Visitare i Musei Vaticani a Roma e non entrare all’interno della meravigliosa Cappella Sistina è semplicemente impensabile. Non è solo tra i monumenti più belli (e visitati) del Vaticano, ma è un vero e proprio scrigno di opere meravigliose, in particolare gli affreschi di Michelangelo Buonarroti.
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La Cappella Sistina, come struttura, fa parte del Palazzo Apostolico Vaticano, un edificio di oltre 1000 stanze che comprende anche i Musei Vaticani e l’appartamento papale. Ha una storia molto interessante e chiunque abbia camminato tra le sue navate ha potuto vivere un’esperienza carica di emozioni.
Breve storia della Cappella Sistina
La Cappella Sistina sorge sui resti della Cappella Magna per volere di Papa Innocenzo III; questa è l’ipotesi più accreditata, anche perché il Papa in questione è diventato famoso per le sue numerose contro gli eretici e per aver fatto costruire l’aula prima, cioè l’anticamera della Cappella Magna.
L’aula prima, tra l’altro, è perfettamente parallela alla Basilica di San Pietro e con la futura Cappella Sistina, ed è proprio questo che spinge a pensare che entrambe siano state realizzate per volere dello stesso Papa.
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La costruzione che è giunta fino ai giorni nostri è da attribuire, invece, a Papa Sisto IV, con l’obiettivo di recuperare i vari monumenti abbandonati durante il dominio avignonese. Di conseguenza, la Cappella Sistina non è stata costruita da zero, ma conservando le pareti medievali della precedente Cappella Magna (demolita, poi, nel Quattrocento).
Le decorazioni della Cappella Sistina
I lavori di decorazione pittorica degli interni della Cappella Sistina hanno inizio a metà Quattrocento: la parete ovest, dietro l’altare, è stata decorata dal Perugino, mentre la volta è opera di Piermatteo d’Amelia.
A seguito del cantiere aperto per la costruzione della nuova Basilica di San Pietro, nei primi del Cinquecento la Cappella Sistina subisce danni importanti; nonostante l’allora architetto di palazzo, il Bramante, provi a tamponare le crepe, purtroppo il celebre cielo stellato di d’Amelia risulta irrimediabilmente danneggiato.
Da qui, la decisione di Papa Giulio II della Rovere di affidare a Michelangelo Buonarroti la decorazione della volta. A metà Cinquecento, al pittore viene commissionato un altro affresco, da Clemente VII: il Giudizio Universale.
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L’opera è a lungo oggetto di dispute e discussioni tra Michelangelo e l’allora cardinale Carafa per la scelta stilistica del pittore di inserire dei nudi, considerati osceni. La diatriba è talmente accesa che, alla morte di Michelangelo, il Concilio di Trento introduce una legge che censura la nudità nell’arte religiosa.
Gli interni della Cappella Sistina
La struttura della Cappella Sistina ha una base rettangolare sormontata da una volta a botte ribassata. Nelle intersezioni tra la volta e le vele si formano delle lunette, 6 per la precisione, al di sotto delle quali si trovano delle finestre ad arco.
La volta, come già detto, è stata realizzata nel Cinquecento da Michelangelo ed è considerata un vero e proprio capolavoro della pittura italiana (e non solo). Le raffigurazioni raccontano le storie di Gesù e Mosè prima che quest’ultimo ricevesse le celebri tavole della legge.
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Gli altri affreschi, invece, della Cappella Sistina seguono il ritmo delle finestre che, per via della loro disposizione, scandiscono perfettamente lo spazio. Si possono dividere in tre grandi sezioni: inferiore, intermedio e superiore. Tra le opere più famose è doveroso ricordare:
- Storie di Mosè e Aronne
- Giudizio Universale, Michelangelo
- Partenza di Mosè per l’Egitto, Pietro Perugino
- Prove di Mosè, Sandro Botticelli
- Punizione dei ribelli, Sandro Botticelli
- Tentazioni di Cristo, Sandro Botticelli
- Vocazione dei primi apostoli, Domenico Ghirlandaio
- Consegna delle chiavi, Pietro Perugino
- Ultima Cena, Cosimo Rosselli
Da non dimenticare, poi, i ritratti di tutti i pontefici da Clemente a Euticiano.
Non solo gli affreschi, ma tutto l’ambiente della Cappella Sistina è diviso da una transenna in marmo realizzata da Mino da Fiesole, Andrea Bregno e Giovanni Dalmata. Si tratta di una struttura che permette di suddividere la zona destinata alle funzioni religiose da quella riservata ai fedeli.
Nel corso degli anni, la posizione di tale transenna è cambiata: se inizialmente si trovava verso il centro della sala, oggi è stata spostata leggermente più indietro, in modo da poter lasciare maggiore spazio alle funzioni papali.
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La base portante della transenna è decorata con bassorilievi in marmo, dove si può facilmente distinguere lo stemma pontificio di Sisto IV. Infine, ecco gli arazzi: la loro storia ha origini molto antiche, dato che nel Cinquecento era tradizione utilizzarli per ricoprire il primo livello dei muri della Cappella. L’idea era di Papa Leone X, i disegni erano di Raffaello, mentre la realizzazione era degli artisti fiamminghi nella bottega del celebre arazziere Pieter van Aelst.
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Oggi si possono ammirare questi arazzi, alti ben 4 metri, che riproducono alcune storie tratte dai vangeli e dagli Atti degli apostoli con protagonisti San Pietro e San Paolo all’interno della Pinacoteca Vaticana, sala VIII.
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