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Sagre tipiche, capitolo 3 sud Italia

Da nord a sud, le regioni italiane presentano sfaccettature diverse e caratteristiche; l’alimentazione non fa eccezione. Tutte però mantengono un forte legame con il territorio che, nella maggior parte dei casi, si esprime al massimo attraverso la cucina e i prodotti tipici, celebrati sapientemente attraverso sagre di paese tanto folkloristiche, quanto peculiari. 

Iniziamo con l’Abruzzo, con i suoi promontori e le sue colline ricche di borghi e fortezze:  

  • la Sagra delle Virtù Teramane, nel mese di maggio a Teramo, con il piatto principale dal nome le Virtù che consiste in una zuppa molto ricca a base di carciofi, zucchine fritte e polpettine di carne;  
  • la Sagra delle Fregnacce al Sugo di Papera, a Montepagano a luglio, ideale per gli amanti dei sapori particolari, che mette a disposizione dei partecipanti una pasta tradizionale all’uovo condita con sugo di papera; 
  • la Sagra “de lu stennmass”, sempre a luglio a Roseto Degli Abruzzi, un evento al quale è possibile gustare le ricette preparate con il mattarello (lu stennmass, in abruzzese); 
  • la Sagra del Tartufo, a Campovalano sempre nel mese di luglio, che mette in risalto tutte le peculiarità organolettiche del tartufo;  
  • la Sagra del Prosciutto Abruzzese, ad agosto a Basciano, sulle note della fisarmonica diatonica del Festival Abruzzese del ‘ddu bbotte. 

Fonte: giulianova.it

Si lascia l’Abruzzo e si approda in Basilicata, dove il territorio offre talmente tante eccellenze da creare l’imbarazzo della scelta. Le migliori sagre alle quali partecipare sono sicuramente:  

  • la Sagra del Peperone Crusco, ad agosto a Senise, una vera e propria istituzione che permette di far conoscere il vero gusto di questo prodotto caratteristico nelle sue innumerevoli combinazioni;  
  • la Sagra del “tumact me tulez”, nel mese di agosto a Barile, cioè un piatto tipico del Vulture che consiste in tagliatelle caserecce cosparse di mollica di pane e sugo alle noci;  
  • la Sagra del Canestrato di Moliterno, che nella prima metà di agosto celebra questo formaggio tipico aromatico e piccante; 
  • la Sagra della Soppressata e del Caciocavallo, a Rapone durante la seconda domenica di agosto, con un gran numero di combinazioni di entrambi i prodotti tipici da assaporare con un buon calice di vino;  
  • la Sagra del Fagiolo di Sarconi, che omaggia il fagiolo a marchio IGP utilizzato anche nella preparazione del gelato dopo ferragosto;  
  • la Sagra del Baccalà, sempre poco dopo ferragosto ad Avigliano, un’occasione per assaggiare le pietanze tradizionali accostate a elaborazioni culinarie più innovative; 
  • la Sagra del Pecorino di Filiano, che celebra il pecorino DOP prodotto in zona agli inizi di settembre;  
  • la Sagra della Melanzana di Rotonda, a cavallo di ferragosto, che omaggia l’ortaggio dall’aspetto tondeggiante e vermiglio molto simile a un pomodoro, da assaggiare nelle sue straordinarie combinazioni.  

Fonte: basilicata.wayglo.it

Si “scende” di poco per giungere nella meravigliosa Calabria, il cui popolo è profondamente legato alle tradizioni e alla cultura del territorio. Ogni sagra, non a caso, è un chiaro omaggio ai vari prodotti calabresi più amati in assoluto:  

  • la Sagra del Pesce, nella prima settimana di agosto a Parghelia, dove il pesce azzurro è il vero protagonista;  
  • la Sagra del Polpo, sul lungomare di Joppolo ad agosto, in occasione della quale il polpo viene cucinato seguendo antiche ricette joppolesi;    
  • la Sagra della Sujaca, cioè dei fagioli tipici cariesi che vengono coltivati sull’altopiano del Monte Poro, da sempre organizzata il 6 agosto di ogni anno;    
  • la Sagra della ‘Nduja, nel mese di agosto a Spilinga, che propone diverse pietanze a base di ‘nduja; 
  • la Sagra del Pesce Azzurro e della Cipolla Rossa, quest’ultima conosciuta proprio per il suo sapore dolce e delicato che, insieme al pesce, regalano piatti tipici della tradizione tropeana nel mese di luglio;  
  • la Sagra del Vino, nel mese di agosto a Battirò, che offre ai partecipanti calici di vino gratis insieme a panini, pizzette e dolci.  

Fonte: calabriacontatto.it

Basta poco per passare dalla Calabria alla Campania, terra tra mare e vulcano, dai colori unici e dalla passione inimitabile. Le sagre campane irrinunciabili sono:  

  • la Sagra del Mare Flegrea, a Monte di Procida nella prima settimana di agosto, che propone piatti a base di pesce;  
  • la Sagra della Maccaronara, a Castelvetere sul Calore a metà agosto, dedicata a un tipo di pasta fatta a mano con acqua e farina e dalla peculiare forma triangolare che si ricava tramite un apposito strumento, cioè il maccaronara;  
  • la Sagra del Fusillo Felittese, nel mese di agosto a Felitto, che omaggia il cilindro di pasta cavo preparato con uova, farina, sale, acqua e olio di oliva;  
  • la Sagra dello Ciammarucchiello, a cavallo di ferragosto a Buonalbergo, dove le lumachine di terra sono le protagoniste indiscusse;  
  • la Sagra del Fusillo, della Porchetta e del Greco di Tufo, nel mese di luglio a Torrioni, che propone menù a base di questi ingredienti tipici nelle loro varie combinazioni;  
  • la Sagra del Cinghiale, a Dugenta da agosto a ottobre, in occasione della quale tutti i piatti vengono preparati a base di carne di cinghiale;  
  • la Sagra della Melanzana, a Santa Maria la Carità sul finire di luglio, dedicata all’ortaggio declinato tra antipasti, primi e secondi piatti  e dolci.  

Fonte: cilentomeraviglie.it

Introverso e riservato, anche il Molise non si tira indietro di fronte alle sagre locali per far emergere i propri prodotti tipici, dando il meglio di sé nella Festa dell’Uva di Riccia: agli inizi di settembre, si omaggiano la vendemmia e il vino e i partecipanti possono assistere a sfilate in costume e spettacoli di carri allegorici.  

Fonte: turismoinmolise.com

Dopo questo breve intervallo, si vola direttamente in Puglia che, con le sue sagre locali, offre la possibilità di scoprire tutta la sua tradizione culinaria:  

  • la Sagra de lu purpu, a Melendugno nella prima settimana di agosto, con protagonista il polipo in tutte le salse, sall’insalata alla brace;  
  • la Festa del Peperoncino, a Torre Santa Susanna sempre nella prima settimana di luglio, dove il re delle spezie trova spazio in qualsiasi pietanza possibile e immaginabile;  
  • la Festa della Pitta Rustica, i primi giorni di agosto a Castrignano dei Greci, in cui la pitta salentina viene proposta arricchita di cipolle, olive, patate e chi più ne ha, più ne metta;  
  • la Sagra Vecchi Tempi, a Ostuni a cavallo di ferragosto, che celebra i vecchi mestieri tra musica, folklore e tour gastronomici;  
  • la Sagra dello Spumone, a Torre Suda a metà agosto, dedicata al parallelepipedo di gelato artigianale servito in gusti diversi.  

Fonte: leccenews24.it

La penisola si interrompe, ma l’Italia del sud continua con le sue isole maggiori: Sicilia e Sardegna, tanto belle in estate quanto affascinanti in autunno e inverno. In Sicilia non mancano di certo le sagre che celebrano i prodotti tipici del territorio:  

  • la Sagra della Ricotta, nel mese di aprile a Vizzini, in occasione della quale il tipico formaggio riempie interi stand che si estendono tra le vie della località, oltre che piatti gustosissimi da assaporare in compagnia di un buon bicchiere di vino;  
  • la Sagra del Mandorlo in Fiore, agli inizi di marzo ad Agrigento, che mette in mostra non solo le numerose prelibatezze del territorio, ma anche un gran numero di concerti musicali, mostre e spettacoli teatrali;  
  • l’Ottobrata Zafferanese, a Zafferana Etnea, che tutte le domeniche di ottobre propone i prodotti tipici della Sicilia tra uva, vino, miele, mostarda, porcini dell’Etna, olio, olive, nocciole e tanto altro;  
  • la Sagra del Fico d’India, a ottobre a Roccapalumba, che omaggia il celebre frutto siciliano abbinandolo con altri prodotti locali molto amati;  
  • la Sagra del Pistacchio, nel mese di luglio a Bronte, che propone il pistacchio in versione sia dolce, sia salata per apprezzarlo in tutte le sue sfaccettature.  

Fonte: liveuniversity.it

Per concludere, ecco la Sardegna, con la sua storia e la sua tradizione enogastronomica in grado di lasciare puntualmente senza fiato:  

  • la Sagra de Su Prugadoriu, a Seui in occasione di Halloween, che propone la degustazione di prelibatezze tipiche sarde come culurgionis, civargèddus, pecora in cappotto, còrda e piselli, carni arrosto e formaggi; 
  • la Sagra delle Fave e dei Ceci, a Ollastra in occasione della Festa di San Sebastiano dal 17 al 20 gennaio;  
  • la Sagra del Cinghiale, a Gairo, dove i partecipanti possono assaggiare l’aromatica carne insieme a dell’ottimo vino locale nel mese di gennaio;  
  • la Sagra del Riccio, tra febbraio e marzo ad Alghero, con protagonista il raro riccio rosso di mare;  
  • la Sagra della Zippola, a Narbolia, che celebra uno dei dolci più rappresentativi del carnevale sardo;   
  • la Sagra degli Agrumi, ad aprile a Muravera, per festeggiare l’arrivo della primavera;   
  • la Sagra da Su Pa(n)i Arrubiu, a Sini in occasione del 25 aprile, interamente dedicata al tipico dolce locale a base di mosto cotto, uva passa, mandorla e diavoletti colorati;  
  • la Sagra de Su ischidu, nel mese di maggio a Silanus, che omaggia una varietà di latte fermentato preparato dai pastori sardi con latte di capra o pecora, molto simile allo yogurt e ad alto contenuto di fermenti lattici.  

Fonte: lagiarasardegna.it

Copertina: foodandsoon

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