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Le Morge Cenozoiche del Molise 

Nel Molise c’è un tesoro del periodo cenozoico. Stiamo parlando delle Morge, formazioni sedimentarie rocciose che conservano fossili marini. Si tratta di massi enormi, infatti il nome significa letteralmente “grosse pietre”.  

Venivano utilizzate come dimore durante il Medioevo e successivamente trasformate in rifugi dai briganti di passaggio.  

Attualmente costituiscono un parco che comprende 11 Comuni tra le valli del Biferno e del Trigno: Bagnoli del Trigno, Pietracupa, Salcito, Trivento, Limolisano, Sant’Angelo Lomolisano, San Biase, Montefalcone del Sannio, Roccavivara, Duronia, Oratino e Castropignano. 

Il Parco delle Morge è un progetto dell’Associazione Culturale Centro Studi V. Fusco di Campobasso, a cui si unisce anche l’Università degli Studi del Molise e nel 2020 prende vita un progetto operativo relativo al turismo esperienziale grazie alla cooperazione tra il Parco e Azienda Terra Madre.  

All’interno del Parco è possibile svolgere numerose attività: arrampicata sportiva, trekking mountain bike, parapendio e diversi laboratori didattici come l’archeolab rivolto ai bambini e ai ragazzi delle scuole.  

Il periodo ideale di visita è quello primaverile. 

Pamela Bernardo

Le Morge più spettacolari 

Ciò che vediamo oggi delle Morge è frutto del fenomeno di morfoselezione. Si tratta di un processo che permette il distacco della componente argillosa dalle rocce per erosione selettiva, un esempio è la Morgia di Pietracupa.  

Altre formazioni di notevole importanza sono: la Morgia di Limosano, sulla quale si erge l’attuale centro abitato; la Morgia Pietra Fenda (Trivento) contraddistinta dall’unione di tre massi; la Morgia di Oratino che si caratterizza per la presenza di una torre medievale sulla sommità e della cinta muraria di epoca sannitica. 

In modo particolare destano attenzione le Morge di Salcito per la loro importanza storica e strategica.  

Pamela Bernardo

La prima è la Morgia di Pietravalle, detta “dei Briganti”, poiché fungeva da rifugio per gli stessi. Nel corso del tempo, come attestano le fonti scritte, è sorto un insediamento nel periodo medievale, dato il ritrovamento di una ceramica da mensa e di numerosi fori per l’inserimento di travi di legno sulla parete ovest. Seguentemente i pastori utilizzarono le cavità come ricoveri per la transumanza. Ci sono 10 cavità distribuite su 2 livelli e 15 sul lato sud-occidentale. 

Pamela Bernardo

Una storia molto simile appartiene alla Morgia di Pietra Martino a Salcito. Grazie alla sua posizione strategica lungo il tratturo Celano-Foggia, anch’essa ha ospitato i pastori e ha offerto riparo durante la Seconda Guerra Mondiale. Indicata un tempo come Pietra Gianizzera, l’antico insediamento abitativo si è sviluppato sul versante meridionale e gli ambienti sono delimitati da un recinto in muratura e ubicati ad altezze diverse. 

Pamela Bernardo

Salcito 

Come detto, due delle Morge del parco si trovano nel Comune di Salcito, a circa 30 km dal capoluogo Campobasso. Il nome deriverebbe dalla natura idrogeologica del terreno del paese, data la ricchezza di sorgenti. Alcuni sostengono che venga da “sala”, cioè un ambiente delle abitazioni longobarde e del resto sempre nel periodo longobardo veniva chiamato “Salectu”. Gli Svevi lo denominarono “Salictum”, nel XV secolo si parla del “Castrum Saliciti” e negli anni successivi il nucleo abitativo prende il nome di “Saleceto”.  

Il primo gruppo insediativo risale ancor prima dell’anno Mille e fece parte di un insieme di feudi che si estendeva tra la Valle del Trigno e del Biferno. 

I luoghi di interesse di Salcito sono: il Palazzo Baronale, la Chiesa di San Basilio Magno risalente al 1500, la “Chiesa Nuova”, la Cappella del Carmine e della Madonna di Costantinopoli del 1653. Sono presenti anche resti archeologici di epoca romana e medievale. 

Da Salcito si possono visitare i Comuni confinanti facenti parte del paesaggio molisano: Fossalto, Pietracupa, San Biase e Sant’Angelo Limosano in Provincia di Campobasso; Bagnoli del Trigno, Civitanova del Sannio e Poggio Sannita in Provincia di Isernia.  

Copertina: molisetoursnc

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