriciolare” e, in effetti, la sa fregula non è altro che un insieme di granelli serviti in zuppe di carne, pesce o verdure.
Porceddu
Si arriva a uno dei piatti più iconici della Sardegna: il maialetto arrosto, conosciuto anche come porceddu, preparato con maialini da latte infilzati interi con uno spiedo e cotti in posizione verticale sulle graticole. Durante la cottura, vengono girati frequentemente per farli cuocere uniformemente e aromatizzati con foglie di mirto e rosmarino. Il porceddu è un piatto che richiede tempo e pazienza, dato che ci vogliono da 3 a 5 ore per una cottura ottimale. Il consiglio è di guastarlo con un bicchiere di vino rosso locale, dal corposo Cannonau alla più morbida Monica.
Pardulas
Ampiamente diffuse nelle regioni del Campidano e del Sulcis, le pardulas sono dei dolcetti tipicamente pasquali: si presentano come delle mini-torte ripiene di ricotta di pecora, zafferano e scorza di limone e aromatizzate con scorza di agrumi. In alcuni casi, il ripieno può contenere anche formaggio, il che conferisce loro il nome di casadinas. Il tutto viene, poi, avvolto con una sfoglia croccante a base di semola di grano duro e nell’hinterland sassarese si aggiunge anche dell’uva sultanina. Prima di essere servite, le pardulas vengono spolverate con abbondante zucchero a velo o ricoperte di miele.
Seadas
Le seadas sono il dolce sardo per eccellenza: consistono in frittelle preparate con un impasto di semola, farcite con pecorino fresco appena cagliato e aromatizzate con scorza di limone. É possibile gustarne due varianti: quella con formaggio cotto e quella con formaggio crudo, quest’ultima conosciuta come sa mandrona, cioè “in modo pigro”. Una volta pronte, le seadas vengono fritte e cosparse di miele in abbondanza.
Ispinadas
Antico piatto pastorale, le ispinadas sono degli spiedini di carne di pecora; in passato, infatti, l’ispinada era uno spiedo, appunto, di metallo molto piccolo che i pastori portavano con sé al pascolo per poi utilizzarlo nella preparazione di questi invitanti spiedini a base di carne di pecora. Grazie alle dimensioni ridotte dello spiedo, i pastori potevano cuocere la carne molto rapidamente senza, quindi, accendere un fuoco troppo grande.
Pane frattau e guttiau
Il pane carasau non è l’unica tipologia di pane prodotta e diffusa in Sardegna; esistono, infatti, anche il pane frattau e il pace guttiau: il primo si ottiene ammorbidendo il pane carasau nel brodo di carne o in acqua prima di condirlo con sugo di pomodoro, basilico e pecorino grattugiato; il secondo, invece, ha come ingrediente principale sempre il pane carasau che però, in questo caso, viene condito con olio extravergine di oliva, sale e rosmarino tostato e servito come antipasto o aperitivo per accompagnare salumi e formaggi.
Bottarga di muggine
La bottarga è un alimento storico della Sardegna. Si ottiene dall’essicazione delle uova del muggine, che vengono poi salate secondo un procedimento tradizionale. Fra le più rinomate c’è quella di Cabras, in provincia di Oristano.
Questo alimento pregiato e ricercato è perfetto da grattugiare sulla pasta, viene confezionato in baffe, e si presta a molte ricette grazie al suo sapore unico.
Aragosta alla catalana
Tipica di Algero l’aragosta alla catalana deve il suo nome a quando la città era nota come Barceloneta. È uno dei piatti più prelibati della cucina sarda e si prepara con la polpa del crostaceo unita a cipolla, cipollotto, sedano, pomodorini ed erba cipollina. Un trionfo di gusto.
Insomma, il buon cibo in Sardegna non manca di certo ma, per gustarlo al meglio, è consigliato accompagnare ogni pietanza con dell’ottimo vino locale doc, spaziando dal celebre Vermentino di Gallura al rinomato Cannonau.
Copertina: Fooby