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Eataly, il modello italiano che ha rivoluzionato il cibo nel mondo

Made in Italy equivale a qualità riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo e nei più vari settori, dal tessile al design, con particolare attenzione all’enogastronomia, colonna portante del Bel Paese.

Da questa certezza nasce l’idea di Oscar Farinetti che, nel 2007, ha fondato il brand Eataly, creando una realtà celebrativa del food and beverage Made in Italy in tutte le sue sfaccettature.

Eataly, breve storia del brand italiano che ha conquistato il mondo

Siamo nel 2007 quando, Oscar Farinetti, imprenditore piemontese classe 1954, apre il primo Eataly nella città di Torino.

Inizia così la sua missione: selezionare le eccellenze del Made in Italy per offrirle prima al pubblico italiano, poi a tutto il mondo con l’obiettivo di diffondere educazione e cultura per quanto riguarda il cibo italiano, la provenienza degli ingredienti, i processi di lavorazione e le differenze tra le materie prime.

L’anno successivo Eataly arriva a Bologna e, nel 2009, il brand sbarca all’estero con il primo negozio a Tokyo. Nel 2010 è la volta di Monticello d’Alba e di New York dove, ancora oggi, Eataly è tra le attrazioni più visitate della città.

Negli anni successivi l’espansione del brand si è velocizzata, arrivando a Genova, Roma, Bari, Firenze ma anche Istanbul, Dubai e Chicago.

Ad oggi il brand conta ben 15 punti vendita attivi in Italia, 8 negli Stati Uniti e altri 18 sparsi nel mondo, tra cui Londra, Parigi e Toronto.

La mission di Eataly, portare le eccellenze italiane nel mondo

Eataly ha rappresentato fin da subito un’idea di grandissimo successo, soprattutto all’estero, dove la contraffazione del Made in Italy è, purtroppo, un fenomeno molto frequente e dove il brand è riuscito ad affermarsi offrendo garanzia di qualità e gusto italiano, ricercati in tutto il mondo.

La mission di Eataly va ben oltre la vendita delle eccellenze enogastronomiche italiane e si propone lo scopo di educare sulla provenienza e sulla diversità dei prodotti italiani con corsi di cucina, attività per adulti e bambini e manifesti esplicativi che si trovano affissi alle pareti di ogni negozio Eataly.

Quello che il brand offre alle persone non è semplice marketing ma si identifica più nel marketing esperienziale: chiunque entri in un punto vendita Eataly non troverà solo scaffali pieni di prodotti ma anche mercati, corner caffetteria, ristoranti, enoteche e potrà, oltre che acquistare, anche assaggiare, degustare e imparare tutto ciò che c’è da sapere sulle eccellenze del Made in Italy.

Eataly, non solo un brand ma un’esperienza

Come già detto, Eataly deve il suo successo al marketing esperienziale ossia alla capacità di saper creare una vera e propria esperienza per i suoi clienti, paragonabile ad un viaggio attraverso le varie regioni d’Italia, alla scoperta delle specialità tipiche e della tradizione culinaria tricolore.

Il brand, infatti, è riuscito con maestria ad unire il modello della GDO – grande distribuzione organizzata – con le produzioni artigianali delle varie regioni, costruendo una realtà unica nel suo genere che, grazie a questa sua peculiarità, ha riscosso successo in tutto il mondo.

L’esaltazione dei sapori, del lavoro artigianale, delle ricette tipiche del Bel Paese e delle tradizioni che ci rendono famosi in tutto il mondo: queste le principali chiavi del successo del brand oltre al fatto di non aver mai ceduto a compromessi. 

Di fatti, seppure ad oggi Eataly sia un brand riconosciuto a livello mondiale con tantissimi punti vendita, non ha mai rinunciato al suo principale tratto distintivo: la qualità dei prodotti che offre.

Ed è merito di questa fedeltà ai suoi valori se, dopo 17 anni dalla sua nascita, Eataly  è ancora percepito come un’eccellenza italiana in Italia e nel mondo.

Copertina: Pixabay

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