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Guglielmo Marconi e l’invenzione della radio

Guglielmo Marconi è universalmente riconosciuto come l’inventore della radio, l’uomo che ha rivoluzionato le comunicazioni e ha aperto la strada a una nuova era di connessione globale. 

Foto : dal web

Oggi la tecnologia è parte integrante del nostro quotidiano; addirittura, qualcuno non riesce a immaginare un mondo senza dispositivi e connessione alla rete ma nella seconda metà dell’Ottocento il mondo non era interconnesso come adesso. Per questo motivo tra le innovazioni tecnologiche che hanno plasmato il mondo moderno, senza dubbio l’invenzione della radio rappresenta un capitolo fondamentale. 

Nonostante alcune controversie, la paternità della radio è riconosciuta universalmente a Guglielmo Marconi, un inventore italiano che svolse un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella diffusione di questa tecnologia. 

Cosa scoprì Guglielmo Marconi: biografia e contributi

Nato nel 1874 a Bologna, fin dai primi anni, Guglielmo Marconi dimostrò un fervente interesse per la scienza e la tecnologia che lo portò a rivoluzionare il modo di comunicare grazie alla sua pionieristica invenzione della radio.

All’età di ventuno anni, realizzò il suo primo esperimento significativo, trasmettendo segnali senza fili attraverso un sistema antenna trasmittente “domestico” e dimostrando la possibilità di trasmettere informazioni senza l’uso di cavi.

Due anni dopo, avendo intuito l’impatto della propria scoperta, depositò il brevetto per la trasmissione telegrafica senza fili a Londra e lì fondò la compagnia di telecomunicazione Wireless Telegraph Trading Signal Company (rinominata successivamente Marconi Wireless Telegraph Company).

L’inventore realizzò una delle sue imprese più notevoli all’inizio del Novecento, dimostrando la praticabilità delle comunicazioni senza fili su lunghe distanze: la trasmissione del segnale radio da Poldhu in Cornovaglia (Inghilterra) a St. John’s a Terranova (Canada) attraversando l’Atlantico.

Poco dopo, sperimentò la radiocomunicazione tra navi a bordo dalla Carlo Alberto della Regia Marina, fornendo lo strumento che contribuirà in modo significativo al salvataggio dei superstiti dell’affondamento del Titanic.

Il 1909 è l’anno in cui Marconi ricevette il Premio Nobel per la Fisica a Stoccolma, condividendolo con Karl Ferdinand Braun, per il suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili. 

Negli anni Trenta, l’inventore si dedicò allo studio delle microonde, fornendo in questo modo le basi per lo sviluppo del radar.

Gli ulteriori esperimenti e le innovazioni nelle telecomunicazioni lo accompagnarono anche negli anni successivi, fino a quando Guglielmo Marconi morì nel 1937. La causa della morte fu una crisi cardiaca.

Foto : dal web

Il dubbio: l’inventore della radio è Tesla o Marconi?

Oggi il nome di Guglielmo Marconi è legato alla storia della radio, ma il dibattito su chi ha inventato la radio è stato oggetto di controversie nel corso degli anni. 

L’inventore italiano è noto per il suo lavoro pionieristico nella trasmissione senza fili e ha avuto successo nel trasmettere segnali radio su lunghe distanze, raggiungendo persino la trasmissione transatlantica. 

D’altra parte, però, il fisico e ingegnere serbo Nikola Tesla è stato il primo a utilizzare onde elettromagnetiche per una trasmissione a distanza senza fili. 

Nel tentativo di mettere fine alla disputa, l’Alta corte di giustizia inglese ha riconosciuto la paternità della radio a Marconi all’indomani del conferimento del Premio Nobel.

Nonostante tale riconoscimento, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha conferito il merito di aver inventato la radio a Nikola Tesla. Tuttavia, oltre a mantenere vivo il dibattito, la sentenza degli anni Trenta ha validità soltanto sul suolo americano.

Sebbene Marconi sia spesso riconosciuto per aver portato a compimento la trasmissione radio, è innegabile che gli esperimenti del serbo abbiano fornito un contributo importante alla tecnologia radio e, quindi, bisognerebbe abbracciare l’idea di un’evoluzione della tecnologia come il risultato di idee e sforzi collettivi.

Foto : dal web

Guglielmo Marconi: 9 curiosità

L’interesse intorno all’inventore della radiouniversalmente riconosciuto non accenna a diminuire neanche dopo decenni. Ecco qualche curiosità su Guglielmo Marconi:

  • Per esempio, Marconi depositò il brevetto a Londra perché l’allora Ministro delle Poste e Telegrafi, Pietro Lacava, lo liquidò e rifiutò la richiesta di sovvenzione.
  • Rispetto chi è stato il vero inventore della radio, Marconi smentì di aver letto le ricerche del collega serbo, asserendo di aver trovato ispirazione negli studi di Rudolph Hertz.
  • Perché Guglielmo Marconi ha vinto il Nobel? Il Premio gli è stato conferito come riconoscimento del suo contributo allo sviluppo delle comunicazioni senza fili, cioè per aver creato quell’innovazione che successivamente portò allo sviluppo della radio moderna.
  • La prima radio riusciva a trasmettere solo segnali elettrici grazie a un generatore, un oscillatore (nato dal genio di Hertz) che tramutava la corrente in onde radio, un’antenna e un rivelatore a limatura metallica per la ricezione.
  • Qual è stato il primo messaggio radio inviato attraverso l’Oceano Atlantico? Il primo messaggio radio consisteva nella sequenza di tre lettere: S.O. S.
  • Poche persone sono a conoscenza del riconoscimento internazionale conferito a Marconi per i suoi contributi. Fu onorato con il titolo di Sir dall’Inghilterra per la tecnologia grazie alla quale venne gestito il recupero dei sopravvissuti all’affondamento del Titanic.
  • Guglielmo Marconi ottenne un riconoscimento anche dall’Italia, diventando prima senatore e successivamente Marchese. Ricevette anche l’importante incarico di presiedere l’Accademia d’Italia e fu nominato presidente dell’Enciclopedia italiana.
  • Guglielmo Marconi ha insegnato all’università, condividendo la propria conoscenza come professore di onde elettromagnetiche presso la Sapienza di Roma. 
  • L’inventore è stato raffigurato su una moneta da cento lire negli anni Settanta e su una banconota da duemila lire fino all’entrata in vigore dell’euro.

Le infinite applicazioni delle sue scoperte sono oggi riassunte negli smartphone che ci portiamo in tasca, perché telefono e internet mobile viaggiano tutt’oggi su onde radio.

Copertina: dal web

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