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Santuario di Nostra Signora di Bonaria

La città di Cagliari, nella splendida Sardegna, ospita un monumento dall’importanza storica, culturale e spirituale molto forte: si tratta del Santuario di Nostra Signora di Bonaria, situato in cima all’omonimo colle, tra i più importanti edifici mariani dell’isola.

La struttura, nel suo totale, comprende il santuario stile gotico-catalano realizzato nella prima metà del Trecento, la basilica risalente a Settecento, dal cimiteroparco monumentale e dal convento che accoglie il Museo di Bonaria

La storia

La parte più antica del complesso è il santuario, realizzato in stile gotico-catalano nei primi anni del Trecento. In quegli anni, in occasione dell’assedio di Castel di Castro, l’infante Alfonso decise di farlo costruire sull’omonimo colle e, nel 1335, il re donò l’intera area di Bonaria ai frati dell’Ordine di Santa Maria della Mercede; furono proprio loro a dar vita alla chiesetta annessa, in stile catalano-aragonese.

La basilica, invece, fu realizzata agli inizia del Settecento su progetto dell’architetto piemontese Antonio Felice De Vincenti; pensata inizialmente in stile barocco, la realizzazione subì alcune interruzioni in corso d’opera e quando la realizzazione passò nelle mani dell’architetto Giuseppe Viana, il progetto venne rielaborato in stile neoclassico

Nel corso dell’Ottocento i lavori subirono ulteriori rallentamenti, tanto che la struttura venne terminata solo nel 1926, anno in cui Papa Pio XI le conferì il titolo di basilica minore. 

Il Santuario di Nostra Signora di Bonaria è stato visitato nel 1985 da Papa Benedetto XVI e nel 2013 da Papa Francesco, da quest’ultimo in particolare per sottolineare ancora una volta il legame tra le città di Cagliari e Buenos Aires. 

Il santuario

Il santuario presenta una facciata molto semplice, a forma di capanna. Per accedere si passa attraverso un portale in stile gotico, che si ripresenta anche all’interno. La navata è unica con volta ogivale, sulla sinistra si trovano tre cappelle sempre in stile gotico, mentre a destra è posizionato un arco che collega il santuario alla basilica. 

In fondo, in posizione sopraelevata, si trova il presbiterio che termina con l’abside poligonale che accoglie l’altare maggiore, cioè il cuore del santuario; qui è collocata un’imponente statua in legno risalente al Trecento della Madonna col Bambino, detta Nostra Signora di Bonaria, alla quale giungono fedeli provenienti da tutto il mondo.  La tradizione vuole che sia stata recuperata da una cassa gettata in mare da un bastimento che tentava di evitare un naufragio.

La tribuna, invece, accoglie un organo realizzato nel 1886 da Carlo Aletti di Monza.  

Nel corso dei secoli, il Santuario di Nostra Signora di Bonaria ha ricevuto in dono numerosi oggetti ex voto che, in passato, venivano appesi alle pareti laterali; tra questi spicca una piccola statua rappresentante una navicella in avorio che, secondo la leggenda, sarebbe stata donata nel Quattrocento da una pellegrina.

Quest’ultima, di cui si sconosce la vera identità, avrebbe inizialmente pensato di destinare l’ex voto alla Terra Santa ma, colpita dalla storia del santuario sardo, avrebbe cambiato idea. 

La statua sarebbe stata, poi, appesa sopra l’abside con una cordicella diventando fin da subito meta di pellegrinaggio dei pescatori della zona. Proprio per questo, non fu mai stata spostata dalla sua collocazione originaria, anche perché si pensava fosse in grado di indicare la direzione delle correnti che soffiano nel Golfo di Cagliari.

I pescatori, infatti, prima di intraprendere un viaggio in mare aperto, erano  soliti recarsi al santuario per chiedere informazioni alla navicella che, con la sua prua, indicava loro la direzione del vento. 

Foto : Wikipedia

La basilica

La basilica, invece, ha una facciata in stile neoclassico realizzata agli inizi del Settecento. É composta da pietre bianche in calcare e un ampio porticato, sovrastato dalla navata centrale il cui timpano ospita lo stemma dell’Ordine della Mercede. 

Varcato l’ingresso, sulla sinistra si trova una scultura raffigurante Papa Paolo VI, che visitò il santuario nel 1970. I portali laterali, realizzati in bronzo dallo scultore Ernesto Lamagna, raffigurano figure alate che sorreggono lo stemma di Cagliari. 

Per poter raggiungere la cima del complesso, negli anni Trenta il Comune di Cagliari ha fatto costruire una gradinata in calcare, cemento e granito, ultimata solo alla fine degli anni Sessanta per via della Seconda guerra mondiale. 

L’interno ha una pianta a croce latina divisa in tre navate e un ampio transetto sovrastato da una cupola ottagonale. Sull’altare maggiore si trova un baldacchino sorretto da quattro colonne in marmo verde, mentre davanti al presbiterio è collocata una riproduzione della statua della Madonna di Bonaria. 

Dalle navate laterali si aprono le cappelle, quattro a destra e tre sulla sinistra. Il transetto ospita la statua della Madonna del Combattente, realizzata da Francesco Ciusa. 

Il museo

Infine, all’interno del chiostro del convento è possibile visitare il Museo del Santuario, che custodisce testimonianze archeologiche, arredi sacri, modellini navali ed ex voto. Dopo numerosi restauri degli anni Cinquanta, l’edificio è stato riportato alle sue sembianze architettoniche originali, quindi in puro stile gotico-catalano; di conseguenza, tutte le sovrapposizioni precedenti e gli ex voto furono rimossi per poi, a seguito dell’intervento di padre Pasquale Pasquariello, essere collocati all’interno di un piccolo museo, inaugurato ufficialmente nel 1968. 

Copertina: Wikipedia

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