Scopri la storia del borgo dei briganti
Solo in Italia ci sono borghi storici che possono aver dato i natali quasi contemporaneamente a un brigante che semina paura e un fine intellettuale che fa crescere la speranza. È il caso di Rionero in Volture, borgo circondato da bellezze naturali in Basilicata. Qui il brigante era Carmine Donatelli detto Crocco e l’intellettuale Giustino fortunato, fine meridionalista.
Questo paese si trova ai piedi del Vulture, un antico vulcano spento. Il comune è stato insignito della medaglia d’argento al merito civile per l’abnegazione durante la Seconda guerra mondiale. La città è famosa in tutta Italia per la sua ricchezza di fonti di acque minerali.
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Scopriamo la storia di questo borgo e cosa vedere qui.
Rionero in Vulture è un piccolo comune della Basilicata in provincia di Potenza che sorge su due colline a sud est delll’antico vulcano del Monte Vulture. Questi territori sono particolarmente ricchi di sorgenti d’acqua ma anche di vigneti e di uliveti.
Il borgo comprende anche le frazioni di Monticchio Sgarroni e Monticchio Bagni. Nelle vicinanze si trovano anche i due laghi del Monticchio che fanno parte del Parco Regionale di Vulture. Questo luogo ha un grande valore naturalistico e paesaggistico ed è assolutamente da non perdere.
La storia di Rionero in Vulture
Senza dubbio la storia di questo piccolo borgo della Basilicata è strettamente legata a quella del fenomeno del brigantaggio nel 1800. Secondo quanto testimoniato da alcuni ritrovamenti Rionero era abitata fin dal IV secolo A. C. In seguito alla caduta dell’Impero romano questi territori vennero occupati dai normanni ma anche dai monaci basiliani che costruirono l’Abbazia di San Michele.
Le prime notizie storiche sono del XIII secolo quando viene menzionato come casale di Santa Maria di Rivonigro. Nel 1800 la zona diventa uno dei principali centri del brigantaggio ed è proprio qui che nasce Carmine Donatelli detto Crocco uno dei briganti più famosi di quei tempi.
Con la fine di questo fenomeno il borgo attraversa un periodo di difficoltà e povertà. La storia di Rionero in Vulture è tristemente segnata dall’orribile rappresaglia nazi fascista che travolse il comune nel 1943 con l’uccisione di molti cittadini.
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Rionero in Vulture: cosa vedere?
Rionero in Vulture conserva testimonianze del passato che meritano di essere visitate. Nel centro storico del borgo sono presenti chiese ed edifici storici come la chiesa di San Marco Evangelista edificata nel 1695. La sua facciata è realizzata in stile barocco mentre l’interno ha una pianta a croce latina con tre navate. Sempre nel centro storico sono da vedere le chiese del SS. Sacramento e quella SS, Annunziata. MInoltre a Rionero in Vulture sono presenti anche palazzi signorili del Settecento.
Uno dei più importanti è senza dubbio Palazzo Giustino Fortunato. Qui in passato hanno soggiornato personaggi illustri come Ferdinando II di Borbone, Giuseppe Bonaparte e Giuseppe Zanardelli. L’accesso avviene attraverso un androne che conduce ad un grande cortile. Qui è presente una elegante scalinata che conduce al giardino.
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La maggior parte del palazzo è dedicato alla biblioteca Giustino Fortunato che presenta interessanti volumi. Infine nelle cantine del palazzo c’è il Museo della Civiltà Contadina che racconta il lavoro e la quotidianità della gente di questo borgo nel passato.
Sicuramente merita una visita anche il museo del Brigantaggio dove sono esposte le fasi e i principali personaggi di questo particolare periodo storico. Da non perdere anche il Museo di storia naturale di Monticchio che è allestito all’interno dell’Abbazia di San Michele. Qui sono esposte le bellezze naturali dell’ecosistema di questo borgo.
Rionero è la patria dell’ Aglianico del Volture, altrimenti detto il Barolo del sud. Un vino da bere responsabilmente assieme ai piatti della tradizione regionale. Dalle grigliate alle melanzane fritte, dalle frittelle di riso alle lumache all’origano passando per i fusilli con la salsiccia o gli involtini di pesce spada la cucina di questa zona vi offrirà piatti indimenticabili come i suoi panorami.
Copertina: Wikipedia