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Come si festeggia la Pasqua in Italia

La Pasqua è una delle festività più sentite e celebrate dagli italiani: oggi andremo alla scoperta dei modi più particolari e delle tradizioni italiane con cui si onora questa festa. 

Pasqua: un profondo significato religioso

Per i fedeli la Pasqua possiede, prima di tutto, un significato religioso che non si limita alla sola giornata di festa. 

Le celebrazioni iniziano con una settimana di anticipo, durante quella che comunemente viene chiamata “Domenica delle Palme”: una giornata dedicata al ricordo di quando Gesù entrò trionfante a Gerusalemme e venne accolto dai fedeli che sventolavano foglie di palme. 

Durante questa giornata, i fedeli si recano in chiesa per assistere alla messa e tornano a casa con dei rami di ulivo benedetti (in mancanza delle palme, l’ulivo viene utilizzato come sostituto). 

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A partire da questa domenica inizia la Settimana Santa, ricca di riti molto significativi: il giovedì si onora la ricorrenza dell’Ultima Cena e della celebrazione eucaristica; il venerdì si partecipa alla Via Crucis durante la quale si ripercorrono il processo, il calvario e la morte di Gesù; infine, alla mezzanotte del sabato, si annuncia la resurrezione di Gesù a suon di campane. 

La domenica è il giorno di Pasqua: la quaresima è terminata, si conclude il digiuno e si partecipa alla tradizionale colazione di Pasqua. 

E la cosiddetta Pasquetta? Per la chiesa questa giornata si chiama Lunedì dell’Angelo e ricorda l’incontro tra il messaggero alato e le donne giunte al sepolcro vuoto. 

Tradizioni di Pasqua in Italia: le città da visitare per assistere a dei riti unici

Ogni regione italiana possiede le sue tradizioni e i suoi riti di Pasqua e alcuni di questi sono davvero particolari. Se il vostro desiderio è quello di assistere a delle cerimonie di Pasqua che non dimenticherete, vi consigliamo di partecipare ad una di quelle che seguono e che appartengono rispettivamente alle città di: Sulmona, Firenze, Caltanissetta e Prizzi. 

La Madonna che scappa a Sulmona

Una tradizione che ogni anno richiama tanta partecipazione è quella che appartiene alla città di Sulmona. 

Secondo la tradizione locale Vergine Maria, dopo aver appreso della morte di suo figlio, si è rifugiata nella chiesa di San Filippo Neri e, San Pietro e San Giovanni hanno il compito di annunciarle che Gesù è risorto. 

Le statue arrivano in piazza alle undici e mezza e si muovono sino alla soglia della chiesa, fermandosi proprio lì di fronte. 

San Giovanni è il primo a bussare alla porta della chiesa ma Maria non gli risponde. Poi, è il turno di San Pietro ma nemmeno lui riceve risposta. Infine, tocca nuovamente a San Giovanni che finalmente otterrà una risposta dalla Vergine Maria. 

La porta della chiesa si apre e Maria esce dal suo rifugio per raggiungere il centro della piazza: inizia la sua corsa piena di speranza, durante la quale Maria cambia nell’aspetto, perde il velo nero che lascia il posto all’abito verde, il fazzoletto che aveva in mano viene sostituito da una rosa rossa e dodici colombe spiccano il volo alle sue spalle. 

La rappresentazione,  molto coinvolgente per i partecipanti, crea grande commozione: a incontro avvenuto, le statue tornano ad essere semplici statue e vengono posizionate per dare inizio alla processione. 

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Lo Scoppio del carro a Firenze

La mattina di Pasqua, a Firenze, avviene un’esplosione spettacolare. Una colomba meccanica viene azionata per colpire un carro posto di fronte al Duomo di Firenze e l’impatto fa accendere i fuochi d’artificio presenti nel carro. 

Probabilmente si può far risalire questo rito ai tempi della prima crociata e, ancora oggi, questa tradizione possiede un significato davvero importante, soprattutto per i fiorentini. 

Ad esempio, per interi secoli si è creduto che, sulla base del volo della colomba che provoca lo scoppio dei fuochi nel carro, si potesse dedurre l’andamento della stagione dei raccolti nelle campagne. 

Quello di Firenze è un rito che attira ogni anno tantissimi turisti e curiosi che, oltre ai cittadini, si recano appositamente nella città per assistere alla cerimonia. 

Ma come avviene il rito? Il primo passo è quello di scortare il grande carro da piazzale del Prato fino a piazza del Duomo: a farlo sono almeno 150 persone. 

Poi, il carro viene posizionato tra il Battistero e la Cattedrale e, con il sottofondo di Gloria in Excelsis Deo, si fa partire la colomba che attiva i fuochi d’artificio e si assiste allo spettacolo. 

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Le tradizioni in Sicilia

Tra le molte e diverse tradizioni messe in atto in occasione della Pasqua in Sicilia, menzioniamo la Real Maestranza di Caltanissetta, un’associazione storica che raggruppa persone che fanno parte parte di singole categorie artigiani riuniti in associazione cittadina. 

Il gruppo accompagna la città a partire dalla Domenica delle Palme e fino al giorno di Pasqua

Sempre in Sicilia, stavolta a Prizzi, avviene una celebrazione davvero singolare: Lu ballu di li diavoli, “Il ballo del diavolo” indica una celebrazione durante la quale i partecipanti indossano inquietanti maschere per rappresentare il diavolo e la morte. 

 
Nello specifico, i diavoli sono vestiti con tute rosse e portano una maschera sul volto con una lingua di stoffa a penzoloni, hanno una catena in mano e una pelle di capra attorno alle spalle. 

La morte, invece, indossa una maschera di cuoio e una tuta gialla, mentre tra le mani stringe una balestra. 

Questi personaggi importunano i passanti durante tutta la giornata con un solo scopo: quello di ottenere soldi. Durante la giornata impediranno l’incontro tra le statue di Cristo risorto e della Madonna, mettendo in atto “Lu ballu di li diavoli” finché non saranno sconfitti dagli angeli accompagnati dalle campane a festa. 

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Cosa mangiano a Pasqua gli italiani

Da nord a sud, quando si tratta di cibo e ricette tradizionali, l’Italia è insuperabile. Anche in occasione della Pasqua ci sono tante pietanze che non possono mancare sulle tavole degli italiani, vediamone alcune. 

La Colomba di Pasqua 

Ricetta di origine lombarda, la colomba pasquale è sulle tavole di ogni regione d’Italia. Gli ingredienti di base sono frumento, zucchero, uova, lievito e sale e contiene scorze di agrumi canditi. Un dolce che non può mancare a Pasqua, sia per il suo gusto inimitabile, sia perché portatore di buon auspicio e simbolo della pace. 

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Il casatiello e la pastiera della Campania

Dalla Campania in tutta Italia e non solo, il casatiello e la pastiera sono tra le pietanze più golose della tradizione culinaria pasquale. 

Il primo è una torta rustica a forma di ciambellone, ripiena di formaggio e salumi, decorata con delle uova con il guscio intero (di solito, quattro) poste sulla superficie. La sua preparazione richiede tempo e impegno ma la sua bontà ripagherà tutta la fatica! 

La pastiera, invece, è un dolce a base di frolla ripiena di ricotta e canditi. Ne esistono diverse versioni ma sono tutte squisite! 

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L’agnello pasquale

Come narra la Bibbia, ogni famiglia ebrea fu costretta a sacrificare un agnello prima di partire per il cammino verso la Terra Promessa e dovette segnare con il sangue dell’animale le imposte della propria casa in modo che, quando l’Angelo del Signore sarebbe giunto per fare giustizia e uccidere tutti i primogeniti degli egizi, avrebbe potuto riconoscere gli innocenti e salvarli. 

Ecco che l’agnello assume un grande significato per i fedeli del Cristianesimo oltre ad essere una pietanza tradizionalmente tipica. 

La genovese torta pasqualina

Una torta di Pasqua buonissima e con tante verdure: la torta pasqualina è a base di bieta, spinaci, erbe di campo e ricotta racchiusi in una sfoglia sottile. Un patto che non richiede una preparazione particolarmente difficile e che può essere cucinato in ogni momento dell’anno. 

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Le insostituibili uova di cioccolato

Per ultime ma non per importanza ci sono le uova di Pasqua, simbolo della rinascita e segno di buon auspicio. L”usanza di regalarle risale al lontanissimo Trecento ma il primo uovo al cioccolato nasce al tempo del a Re Luigi XIV, grazie all’idea di David Chaillou, primo mâitre chocolatier e unico in possesso della licenza per vendere cioccolato a Parigi. 

 Di cioccolata fondente, al latte, bianca, con le nocciole, ripiene e non: ne esistono per tutti i gusti! Sono desiderate dai più piccoli e gradite anche dagli adulti. 

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Copertina: grottopojana

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