La Reggia di Caserta è sicuramente uno tra i più autentici capolavori dell’arte barocca italiana e uno dei palazzi più maestosi e sfavillanti al mondo. Questo luogo carico di storia e di arte è stato utilizzato anche come set cinematografico per le riprese di alcune scene di Star Wars ed è meta di moltissimi di turisti provenienti da tutto il mondo e in tutte le stagioni. Il Palazzo Reale borbonico è però luogo di un’antica leggenda …
La storia della Reggia di Caserta
La decisione di realizzare uno dei Palazzi Reali Italiani più belli di sempre, fu per volere di Carlo di Borbone. L’idea e il progetto del re di Napoli furono pensati come edificio di rappresentanza dello Stato Borbonico e la Reggia doveva essere in grado di competere con la splendida reggia di Versailles a Parigi. Dopo l’acquisto dei terreni nei pressi di Caserta per 489 mila ducati, la costruzione dell’edificio fu affidata a Luigi Vanvitelli.
Nel 1752 ebbero inizio i lavori di costruzione del Palazzo e dell’immenso Parco, insieme alla costruzione dell’Acquedotto Carolino per fornire di acqua il nuovo sito. Alla morte di Luigi Vanvitelli, nel 1773, i lavori passarono sotto la direzione del figlio Carlo.
Nel 1806, con la conquista del Regno di Napoli da parte di Napoleone il nuovo re di Napoli, Gioacchino Murat, fece allestire al suo interno un appartamento personale interamente arredato in Stile Impero. Dopo il 1815, invece, il Palazzo divenne residenza di caccia dei Borbone, entrando però in uno stato di decadenza, fino a passare nelle mani dei Savoia, sotto il Regno d’Italia. Nel 1919 infine, la Reggia fu ceduta allo Stato Italiano da Vittorio Emanuele III.
La Reggia
L’enorme edificio borbonico ospita al suo interno la grande Cappella Palatina, ispirata direttamente a quella presente nella Reggia di Versailles. È poi visitabile il Teatro di Corte con la sua pianta a forma di ferro di cavallo, inaugurato da Ferdinando I e in grado di ospitare 450 spettatori. Gli appartamenti reali si aprono con la Sala degli Alabardieri arricchita dai quadri di Domenico Mondo e la Sala del “baciamano” dedicata ad Alessandro il Grande che divide l’Appartamento Vecchio dall’Appartamento Nuovo. Il Vecchio fu quello abitato da Ferdinando IV e Maria Carolina e si distingue per le stanze rivestite con la seta prodotta nella Fabbrica di San Leucio. Inoltre, comprendono anche la Biblioteca Palatina e la Sala Ellittica, con lo splendido Presepe Napoletano. La Quadreria conserva tele di Giuseppe De Nigris, Salvatore Fergola e di pittori della Scuola di Salvator Rosa.
Il Parco
Una particolarità del giardino è che Vanvitelli durante la progettazione si ispirò alla forma di un violino, affinché potesse rendere ancora più sontuoso il contorno della Reggia. Il Parco della Reggia di Caserta ha un’estensione di 3 chilometri per una superficie complessiva di 120 ettari ed è attraversato da due viali paralleli lungo i quali sorgono maestose fontane e vasche che conducono al Giardino all’italiana e al Giardino all’inglese. Chiude la scenografia la grandiosa Fontana di Venere ed Adone, prima della Grande Cascata. Il Giardino all’Italiana comprende nella sua area anche la Peschiera Vecchia, struttura costruita nel 1768 da Ferdinando IV per mettere in scena piccole battaglie navali e giochi nautici.
La leggenda di Rosella
La Reggia di Caserta oltre ad essere uno dei capolavori barocchi d’Italia e un importante crocevia di storia e di arte è anche un luogo dove leggenda e mistero si incrociano. Secondo la tradizione, infatti, tra gli alberi del parco e i lunghi sentieri che lo attraversano si sarebbe nascosta una strega…
La leggenda narra che un tempo il principe Andrea era pronto a sposarsi con Rosella la bellissima figlia di un pescatore di Napoli. Il matrimonio tuttavia non era visto di buon occhio dalle donne dell’aristocrazia napoletana poiché ambivano a prendere il posto della ragazza e che cercavano dunque di impedirlo in tutti i modi. Per questo motivo andarono da una strega per ottenere un sortilegio e la strega consegnò loro una rosa maledetta, il cui profumo era in grado di uccidere all’istante.
Rosella decise di annusare la rosa che le era stata regalata per le nozze ma, per un errore della strega, la ragazza fu trasformata in una orribile vecchia. Interrogata una strega di Benevento, Rosella seppe che solo un bacio del principe avrebbe rotto l’incantesimo. Tuttavia Andrea non riconobbe la sua sposa trasformata in vecchia e partì per cercarla, ma morì di disperazione qualche tempo dopo. Il padre del principe, sconvolto, fece esiliare l’orribile vecchia in una grotta che si trova proprio nel Parco della Reggia di Caserta.
Dopo molti anni Rosella uscì dalla grotta e si imbatté in Ulrico, uno dei cacciatori di Re, cui regalò un ramo di pungitopo. Ulrico però morì ucciso in un incidente di caccia, e Rosella si lasciò sfuggire un urlo di disperazione che attirò l’attenzione di tutti. Il re, scambiandola per una strega e responsabile dell’incidente, la fece arrestare.
Rosella chiese di vedere un’ultima volta il corpo di Ulrico, e chinandosi per baciarlo si punse con il rametto di pungitopo. Una goccia di sangue cadde sulle labbra del giovane che miracolosamente si risvegliò. I due finirono per baciarsi, e Rosella tornò alla sua originaria bellezza. Due giorni dopo, naturalmente, i due si sposarono e vissero felici e contenti!