Nelle vette imponenti dell’Appennino abruzzese, in provincia dell’Aquila, spicca un simbolo concreto della grandiosità e della storia di questa terra: Rocca Calascio.
Incastonata tra le montagne, questa rocca medievale si erge con fierezza, offrendo una vista mozzafiato sulla campagna circostante e sulle cime dei Monti della Laga.
Breve storia del Castello
Il nome “Calascio” dato alla rocca deriva probabilmente dal termine latino “Castrum Calisci”, che significa “fortezza di Calisci“. Questo nome potrebbe essere stato associato alla presenza di una popolazione antica o di un insediamento preesistente, anche se le origini precise del nome potrebbero essere soggette a diverse interpretazioni. Tuttavia, la radice latina suggerisce un legame con la presenza di una fortezza o di una struttura difensiva che caratterizzava la zona già in epoca romana.
La sua costruzione intorno al X secolo, fu portata a termine principalmente a scopi difensivi, perché la sua posizione strategica su un promontorio roccioso, garantiva una vista panoramica sulla Valle del Tirino e sulle valli circostanti, permettendo di controllare importanti vie di comunicazione.
Nel corso dei secoli, il Castello di Rocca Calascio ha rivestito un ruolo cruciale nella storia locale. Durante il Medioevo, il castello fu coinvolto in numerosi conflitti tra le città-stato dell’Abruzzo, diventando un baluardo difensivo contro le incursioni nemiche e le invasioni barbariche che minacciavano la regione.
Nel XII secolo, il castello conobbe un periodo di notevole sviluppo, sotto la signoria dei Piccolomini, una nobile famiglia di origine senese. Furono realizzati importanti interventi architettonici che conferirono al castello la sua struttura attuale, caratterizzata da mura imponenti, torri di avvistamento e un mastio centrale.
Nel corso dei secoli successivi, il Castello di Rocca Calascio perse gradualmente la sua importanza strategica e militare, a causa dei cambiamenti politici e delle trasformazioni sociali che interessarono l’Italia centrale e meridionale. Con il passare del tempo, il castello cadde in uno stato di abbandono e degrado, fino a diventare una testimonianza silenziosa dei tempi passati.
Nel corso del XX secolo, il Castello di Rocca Calascio conobbe una rinascita d’interesse e popolarità, grazie al suo fascino intrinseco e al suo impatto sulla cultura e sul turismo locale. Tra gli interventi di restauro più importanti al Castello di Rocca Calascio si annoverano quelli condotti dagli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Durante questi anni, furono intraprese azioni mirate per consolidare le strutture esistenti, riparare i danni causati dal tempo e dagli agenti atmosferici e rendere il castello accessibile ai visitatori. Oggi, il castello è una delle attrazioni turistiche più visitate dell’Abruzzo, attirando migliaia di turisti e appassionati di storia e architettura da tutto il mondo.
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Architettura del Castello di Rocca Calascio
Il castello di Rocca Calascio è posto su un crinale montuoso della sottodorsale del Massiccio del Gran Sasso d’Italia, a un’altezza di 1460 metri sul livello del mare.
Si tratta di uno dei castelli più in alto d’Italia e d’Europa e merita sicuramente una visita poiché è stato classificato tra i castelli medievali più belli al mondo.
Il castello più in alto in assoluto si trova qui in Italia e precisamente in Veneto ed è la Rocca di Andraz a 1700 metri di altezza.
La posizione della Rocca Calascio era particolarmente favorevole, al centro tra l’altopiano di Campo Imperatore a nord, l’altopiano di Navelli a sud-ovest e la valle del Tirino a sud-est, rendeva la rocca una delle principali fortificazioni dell’Abruzzo e permetteva il controllo del territorio, sia dal punto di vista difensivo, sia per quanto riguarda i percorsi legati alla transumanza delle greggi. Era utilizzata come punto d’osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini, sino al Mare Adriatico.
Imponente e maestoso, il Castello di Rocca Calascio racconta dunque storie di battaglie, di nobiltà e di avventure che hanno caratterizzato la storia della regione.
La struttura architettonica del Castello di Rocca Calascio è tipica delle fortificazioni medievali, progettata con l’obiettivo di resistere agli attacchi nemici e di proteggere gli abitanti all’interno delle sue mura. Le possenti mura di pietra, spesse e massicce, si ergono perimetralmente intorno al complesso, creando un’impressionante barriera difensiva contro gli assalti esterni.
Una delle caratteristiche più distintive del castello sono le sue torri di avvistamento, disposte strategicamente lungo le mura per garantire una visione panoramica dei dintorni e per segnalare eventuali minacce in arrivo. Le torri, di varie dimensioni e altezze, offrivano un punto di osservazione privilegiato per i soldati e gli abitanti del castello, consentendo loro di vigilare costantemente sul territorio circostante.
Al centro del castello sorge il mastio, una torre principale che fungeva da punto focale della struttura difensiva e amministrativa. Il mastio, alto e imponente, ospitava le residenze dei signori locali, le sale del consiglio e gli arsenali, rappresentando il cuore pulsante della vita del castello durante il medioevo.
L’architettura del Castello di Rocca Calascio presenta una mescolanza di stili e d’influenze, riflettendo le diverse fasi di costruzione e di ampliamento che hanno caratterizzato la sua storia millenaria. Elementi romanici, gotici e rinascimentali si fondono armoniosamente nella struttura del castello, creando un mix affascinante di forme, di proporzioni e di dettagli architettonici.
Nel corso degli anni, il Castello di Rocca Calascio ha subito numerosi restauri e interventi di conservazione, al fine di preservarne l’integrità strutturale e storica. Nonostante il passare del tempo e le sfide del clima montano, la fortezza ha mantenuto intatta la sua imponenza e il suo fascino, continuando a incantare e a ispirare i visitatori di tutto il mondo.
Anche il mondo del cinema e quello della televisione si sono interessati alla rocca: nel celebre film Lady Hawke del 1985 del regista Richard Donner, Rocca Calascio era la spettacolare fortezza e dimora, non ancora restaurata, dove viveva solitario il monaco Imperius, uno dei personaggi principali del film. Il catello ha poi sfatto da sfondo a scene de Il nome della Rosa con Sean Connery, vi è stata girata una parte di The American con George Clooney e la fiction Padre pio oltre ad altri lungometraggi italiani.
Come raggiungere la Rocca
Rocca Calascio è accessibile sia in automobile sia in treno, ma in questo caso potrebbe essere necessario fare più tappe e coordinare diversi mezzi di trasporto se si decide di prendere il treno o l’aereo.
Infatti, in automobile è la soluzione migliore, basta seguire le indicazioni stradali.
In treno è complicato, poiché la stazione più vicina è quella dell’Aquila, ma la città non ha collegamenti diretti con le principali città italiane; quindi, bisogna scendere a Roma oppure preferibilmente preferire la stazione ferroviaria di Pescara e prendere gli autobus della linea TUA–ABRUZZO con fermata a Barisciano.
Una volta arrivati a Barisciano, prendere un altro autobus locale che porta direttamente al paese di Calascio e da lì seguire le indicazioni per salire alla Rocca di Calascio a piedi, circa mezz’ora di salita tra panorami mozzafiato.
C’è anche la possibilità di prendere una navetta direttamente a Calascio che porta alla Rocca nel suo punto più alto per poi proseguire a piedi.
Il Servizio navetta è attivo dalle ore 10 alle 18,15.
I biglietti per il servizio navetta sono acquistabili in paese.
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Che cosa vedere nei dintorni del Castello
Per salire alla Rocca Calascio è necessario passare dal paesino di Calascio, un piccolo borgo medievale che merita una visita: nasconde alcuni tesori artistici assolutamente da vedere.
Il borgo si trova a circa 1200 metri di altezza e si è sviluppato autonomamente dalla rocca.
Oggi ha circa 125 abitanti che vivono di turismo e agricoltura, il territorio comunale fa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
In paese ci sono ben sei chiese antiche di varie epoche da visitare e alcuni palazzi nobiliari; appena fuori Calascio si trova anche un sito archeologico chiamato Grottoni di Calascio, dove oltre a un deposito di selci e di ossa di animali preistorici, è stata trovata una testa di femore neandertaliana datata a 80.000 anni fa.
In conclusione, Rocca Calascio rappresenta un esempio straordinario d’ingegno umano e di maestria artistica, testimoniando il potere e la grandezza delle civiltà che hanno plasmato la storia dell’Abruzzo e dell’Italia medievale.
Attraverso le sue mura imponenti e le sue torri maestose, il castello ci invita a viaggiare nel tempo e a immergerci nelle epiche avventure di un’era passata, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di coloro che l’hanno visitato.
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